Andrea Cuomo per il Giornale
Se la buona scuola è quella che mena e lancia i fumogeni, figuriamoci quella cattiva.
PAVIA - I RAGAZZI DI UN ISTITUTO TECNICO ASSALTANO UN LICEO
Pavia, capolouogo di provincia sonnacchiosa. Ultima mattina di scuola, l' estate addosso, i motorini che smarmittano, tre mesi di fancazzismo in agenda. Gli studenti dell' Istituto tecnico industriale statale Girolamo Cardano fanno atto di presenza in classe, poi si danno appuntamento davanti al liceo scientifico Nicolò Copernico, distante quattro numeri civici, al 19 il primo, al 23/25 l' altro, di via Giuseppe Verdi, in zona Ticinello, non lontana dal centro della città.
PAVIA - I RAGAZZI DI UN ISTITUTO TECNICO ASSALTANO UN LICEO
Un vero derby tra due istituti che se lanci un urlo dall' uno ti sentono dall' altro, quindi rivali come solo i vicini sanno essere. E di calcistico, nel senso non esattamente commendevole di questo aggettivo, ha molto l' imberbe assalto. Fumogeni verdi, cori da stadio («Itis Cardano/Itis Cardano», si sente cantare in uno dei tanti filmati messi in rete), scontri, botte, lanci di oggetti, feriti lievi, la polizia distolta da compiti più seri e costretta a intervenire per l' intemperanza brufolosa di qualche decina di sedicenni e diciassettenni pavesi finiti a mazzi in questura a raccontare una mattinata di ordinaria follia scolastica.
Loro, i giovani assalitori cardaniani, non sembrano rendersi conto della gravità della guerriglia (termine forse un po' forte ma ricorrente nelle cronache dei giornali locali un po' a corto di moti di piazza). Basti dire che nei filmati in cui li si vede lanciare fumogeni, cantare, insultare e poi tentare ripetutamente l' assalto alla scuola in azioni quasi militaresche, sono tutti a volto scoperto, ignari dei dettami più elementari delle azioni paramilitari in stile black bloc a cui sembrano per altri aspetti ispirarsi. Ma qualcuno di loro decisamente esagera.
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Lo fa chi sradica un segnale stradale e lo lanciato contro il vetro di una porta sfondandola e sfiorando un professore colpito dalle schegge di vetro. Lo fa chi cerca di sfondare le porte del Copernico respinto a fatica da un gruppo di professori e di bidelli che è ridicolo definire eroici ma volenterosi certamente no. Il bilancio è di quattro feriti, tre professori e uno studenti, tutti lievi.
Sul posto, a presidiare un cortile trasformato in campo di battaglia, volanti della polizia, auto dei Carabinieri, qualche ambulanza. I video che documentano la mattinata di follia sono ora nelle mani dalla Digos, convinta di potere identificare nel giro di 48 ore gli studenti più esagitati. Ora gli studenti minimizzano e parlano di tradizione. Quella che vorrebbe i finescuola in riva al Ticino sempre piuttosto facinorosi.
Gli studenti del Cardano ritengono di essere stati offesi perché, dopo il primo assalto, i colleghi del Copernico avrebbero lanciato all' indirizzo del vicino Itis uova e perfino del pesce trovato chissà dove, oppure portato con premeditazione a scuola, e quindi avrebbero tentato di lavare con qualche goccia di sangue la bandiera oltraggiata. Attendiamo con ansia ma la quasi certezza di essere accontentati l' appalesarsi di qualche genitore giustificazionista o benaltrista, che ci rassicuri sul fatto che i delinquentelli ritratti in decine di video sono tutti bravi ragazzi. Almeno quasi tutti. «Almeno mio figlio».
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Tutto questo ha poco a che fare con la goliardia, che è lo spirito cameratesco tipico degli studenti, che si colora di rituali magari arcaici ma generalmente incruenti e che è innervata dalla spina sapida dell' ironia, che tutto riscatta e risolleva. Ma qui di tutto questo non c' è traccia. Un tempo erano gavettoni ora sono segnali stradali usati come arieti. Un tempo erano uova, oggi sono frittate. Un tempo erano lanci di farina che ti facevano tornare a casa bianco come un cencio, ora sono lanci di fumogeni e di minacce che pure ti fanno tornare a casa bianco, ma di spavento.
2. ESPLODE LA RISSA DA STADIO
Massimo Pisa per la Repubblica
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«F...a, hanno spaccato il vetro! Guarda là come li vanno a picchiare! Guarda quello là com' è gasato! F...a, si è messo a picchiar tutti quello là! Ma l' hai visto!». Ci sono le trombette da stadio e i fumogeni bianchi e verdi da stadio e i cori da stadio, la folla che ondeggia sotto una carica e le vetrate rotte, un cartello divelto che vola sulla gamba di un adulto e un suo collega che finisce a terra, nella calca, e per poco non lo calpestano. Solo che non è il piazzale di nessuno stadio, non ci sono ultras o tifosi in piazza a guardare maxischermi, nemmeno ragazzine a un concerto pop. Il panico e l' assalto selvaggio vanno in scena in questo vialetto alberato senza uscita che collega gli ingressi del Liceo Scientifico Nicolò Copernico e l' Itis Cardano.
Stessa edilizia scolastica a base di mattoni e cemento consumato e linoleum sui pavimenti, stesso pezzetto di Pavia alle spalle del Ticino dove a ogni fine di anno scolastico i mille dello scientifico e i milleottocento dell' industriale - ma ha anche cinque sezioni di Liceo di scienze applicate, ci tengono a sottolineare - si pigliano un po' a gavettoni e un po' vanno a far festa sul fiume. Non stavolta.
Quelli del Cardano, sono le 10.50 di giovedì, escono scaglionati. Molti hanno le fidanzate di là, tra studenti ci si conosce, ci sono amicizie, qualche sfottò, niente che giustifichi più di una volante della questura e di due gazzelle dei carabinieri, così, giusto per vedere. Ai soliti cori, però, si aggiunge un insolito e aggressivo «liceale, sporco maiale». Spuntano fumogeni da curva. Bottiglie di vetro e di spumante, uova, farina. In parecchi vanno su di giri.
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Lanciano bottiglie e bengala. Premono sui cancelli del Copernico, dall' interno qualche oggetto viene buttato verso il vialetto alberato ed è qui che partono lo sfondamento e l' assalto, documentati da decine di video che in un lampo fanno il giro dei social network (i più dettagliati vengono sequestrati dagli investigatori di Digos e Nucleo informativo dei carabinieri). Ci sono ragazzi a volto coperto, che già alle 10 erano stati notati dalla presidenza del Cardano. «Erano venuti a scavalcare i cancelli, forse da altre scuole, forse nostri ex alunni - racconta la dirigente Giancarla Gatti Comini - e avevamo chiamato il 112, ed era la seconda volta. Ma fino all' uscita tutto era filato liscio».
Due docenti dello Scientifico provano a sbarrare le porte a vetri, uno viene trascinato e cade, l' altro si prende il cartello stradale mentre agita un ombrello, volano pugni e calci, poi la carica di ragazzi si ferma, il flusso arretra. Non più di un paio di contusi. Di spavento. E la ricerca di un perché.
«Di certo è una cosa senza precedenti, ci ha stupito - sospira Massimo Chiodi, vicepreside del Copernico - tutta questa rabbia». Il giorno dopo, tra i banchi vuoti e l' aula magna con le foto di Albert Einstein e di Rita Levi Montalcini, resta qualche professoressa a fare scrutinio. «C' erano troppa sovraeccitazione e qualche ubriaco - allarga le braccia - sembrava una cosa organizzata. Ma di pochi. Si figuri che un gruppo di studenti del Cardano è venuto per pulire il cortile, che noi avevamo già sistemato. I ragazzi dei due istituti tra di loro si parlano, all' intervallo sono sempre lì insieme a chiacchierare attraverso quella cancellata, vede? Forse c' era davvero qualcuno da fuori, chissà».
PAVIA - I RAGAZZI DI UN ISTITUTO TECNICO ASSALTANO UN LICEO
Cento metri più in là, al Cardano, ecco altre spiegazioni. Federico Mariani, con gli altri rappresentanti degli studenti, le posta in un video: «Ci dissociamo da una cosa vergognosa, ma non era premeditata, solo l' esasperazione di chi voleva rovinare un giorno di festa». Nella stanza della dirigente, entrano ed escono la vice, la responsabile del giornalino Il Giunto (Un rap per Falcone, nell' ultimo numero), altri docenti: «E dire che il nostro progetto contro il bullismo era appena stato premiato dai carabinieri. Siamo senza parole, qui di progetti sulla legalità ne facciamo tanti. E ne faremo ancora. Mica ti puoi fare abbattere».