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    OCCHIO ALLA BOMBA SOCIALE: A LUGLIO SALTA IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI! IL MINISTRO DEL LAVORO ANDREA ORLANDO GELA LANDINI E DICE NO ALLA RICHIESTA DEL LEADER CGIL. CHE AVEVA SOLLECITATO UNA PROROGA A OTTOBRE: “VALUTIAMO I CASI E ALLUNGHIAMO LA CASSA INTEGRAZIONE” – PER IL PRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA, ALESSANDRO SPADA, “È ARRIVATO IL MOMENTO IN CUI IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI È GIUSTO CHE VENGA MENO, VISTO CHE…”


     
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    P.Bar. per "la Stampa"

     

    orlando orlando

    Sullo sblocco dei licenziamenti il ministro del Lavoro tiene il punto. E al segretario generale della Cgil Landini, che ieri in una intervista a la Stampa aveva sollecitato di nuovo la proroga della moratoria sino a tutto ottobre, Andrea Orlando torna a ripetere che semmai si può ragionare su interventi selettivi, vedendo come fare settore per settore.

     

    «La decisione è stata assunta nello scorso decreto. Ora si sta riflettendo su qual è il modo migliore col quale provare a mitigare gli effetti della crisi» ha spiegato ieri il ministro a margine di una iniziativa all' Assolombarda, aggiungendo di trovare «difficile rimettere in discussione, per la composizione della maggioranza, una decisione che era già stata assunta».

    MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

     

    L' alternativa alla proroga del blocco? «Trovo più percorribile la possibilità di differenziare per settori e/o di subordinare l' eventuale licenziamento a un utilizzo della quota di cassa integrazione per spostare temporalmente eventuali ricadute negative dello sblocco» ha risposto Orlando. Secondo il quale occorre vedere «condizione aziendale per condizione aziendale» e valutare l' utilizzo di «strumenti che affrontino le situazioni dove le ferite sono più' profonde».

     

    Posizione perfettamente condivisa dal presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, secondo il quale «è arrivato il momento in cui il blocco dei licenziamenti è giusto che venga meno, visto che la situazione sanitaria è in via di grande miglioramento». Spada ha poi definito «giusta» la proposta di mediazione di Orlando, «perché ci sono settori molto più influenzati da questo anno di pandemia e altri settori che hanno ripreso».

     

    LUIGI DI MAIO ANDREA ORLANDO LUIGI DI MAIO ANDREA ORLANDO

    Il governo, aveva spiegato in mattinata Orlando intercettato sempre a Milano dalle agenzie, «sta costruendo una serie di strumenti, una sorta di cassetta degli attrezzi, per dare le risposte a una situazione che non è uguale in tutti i settori e che non è uguale in tutte le aree del paese. Abbiamo bisogno di accompagnare le ristrutturazioni attraverso il dialogo sociale, quindi contratti di solidarietà e contratti di espansione. Abbiamo aziende che stanno cercando di far ripartire gli investimenti e per questo abbiamo previsto la possibilità di un prolungamento della cassa in alcune situazioni specifiche. Abbiamo poi bisogno di incoraggiare i dipendenti in cig e di riportarli al lavoro».

     

    Insomma «piuttosto che norme generalizzate che rischiano di fare dei favori a chi non ne ha bisogno e non dare abbastanza a chi è in grave difficoltà» Orlando vuole vedere se è possibile «declinare meglio gli interventi facendoli corrispondere alle singole situazioni, perché da un lato non tutti i settori hanno reagito nello stesso modo al Covid, dall' altro non tutte le aree del Paese sono nelle stesse condizioni.

    ANDREA ORLANDO ANDREA ORLANDO

     

    Quindi sarebbe sbagliato avere strumenti uguali per situazioni diverse». Infine, su come agganciare l' utilizzo della cassa all' autorizzazione al licenziamento, Orlando ha spiegato che «il tema è attualmente in discussione in Parlamento e possono venire fuori anche delle risposte che vanno nella direzione auspicata dai sindacati».

     

    Questo per quanto riguarda il lavoro. Ma Landini da Draghi e dal governo si aspetta anche altre risposte: vuole discutere nel merito di riforme (fisco, pa, semplificazioni, ecc), ovviamente del Recovery plan e di come i nuovi investimenti si tradurranno in nuovi posti di lavoro stabili.

     

     

    E proprio per questo, assieme ai segretari di Cisl e Uil Sbarra e Bombardieri, giovedì scorso ha inviato al premier Draghi ed al sottosegretario alla Presidenza Garofoli una lettera con cui si chiede di attivare tre diversi livelli di confronto: uno a livello centrale, attraverso la partecipazione diretta alla Cabina di regia, per «verificare l' avanzamento del piano e la sua attuazione»; uno a livello dei ministeri, per l' attuazione delle sei missioni e delle azioni trasversali, per avere un confronto preventivo su tutto ed una negoziazione sulle ricadute dei progetti; ed infine uno a livello territoriale visto che Regioni ed enti locali gestiranno ben 87 miliardi di euro di progetti.

    maurizio landini maurizio landini

     

    Anche su questo, entro il mese, i sindacati si aspettano di essere di nuovo convocati. Con Landini che ripete: «Se non arrivano le risposte che ci aspettiamo valuteremo cosa fare». Draghi è di nuovo avvisato.

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