Andrea Priante per il "Corriere della Sera"
Lidia Miljkovic femminicidio vicenza
Otto righe un po' sgrammaticate e scritte a penna, inseguendo i contorni della carta a quadretti per non rendere riconoscibile la calligrafia: «Ciao Lidia, stai attenta. Non andare in giro da sola, avvisa qualcuno. Sei in pericolo, è grave». Firmato: «Tua amica».
Qualcuno aveva infilato il foglietto nella cassetta della posta dell'abitazione di Daniele Mondello, il compagno di Lidija Miljkovic, la 42enne uccisa dall'ex marito Zlatan Vasiljevic, che mercoledì mattina a Vicenza ha anche ammazzato un'altra donna, Gabriela Serrano - 36 anni, con la quale aveva avuto una relazione, terminata tre mesi fa - prima di lanciare delle granate verso l'autostrada e, infine, infilarsi la canna della pistola in bocca e premere il grilletto.
«Ho trovato la lettera domenica sera, quando sono tornato a casa» racconta Mondello. Quindi, appena tre giorni prima che il killer entrasse in azione. Ma a rendere ancora più inquietante il messaggio, c'è che la quasi totalità dei conoscenti della coppia era convinta che Lidija abitasse ancora a Schio, nell'appartamento dei genitori dove si era trasferita da qualche anno, dopo aver trovato il coraggio di lasciare il marito violento. E allora, forse, qualcuno l'ha seguita scoprendo che spesso, dopo il lavoro, andava a casa del compagno, a Vicenza. "Di fatto stavamo già convivendo", spiega Mondello che sull'autore della lettera ha le idee chiare: «Più che un avvertimento sincero, sembra una minaccia. Quasi certamente l'ha scritta l'assassino, per terrorizzarci ma anche perché faceva parte del piano.
il biglietto inviato a Lidija Miljkovic
È evidente che voleva uccidere non solo Lidija ma anche tutti i suoi affetti: farla sentire in pericolo significava fare in modo che girasse spesso in compagnia di uno di noi, e questo gli poteva offrire l'occasione di uccidere più persone possibile. Altrimenti che senso avrebbe avuto andarsene in giro con delle granate?».
Domanda alla quale proveranno a rispondere gli investigatori. Mercoledì mattina, appena scoperto l'omicidio della 42enne, il questore di Vicenza, Paolo Sartori, aveva fatto prelevare i due figli di Lidija e Vasiljevic e tutti i familiari per portarli al sicuro, negli uffici della polizia. La caccia all'uomo era ancora in corso e il sospetto era che il killer potesse raggiungerli. Un timore che ora prende più forza.
omicidio di lidia miljkovic 1
Ieri, Mondello e i parenti di Lidija hanno raggiunto la stradina nella periferia di Vicenza lungo la quale la donna è stata ammazzata. Di fronte alle foto della vittima, il compagno si è rivolto direttamente a lei. «Le ho detto che la sua figlia minore, che ha 13 anni, è stata brava: ha concluso la terza media con un 9 in pagella. Ho pensato che Lidija dovesse saperlo...». Mentre non si placano le polemiche intorno al fatto che il killer fosse tornato a piede libero nonostante le ripetute denunce della donna (la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, annuncia l'invio degli ispettori in tribunale a Vicenza), le indagini della Mobile vanno avanti.
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Ieri sono iniziate le autopsie sui corpi di vittime e assassino: l'ex moglie sarebbe stata raggiunta da diversi proiettili alla testa, mentre Gabriela Serrano è stata freddata da almeno un colpo alla tempia, quando si trovava in auto con Vasiljevic. I poliziotti confidano anche nell'analisi dei telefonini. I messaggi potrebbero rivelare la scusa usata dal bosniaco per farsi raggiungere a Vicenza dalla Serrano e come sia riuscito a rimediare armi e granate. Infine, verranno fissate le perizie balistiche che chiariranno se le due pistole con matricola abrasa in possesso del killer avessero già sparato prima di mercoledì.
Zlatan Vasiljevic e le due donne uccise 19 Zlatan Vasiljevic serrano lidia Zlatan Vasiljevic LIDIJA Zlatan Vasiljevic Zlatan Vasiljevic E LE DUE DONNE UCCISE Zlatan Vasiljevic e le due donne uccise 33