LE PAROLE DI CHIARA FERRAGNI SULL'OMICIDIO DI WILLY
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chiara ferragni in cucina 2
Due giorni fa è stato ucciso Willy Monteiro, Italiano 21enne dalla pelle nera, da un gruppo di 4 fasci che l’hanno ammazzato a calci. I giornali si sono prodigati a estremizzare l’avvenuto in due modi: 1. Umanizzando gli aggressori (“bravi ragazzi”). 2. Mettendo tutta la colpa sulle arti marziali che praticavano. I giornali però non mettono il loro focus sul fascismo e sulla cultura predominante nella vita di queste persone. Addirittura c’è chi si propone di “eliminare queste arti marziali” per risolvere il problema. No Amo, il problema lo risolvi cambiando e cancellando la cultura fascista e sempre resistente in questo paese di m*rda, non cancellando il mezzo tramite cui i fasci hanno fatto violenza. Il problema non lo si risolve nascondendolo sotto al tappeto, lo si risolve con la cultura e l’istruzione: qualcosa che manca in questo paese.
Paolo Colonnello per ''la Stampa''
ferragni
«Ho il fiato corto», dice con uno dei suoi sorrisi meravigliosi, mentre si prepara ad uscire con amici per festeggiare un compleanno davvero speciale. Oggi Liliana Segre, icona dell'Italia democratica e perbene, compie 90 anni. E già la casa è invasa dai figli e i tre nipoti che si preparano alla festa. Ride: «Il fiato corto ha tanti motivi, anche il fatto che oggi sono stata subissata di telefonate». Ma affacciarsi alla soglia di un'età così importante può lasciare «quasi stupefatti». E non c'è bisogno di raccontare il perché: la storia di questa donna, ultima sopravvissuta ai campi di sterminio nazista, ormai la conoscono tutti. Eppure le emozioni non mancano e rimescolano tutto, anche per lei. E quindi, senatrice, come ci si sente?
«Straniti, emozionati. Devo accettare questa realtà, 90 anni sono un numero pazzesco: non ci avrei mai scommesso. E sa cosa succede? Che tutti mi parlano dei loro parenti, delle età raggiunte, di novantenni molto attivi. Ed è vero, anche a questa età ci si può sentire utili, lucidi. Certo dopo il lockdown, i contagi, i lutti, francamente ne ho risentito. E' stato un anno difficile, come per tutti». Senatrice, lei è diventata non solo un'icona ma un esempio di come alla violenza si possa opporre la forza della verità. Ma cosa dobbiamo pensare quando leggiamo le cronache del pestaggio di Willy ucciso a botte da due energumeni?
liliana segre
«Terribile. Il pestaggio di quel ragazzino non solo mi ha colpito, ma mi ha suscitato tormenti e ricordi terribili. L'ho trovata una barbarie assoluta. Vorrei fare mie le parole della presidente della nostra comunità, Noemi Segni, che ha scritto un messaggio bellissimo, ricordando come questa esaltazione non della vittima ma dei suoi persecutori, e si riferisce a tutto ciò che è stato scritto sui social, alla fine ha ucciso ancora e ancora il povero Willy». Perché ci impressiona così tanto questa morte? «Questa cosa mi ha fatto molta paura. E' stata come una sconfitta personale, mi ha fatto pensare che tutto ciò che ho provato a fare contro la violenza e l'odio, alla fine è servito a poco. Se ancora ci sono in giro persone che pensano di risolvere le proprie sconfitte personali picchiando il prossimo, siamo ancora in una società lontana dalla civiltà».
chiara ferragni agli uffizi 3
La influencer Chiara Ferragni ha scritto che ciò è successo perché viviamo immersi in una «cultura fascista» che ci pervade. E' d'accordo? «E dovevamo aspettare la Ferragni per dirlo? E' stata davvero molto brava e coraggiosa. E ha ragione: siamo alle prese con un problema di mentalità fascista che ancora ci pervade e da cui non facciamo mai abbastanza per liberarci. Questa storia è un naufragio della civiltà su cui dovremmo riflettere seriamente». Che consiglio può dare? Cosa dovremmo fare? «Non ho ricette e voglio essere umile. Semplicemente ognuno deve prendersi le sue responsabilità senza delegare ad altri. E' facile dare la colpa di ciò che ci succede sempre al prossimo. Ma forse dobbiamo imparare a crescere e a rispondere ciascuno delle proprie azioni».
Lei è una donna che ha vissuto due volte. Anzi, di più «Si, sono fortunata, sono rinata più volte: dalla deportazione, dalla mia vita giovanile, da quella di donna sconosciuta e silenziosa. Ho avuto così tante fasi E' stata una vita lunga e a volte faticosa. Io stessa mi ripenso, l'ho sempre fatto, credo sia una peculiarità delle donne. Ricordo di averlo fatto anche a cinquant' anni, quando iniziai a raccontare la mia storia, a ribellarmi al silenzio e all'oblio. Allora ero abbastanza stupita, e ora ancora di più. Chi l'avrebbe mai detto». Che cosa la lascia così stupita?
sergio mattarella liliana segre
«Be', da quando il presidente Mattarella due anni fa mi ha nominato senatrice a vita mi sono capitate una tale quantità di cose, di scariche di adrenalina, da togliere il fiato. Sono stata al Quirinale, a Bruxelles, mi hanno ricevuta , ricercata, consegnato e tolto (ride, ndr) cittadinanze, lauree ad honorem. Mi hanno mandato lettere meravigliose di bambini, ragazzi e adulti Questi ultimi anni sono stati davvero una nuova vita. E' difficile da spiegare l'intensità di ciò che accade».
willy
Ha dovuto anche difendersi visto che le hanno assegnato una scorta. «Vero, non a tutti sono piaciuta. Qualcuno ha pensato che fossi una vecchia da offendere, ma io ormai non me ne curo anche perché ho sempre accanto a me i miei angeli custodi, questi carabinieri fantastici che ora fanno parte della mia famiglia. Anzi, dato che hanno l'età dei miei nipoti, ora faccio anche la nonna dei carabinieri». E ride allegra. Altri cent' anni senatrice, di cuore. -