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    GIUSEPPI, SALVACI TU! - DOPO CHE GRILLO HA BLINDATO IL LIMITE DEL DOPPIO MANDATO PER I PARLAMENTARI M5S, CONTE PROVA A MEDIARE: CI SONO QUASI 100 ELETTI SUL PIEDE DI GUERRA CHE GLI CHIEDONO DI INVENTARSI UNA SOLUZIONE - L’IDEA E’ FAR ESPRIMERE GLI ELETTORI PER SALVARE I PIÙ “MERITEVOLI” - MA CONTE E’ TORMENTATO E, COME DAGOANTICIPATO, NON ESCLUDE DI MOLLARE E FARE UN SUO PARTITO - IL SENATORE PRIMO DI NICOLA AVVERTE: “SE DOBBIAMO MORIRE DI CORRENTISMO È MEGLIO SCIOGLIERE IL MOVIMENTO”


     
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    Ilario Lombardo per “la Stampa”

     

    conte grillo conte grillo

    Nel suo auto-isolamento Giuseppe Conte si tiene informato. Legge i giornali, le agenzie, raccoglie lamentele e ricostruzioni di queste convulse ore di spaesamento in casa 5 Stelle, lo fa con curiosità ma anche con un po' di fastidio. Non gli fa piacere leggere fonti anonime riferite a esponenti di primo piano del Movimento minacciare di svuotargli il partito prima ancora che l' ex premier lo prenda in mano. Certo è che l'uscita di Beppe Grillo, che ha blindato la regola del secondo mandato, non aiuta Conte.

     

    BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

    Ora si trova quasi cento parlamentari sul piede di guerra che gli chiedono di inventarsi una soluzione per preservare la loro più o meno avviata carriera politica. Come ha spiegato a chi lo ha sentito in queste ore, i toni ruvidi, ultimativi con i quali Grillo, in qualità di garante del M5S, ha avvertito deputati e senatori non sembrano lasciare possibilità di appello, al momento.

     

    La ratio dalle mossa del comico è chiara: rispolverare l' identità del M5S, compattare gli attivisti, lo zoccolo duro dei sostenitori che vedono nel tetto ai mandati un principio sacrosanto, anche perché accelera il ricambio e alimenta le personali ambizioni di tanti di loro, sconosciuti, che possono puntare a un seggio, mantenendo così vivo l' interesse verso il M5S. «Serve tempo - sostiene Conte - Una soluzione la troveremo».

     

    beppe grillo giuseppe conte luigi di maio beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

    In realtà ce ne sono diverse. E Grillo lo ha già fatto intendere per esempio a Luigi Di Maio. Ci sono le candidature a sindaco, o al direttorio che affiancherà il capo politico. Ma c' è anche un' altra soluzione, quella che in qualche modo è stata già formalizzata, e poi apparentemente accantonata, come proposta durante gli Stati generali, la kermesse che avrebbe dovuto incoronare la nuova leadership collettiva e che si è svuotata di senso dopo la svolta di Grillo sul sostegno al governo di Mario Draghi e la consegna delle chiavi del M5S a Conte.

     

    grillo e conte grillo e conte

    L' idea condivisa con l'avvocato sarebbe quella di puntare sulle competenze acquisite in questi anni di Parlamento e di ben tre governi a cui ha aderito il M5S. Un modo per salvare coloro che sono già stati battezzati come i «meritevoli». Per l' occasione verrebbe riesumato il recall, inizialmente previsto tra le mille trovate del codice grillino e poi seppellito dalla quotidianità della vita politica dei palazzi. È uno strumento già utilizzato in Usa e in Svizzera, attraverso il quale gli elettori sono chiamati a giudicare un eletto prima della scadenza naturale del mandato.

     

    beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2 beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

    Una sorta di esame di midterm. In questo caso il "recall dei meritevoli" arriverebbe a fine legislatura, giusto prima della composizione delle nuove liste. I militanti iscritti a Rousseau - se resterà, come pare, questa la piattaforma - saranno chiamati a esprimersi su ministri ed ex, sottosegretari ed ex, parlamentari, tutti a fine corsa, perché già con due mandati alle spalle. Facile immaginare che i più noti saranno i più favoriti, come Luigi Di Maio, Paola Taverna, Alfonso Bonafede e altri big ammutoliti dall' uscita a sorpresa di Grillo.

    Assorbito lo choc, nessuno ha commentato. Non è un caso. È una scelta tattica chiara, un silenzio pieno di rammarico diretto al comico ma anche a Conte. Di Maio è uno dei pochi che si sente spesso con l'ex premier e come ad altri con cui parla non gli sarà sfuggito che l'avvocato non gradisce le pressioni o gli ultimatum, anche di chi si sta accreditando come portatore d' acqua per Conte con associazioni e correnti (in primis, Italia più 2050 di Dalila Nesci e Carlo Sibilia).

     

    luigi di maio alfonso bonafede luigi di maio alfonso bonafede

    Forse già in settimana Conte potrebbe presentare il suo progetto per rinnovare il Movimento in nome della Transizione ecologica. Ma scioglierà la riserva solo quando avrà la garanzia che non si troverà in un ring di parlamentari inviperiti che lo costringeranno a parlare solo di poltrone e di restituzioni a Rousseau. Chi lo conosce bene e lo frequenta, sostiene che ci metterebbe un attimo a mollare tutto e a pensare, piuttosto, a un suo partito, come gli chiedevano in tanti prima della caduta del suo governo. E come sembra dire il senatore Primo Di Nicola quando avverte: «Se dobbiamo morire di correntismo è meglio sciogliere il Movimento».

    PRIMO DI NICOLA PRIMO DI NICOLA

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