1 - CHEF CRACCO PERDE UNA STELLA MA SI CONSOLA CON UNA GALASSIA
Andrea Scaglia per “Libero quotidiano”
carlo cracco
È sempre così, meschina esibizione di giubilo da eterni perdenti: il ricco e famoso incappa in un problema, un infortunio, un intoppo? Ecco che la pletora fantozziana d' improvviso riemerge dalle anonime scrivanie e scorda per un attimo le frustrazioni di giornata, giusto il tempo di gridare al mondo - che oggi significa "gridare alla rete" - la propria patetica e bavosa soddisfazione.
«Carlo Cracco ha perso una stella Michelin? Come mi dispiace» e di seguito una serie di faccine ghignanti. E poi tutti gli altri, decine, centinaia: «Così impara a stare sempre in tivù!», «Pensa a tutto meno che al suo lavoro». Non manca il consueto genio dei giochi di parole: «Carlo crack». Crack un par di ciufoli.
In effetti, la decurtazione dell' agognata stella Michelin, emblema di eccellenza culinaria anelato dai ristoranti di tutto il mondo, al locale milanese che porta il nome del masterchef più noto della televisione italiana, passato per l' appunto da due stelle a una, è cosa per lui stesso seccante, anche se non così inaspettata. «Credo sia giusto» ha commentato lo stesso Cracco, a denti piuttosto stretti, con chi gli ha fatto notare che Michael Ellis, direttore internazionale delle guide Michelin, ha parlato di una mancata «consistenza» della qualità del ristorante.
ristorante Carlo Cracco a milano
«Di solito quando si toglie una stella è perché i piatti non sono tutti dello stesso livello. E comunque la guida non si commenta ma si accetta». Ora, non conosciamo personalmente lo chef in questione, e ammettiamo pure una certa saturazione in ordine a programmi imperniati su pietanze e impiattamenti e cuochi che se la tirano da premi Nobel.
E però l' esultanza dei mediocri somiglia alle tante espressioni di rivalsa caratteristiche dell' omino medio reso maschera immortale dal grande Villaggio, un po' come chi si compiace di vedere gli altri in fila mentre sfreccia sulla preferenziale senza averne il permesso o cose così.
galleria vittorio emanuele
Altro che Carlo Crack: fra dicembre e gennaio il suo ristorante si trasferirà definitivamente nella nuova e meravigliosa sede in Galleria Vittorio Emanuele, nel salotto di Milano, al centro di un' operazione da belle époque. Nel frattempo, lo stesso Cracco ha risistemato una vecchia segheria nella periferia sud della città, con annessi cortile e porticato, facendone un locale di tendenza chiamato "Carlo e Camilla".
E, assieme a Lapo Elkann, ha preso un' ex distributore Agip degli anni Cinquanta, a sua volta allestito ai piedi di un meraviglioso edificio anni Trenta, l' ha rimesso a posto dopo anni di abbandono e, pochi giorni fa, ha aperto il "Garage Italia": una specie di officina-showroom, con tanto di bar e bistrot, costellato di icone della velocità come il celebre motoscafo Riva, e poi un piccolo aereo posato su una pensilina, il muso di una Ferrari scolpito a mano, un manichino con il casco e la tuta originale di Ayrton Senna, le poltrone in pelle verde e blu.
ristorante Carlo Cracco Da Carlo e Camilla
Da una parte perdi una stella, dunque, e però dall' altra diventi un volto televisivo di enorme successo, un imprenditore del mangiar bene e decuplichi il tuo fatturato. Il cambio pare persino conveniente.
Lo confermano i conti: Foodcommunity.it, recentemente, ha raccolto i dati ufficiali di Infocamere e Cerved, rielaborandoli anche in base alle dichiarazioni degli stessi chef nel corso di interviste specifiche.
Vien fuori che a Cracco sono legate alcune società come Cracco Investimenti (consulenze per 1,2 milioni), Carlo e Camilla (2,3 milioni) e Hugo (dal nome della via milanese in cui attualmente, ancora per poco, si trova il suo ristorante, e comunque altri 3,97 milioni). Totale: l'azienda Cracco fattura 7,5 milioni di euro, e questo senza contare gli emolumenti televisivi e gli ingaggi pubblicitari. Buon appetito, e un'alka seltzer agli invidiosi.
Carlo Cracco e Lapo Elkann a Garage Italia
2 - L’EX MASTERCHEF "RIPARTO SUBITO CON NUOVE SFIDE"
Mariella Tanzarella per “la Repubblica”
La Michelin 2018 ha sparigliato. Parecchio. A Milano un piccolo terremoto, nuove stelle assegnate e soprattutto tolte: ne perdono una Claudio Sadler e Carlo Cracco, il volto piu mediatico della cucina italiana.
Cracco, proprio adesso che si prepara ad aprire in Galleria. Che cos' è successo?
«Niente di strano. Tempo fa abbiamo intrapreso la strada del cambiamento. Non solo quello costante, perché vogliamo migliorare sempre. Ma quello totale: stiamo per cambiare sede, a gennaio».
CARLO CRACCO
Vuol dire che non potevano dare il voto a un ristorante che non c'è?
«Esatto. E non c' è ancora una data sicura».
Ma sui social si dice altro. La accusano di fare troppe cose. Ha appena inaugurato Garage Italia con Lapo Elkann. Aveva già "Carlo e Camilla".
«E allora? Non sono l'unico che ha diversi locali. Ma, senza fare nomi, c' è chi continua a prendere stelle in tutti ».
Già. Ma lei è sempre in tv.
«Chi l'ha detto? Ho finito di registrare un anno fa. E la sera tornavo sempre a lavorare al ristorante. Ma poi, scusi, in tutto il mondo gli chef vanno in tv».
Quindi?
«Sono sereno. Rispetto il lavoro di chi fa le guide e anche il mio. Quando chiuderemo qui a via Hugo, fra venti giorni, si chiuderà un' epoca.E a gennaio se ne apre un' altra. È giusto ricominciare da capo».
Carlo Cracco 2 Carlo Cracco
carlo cracco con la moglie rosa fanti CARLO CRACCO