Estratto dell'articolo di Roberta Scorranese per www.corriere.it
massimo recalcati
Le decine di migliaia di follower sui social e i «numeri da stadio» che raggiunge ogni suo evento in pubblico, non scalfiscono la precisione con cui Massimo Recalcati misura le parole e i concetti («Non è che posso rivedere i virgolettati prima della pubblicazione? No, eh? Va bene»).
Specie quando si parla di eros, uno dei temi che ha sviscerato più in profondità nei libri, nelle trasmissioni televisive e nelle conferenze. E adesso anche in un podcast — appena uscito per Storielibere.fm dal titolo «La vita erotica», puntate nelle quali lo psicoanalista più famoso d’Italia parla di fedeltà, di amore da «manutenere», di scelta del sesso e di questioni delicate eppure affascinanti. […]
cowgirl al contrario posizione 4
[…] l’amore lo scegliamo sulle app di incontri come sceglieremmo una lavatrice?
«Ma in quel caso non stiamo cercando l’amore, attenzione. […] guardiamo un’esposizione di prodotti che nulla ha a che fare con la complessità dell’amore o anche dell’eros. Ecco perché queste relazioni hanno una durata minima».
L’amore «a consumo», insomma. Eppure per molti è l’unica forma di relazione possibile.
«[…] da una parte c’è la tendenza scientista a considerare i corpi come se fossero delle macchine lubrificate dalla dopamina. Dall’altra parte […] C’è la ricerca compulsiva del nuovo. Siamo stati abituati a pensare che cambiare un vecchio oggetto con un nuovo oggetto porti la soddisfazione, mentre noi psicoanalisti sappiamo bene che una cosa nuova porta semplicemente la stessa insoddisfazione […] ».
sesso
C’è chi sostiene che non sappiamo più nemmeno baciare.
«Pensi che per alcuni antropologi il bacio è ridotto a un meccanismo che verifica l’attendibilità igienica del partner».
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Perché anche negli uomini più culturalmente evoluti permane una sorta di «ansia da prestazione» durante il rapporto sessuale?
«Esiste una differenza fondamentale tra l’orgasmo maschile e quello femminile. Quello degli uomini ha come modello la scarica che implica il raggiungimento di un picco. Dopo l’orgasmo c’è la detumescenza che definisce il compimento visibile del rapporto. Quello femminile è invece invisibile e orizzontale, perché ha, sì, un culmine, ma può ripetersi e non è centrato fallicamente ma diffuso orizzontalmente. L’ideologia patriarcale ha da sempre temuto l’anarchia del godimento femminile. Ha provato a dominarla anche con la violenza».
priapo
Quand’è che questa ansia da prestazione si attenua?
«Quando l’uomo si innamora. Allora in qualche modo si femminilizza e il principio di prestazione che condiziona la sua vita erotica si allenta».
E poi un eventuale tradimento da parte di lei brucerà parecchio?
«Nel tradimento in generale può crollare il mondo intero. D’altra parte, innamorarsi comporta sempre un rischio. Forse è per questo che gli uomini sono più frenati nell’amore…Temono di perdere la loro identità fallica».
Lei ha spesso parlato di una radicale diversità tra sessualità maschile e femminile.
MASSIMO RECALCATI ALLA LEOPOLDA
«Penso a quella maschile come ad una monarchia, in cui il sovrano è il fallo. Quella femminile si struttura sul modello di una democrazia. Accade anche nel godimento: è vero che la zona genitale resta importante, ma la sessualità femminile non è monopolizzata dalla genitalità. È più labirintica, più plurale, più sfaccettata, più complessa».
Professore, è possibile fare l’amore con la stessa persona per tutta la vita?
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«[…] Certi legami che nascono sui banchi di scuola e che continuano per decenni assomigliano di più a legami famigliari che non a legami erotici. La libertà erotica può essere anche la libertà di scegliere sempre lo stesso corpo a condizione che in questo corpo io sia in grado di trovare sempre qualcosa di nuovo».
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