Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”
MATTEO RENZI CARLO CALENDA
È domenica, mettetevi comodi. Avete presente Carlo Calenda, no? Avete idea di cosa stia succedendo tra lui e Matteo Renzi?
Allora: qui troverete la versione di Calenda (molto meno confusa — tranquilli — di quella, più celebre, che Mordecai Richler affida al suo Barney). La prima domanda è stata: senatore Calenda, quando ha parlato con Renzi l’ultima volta? «Un mese fa. Forse».
[…] il racconto di Calenda prosegue diluito in più sedute telefoniche, con dentro pure qualche WhatsApp per precisare, chiarire, aggiustare una virgola, un sospiro, un verbo che in altre circostanze avrebbe lasciato per assecondare il proprio istinto e invece adesso è tutto un bilancino, questo voglio finalmente dirlo, questo ancora no, non so se sono stato abbastanza chiaro, ma spero proprio di sì.
MATTEO RENZI E CARLO CALENDA
Perché Calenda, come ha scritto Giuliano Ferrara sul Foglio, è il ritratto della persona a modo, irascibile spesso per buoni motivi, incline al ragionamento, alla pedagogia politica, al gin tonic con la società civile, a starsene comodo in un fondo di moralismo valdese («Mia madre Cristina è valdese»), ma poi certe volte sceglie i tempi e i modi dell’agire tradito da un egocentrismo pericoloso. Che, stavolta, non può permettersi.
Azione e Italia viva sono sull’orlo del burrone. Calenda guarda giù e dice: «Vorrei fosse chiaro che tra me e Matteo, nonostante il contenuto di certi retroscena, non c’è un problema personale. Il tema, purtroppo, è politico».
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
Continui. «Ho già detto che, in ore così drammatiche per l’Emilia-Romagna e tutto il Paese travolto dalle inondazioni, non intendo scadere nella polemica spicciola. Purtroppo, ogni giorno, da Italia viva ci arrivano randellate. La Boschi dice che sono pazzo. La Paita che sono indecente. Renzi sostiene che ho preso le pillole sbagliate. E Il Riformista, il giornale da lui diretto, pubblica quotidianamente vignette e articoli contro di me e contro Azione. Sono già caduto una volta in errore, rispondendo con un post sbagliato. E me ne sono pubblicamente scusato. Credo però che sia arrivato il momento di un time out, se voglio salvare almeno la dignità».
MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO
Secondo lei, cos’ha in testa Renzi? «Non lo so. Ho letto che vuole rompere i gruppi. Ma i gruppi per noi non si toccano. Primo: perché sono il risultato di un mandato elettorale preciso. Secondo: perché i parlamentari stanno lavorando bene insieme. Se i gruppi si rompono, crolla ogni rapporto politico, non solo l’idea di un partito unico liberal-democratico».
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Del progetto di Terzo polo resterebbero macerie. «Eppure, guardi: ci ho davvero creduto. E come me, tanti altri: a partire da Bonetti, Rosato e Marattin». È sensazione diffusa che Renzi stia realmente portando via un po’ di sangue ad Azione.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO
E che l’operazione politica di rafforzamento dei gruppi parlamentari di Iv sia cominciata con l’arrivo del senatore Enrico Borghi dal Pd. Non se ne era accorto? «Guardi: non sono scemo. Ma Borghi è un politico che stimo e, quindi, per lealtà, invece di porre un veto, l’ho accolto con calore».
Lei, anche nei talk televisivi, batte sempre sul concetto di lealtà. «Io sono rimasto dentro al percorso promesso agli elettori: Iv, no». Riepiloghi il percorso, dal suo punto di vista. «Decidiamo di andare insieme alle elezioni: Renzi mi dice che vuol fare un passo indietro, ha altro a cui pensare. E, infatti, nel simbolo, mettiamo il mio cognome.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI
Al nostro progetto credono ben 2 milioni e 400 mila persone. Subito costituiamo una federazione che dovrebbe portarci alla creazione di un partito unico. Inizio a lavorare molto bene con Rosato e Bonetti, ma ecco che, dopo nemmeno un mese, a dicembre, Renzi torna e si riprende Iv. Però ai comitati non viene, la federazione è a un punto morto. Allora gli ricordo che dobbiamo farlo, questo partito unico.
Risponde che non può prendere impegni sullo scioglimento di Iv, se non quando il congresso del nuovo partito sarà concluso: cioè, vuole vederne l’esito. Così arriviamo alle cronache recenti. Con lui che minaccia di rompere i gruppi se non è certo che andremo insieme alle Europee. Un po’ troppo, direi».
MEME SU MATTEO RENZI CARLO CALENDA 4
Ecco: le Europee. «Nessuna garanzia. Valuteremo come e con chi andare alle Europee in autunno. Ne discuteremo con tutti i partiti che aderiscono a Renew Europe, compresa Iv, ma solo se il clima tornerà ad essere civile». Non mi pare aria. «Beh, rilevo che, mentre io sono a Brescia a fare campagna elettorale per Azione, +Europa e pure per Iv, Renzi fa una conferenza stampa per attaccarci e annunciare che mi ha sfilato una deputata».
[…] Carfagna e Gelmini restano con Azione? «Sì, assolutamente». Girano voci che... «Non sono voci: sono veline». Parliamo come se fossimo intercettati da Renzi.
Il problema di Calenda è che Renzi sa essere concavo e, di botto, convesso. Si è alleato con chiunque: 5 Stelle, Salvini, FI, Pd. Fa cadere governi. E ne prepara la nascita. Spariglia, inventa, sparisce, riappare. Bisogna chiederglielo, a Calenda, come abbia fatto a fidarsi.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI
«Dovevo tentare. Il partito liberaldemocratico lo faremo con chi vorrà farlo sul serio». Domani, per chi ci legge, c’è comunque la riunione dei gruppi al Senato. «Suppongo ci sia anche Matteo». Suppongo: un termine bellissimo. «Aggiungo un dettaglio sull’ipotesi di scioglimento: ricordo che, secondo il regolamento di Palazzo Madama, in caso di rottura d’un gruppo con un simbolo presentato in comune, per formarne uno autonomo servono nove senatori e non, come leggo sui giornali, sei. Il presidente La Russa dovrebbe dare una deroga ad personam».
Mi dice cosa pensa, realmente, di Renzi? «Dopo Draghi, è stato il miglior premier degli ultimi anni». Intendevo sul piano umano. «Persona molto intelligente. Portata a pensare che chi gli siede di fronte sia molto stupido. Facesse più politica, ed eliminasse certi impegni di extra business, sarebbe un valore aggiunto per il Paese».
MATTEO RENZI CARLO CALENDA
Siamo ai saluti. Solo una curiosità personale: ma davvero le piaceva Bud Spencer? «Sì: perché era buono. Ma se c’era da menare, menava».
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