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    LO RICONOSCETE? - PROTAGONISTA DELLA SERIE A ANNI ’90, E’ STATO L’IDOLO DI RECOBA - NEL CENTRO SPORTIVO DELLA SUA EX SQUADRA, LO HANNO LASCIATO FUORI AD ASPETTARE 4 ORE – OGGI BACCHETTA I CALCIATORI DELL’INTER: “CI VUOLE PIU’ ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA. DEVONO PROVARE A VINCERE LA CHAMPIONS” – VIDEO


     
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    Da fcinter1908.it

     

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    Ruben Sosa, ex attaccante dell’Inter, ha parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb della stagione dei nerazzurri di Antonio Conte: “L’Inter ha perso troppi punti per strada. Peccato. È una squadra con grandi campioni e un mister straordinario. Deve cercare di vincere qualcosa. I calciatori devono capire dove sono. L’Inter ha storia, è forte ma è mancato qualcosa. Ci vuole più attaccamento alla maglia da parte dei giocatori dell’Inter. E comunque c’è una Coppa ancora da giocare. L’Inter deve provare a vincere l’Europa League“.

     

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    RUBEN SOSA

    Da lalaziosiamonoi.it

     

    La Lazio ha raggiunto l'obiettivo Champions, dopo tredici anni di assenza, per lo scudetto invece la compagine di Inzaghi ha dovuto arrendersi ai tanti infortuni del post lockdown. L'ex attaccante biancoceleste Ruben Sosa ha ripercorso la stagione ai microfoni di TuttoMercatoWeb.

     

    IMMOBILE -  “Un grande campione. Straordinario. Credo che il presidente lavorerà per tenerlo a lungo, è forte e legato alla maglia. Lotito non lo lascerà andare”.

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    SCUDETTO - “La Lazio meritava di tornare in Champions. Puntava allo Scudetto, ma dopo il lockdown ha perso un po’ di smalto. La squadra è forte, il mister conosce bene l’ambiente Lazio e in futuro potrà solo migliorare. Quest’anno è stata penalizzata dallo stop per il Covid. Si, bisogna riprovarci. La Lazio oggi è una certezza, una big del campionato. Può riprovare a vincere”.

     

     

    A FORMELLO NON MI APRIRONO

    DA cittaceleste.it

     

    (…) Ancora si alza il coro nei tuoi confronti. Cosa significa per te tutto questo affetto?

    I tifosi laziali sono speciali. Avrò 80-90 anni e ancora canteranno quel coro. Vuol dire che ho fatto bene, che mi sono divertito alla Lazio, che sono rimasto nei loro cuori. Sono andato 2 anni fa con mio figlio Nico di 14 anni e con mia figlia che non aveva mai visto l’Italia. Li ho portati a Roma e a Milano e mi hanno detto “Papà, ma ti conoscono…” e gli ho risposto “Papà ha fatto tanti gol qui…”

     

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    Ci siamo sentiti a casa. Ma una cosa mi dispiace, l’unica direi, è l’attesa per vedere un allenamento. Non parlo solo per me, ex calciatore, ma per tutti i tifosi.  Una volta andai a Formello per godermi l’allenamento. Ho atteso 4 ore, perchè non avevo l’autorizzazione, il permesso. Andai con il mio amico Giuseppe. Stetti non so quante ore fuori ad attendere. Il mio amico voleva andare via. Io sono un tipo tranquillo, non mi arrabbio, ma un calciatore professionista, che ha giocato nella Lazio, lasciato 4 ore fuori, è stato un po’ brutto. Ma parlo anche per altri calciatori che hanno vestito quella maglia.

     

    E poi come è finita? E’ riuscito ad entrare?

    Mi sono avvicinato a un ragazzo, nonostante il mio amico Giuseppe mi esortasse ad andare via, e gli ho detto: “Guarda, sono un uruguaiano che è stato qui qualche anno e ha fatto qualche gol, 2-3 gol, niente di importante. Può riferire che sono Ruben Sosa e vorrei entrare?” Il presidente non c’era.

     

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    Ma alla fine mi fece entrare Manzini e disse “aprite tutti e due i cancelli per Ruben.”Poi, alla fine, chiesi una maglia per mio figlio e mi riempì una borsa di maglie e pantaloncini. Fu carinissimo con me.  Quando io mi allenavo a Tor di Quinto, i tifosi venivano durante gli allenamenti e ci davano supporto. Non dico tutti i giorni, ma stabilire 2-3 volte a settimana, decisi magari dal mister, perchè i tifosi sono importanti. Le famiglie, i bambini devono stare vicini alla propria squadra del cuore. Ci sono tanti tifosi che non vivono in Italia, che fanno chilometri, non gli si deve negare questa gioia.

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