Estratto dell'articolo di Romolo Buffoni per www.ilmessaggero.it
ABEL BALBO AL RISTORANTE IN CENTRO A ROMA
Abel Balbo, 78 gol e uno scudetto con la Roma: il nuovo centravanti della Roma è Abraham. Giusto investire 40 milioni su di lui?
«Se lo ha scelto Mourinho è una garanzia. Il tecnico lo ha avuto al Chelsea e ne conosce le potenzialità, quindi è un acquisto sicuramente di valore».
Se potesse parlargli e spiegarli cosa significa indossare la numero 9 giallorossa, cosa gli direbbe?
«Che è una maglia pesante, non c’è dubbio. La straordinaria passione dei tifosi ti fa essere sempre sotto esame, si avverte la pressione. Ma gli direi anche che questo è il posto migliore per mettere in mostra il valore e far esplodere il talento. E gli augurerei il meglio, perché se sfonda significa che la Roma andrà forte».
ABEL BALBO AL RISTORANTE IN CENTRO A ROMA
Anche l’eredità che raccoglie non è affatto leggera...
«Eh sì, sostituire Dzeko è molto impegnativo. Il bosniaco è stato il miglior giocatore fra i giallorossi in questi anni, dalla sua vena dipendevano le sorti della squadra. Anche qui si vedrà quanto è forte Abraham».
Però gli inglesi storicamente stentano ad ambientarsi nel nostro campionato...
«Sì, un tempo era così perché il loro campionato era scarso rispetto alla serie A che era il top. Ora il rapporto si è rovesciato: in Premier League ci sono ritmi e qualità altissimi, non c’è tempo per pensare. Chi viene da lì, chiunque, qui ora fa un figurone da fenomeno».
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Se Abraham farà i gol per cui è stato acquistato, a cosa può ambire la Roma?
«Secondo me ci sono tutti gli ingredienti per fare bene. C’è un ambiente motivato, voglioso di vivere una stagione entusiasmante dopo un periodo grigio. C’è una squadra abbastanza completa, con molta qualità e, soprattutto, c’è Mourinho che è un allenatore eccezionale».
Tradotto? Che piazzamento ci si deve aspettare? Champions?
«Io dico che è sbagliato porsi adesso dei limiti, perché l’Inter che ha vinto lo scudetto è stata smantellata, la Juve è in ricostruzione. Quest’anno rischia di vincere anche il Napoli. Per cui, se dovessero andare a dama tutti i fattori...».
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Lei fomenta i sogni dei tifosi romanisti, lo sa quanto è facile farlo. Come sa quanto è delicato passare dalla Roma alla Lazio, tanto è vero che nella storia è accaduto pochissime volte. In città non si parla che di Pedro...
«Anche a me gli amici ne hanno parlato, hanno chiesto cosa ne pensassi. Per me con questo trasferimento ci hanno guadagnato tutti: la Roma che si è liberata di un ingaggio pesante di un giocatore su cui Mourinho aveva deciso di non puntare; la Lazio che ha preso un ottimo giocatore e il giocatore stesso che va in una squadra dove può giocare. Non vedo nessuno scandalo, anche perché è stato alla Roma solo un anno e non si è identificato con la maglia giallorossa».
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Ok, viva il fair play. Però quella volta a Zeman, che l’aveva sostituita, lei gli diede del laziale...
«Ma no (ride, ndr) lo mandai solo a quel paese (eufemismo, ndr). Poi però gli chiesi scusa».
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