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    LO SAPETE CHI VI SALUTA DAL “SOLONE” DEL LIBRO DI TORINO? STOCAZZO EDITORE – AL LINGOTTO, AL VIA LA 33ESIMA EDIZIONE DEL SALONE DEL LIBRO. DAL PADIGLIONE 1 ALL’OVAL, È COME RISALIRE IL TRENO DI SNOWPIERCER, DALLA CLASSE POPOLARE DI WWW.STOCAZZOEDITORE.IT (È VERO, ESISTE) AL TOP - I LETTORI SONO IN CALO. SU 100 ITALIANI 56 LEGGONO ALMENO UN LIBRO L'ANNO. IL GUAIO È CHE 44 NON NE LEGGONO NEPPURE UNO….


     
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    Luigi Mascheroni per ilgiornale.it

     

    stocazzo editore stocazzo editore

    Code all'ingresso, ma non si capisce se per il numero dei visitatori o i tempi necessari alla verifica di green pass, temperatura e biglietti, tanti studenti, le solite scolaresche, non così tante in effetti, persino alcune classi elementari, e qualcuno si chiede se era il caso..., la sfilata imperdibile - per loro - delle autorità, gli editori che sono circa un terzo in meno rispetto alle stagioni pre-Covid, tanto più che quest'anno infilare l'appuntamento di Torino fra tutti i festival autunnali e la Buchmesse di Francoforte non era economicamente semplice; e più di una incognita: il mese non usuale, ottobre rispetto al tradizionale maggio, il biglietto online e i timori non del tutto scomparsi legati alla pandemia.

     

    Benvenuti al Salone del Libro di Torino, trentatreesima edizione, finalmente in presenza al cento per cento: una scommessa e una sfida a cui era impossibile rinunciare. Oltre che simbolo della vita culturale del Paese, il rito che si celebra al Lingotto rappresenta una forza economica e sociale troppo importante. Era un anno e mezzo che non ci si rivedeva tutti quanti...

     

    maurizio sbordoni pococondriaco maurizio sbordoni pococondriaco

     

    E rieccoci qui: editori, scrittori, giornalisti e lettori. «Comunque vedo che i visitatori hanno le mascherine, ma gli espositori no...».

     

    Tutto riparte dal nuovo padiglione Oval, ore 10,30, inaugurazione istituzionale. Sala Oro, elogio a scena aperta politicamente bipartisan da destra a sinistra della tessera verde, il governatore Alberto Cirio in un improbabile abito azzurro acceso e logo del Salone, come da tradizione, che richiama l'arcobaleno. Inclusività prima di tutto: se entri sul sito SalTo+, ti danno il «Benvenut*» neanche con l'asterisco, con la schwa - già bocciata dall'Accademia della Crusca, chissà cosa diranno allo stand della Treccani - e lectio di apertura della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, molto femminile, molto femminista. Tutto corretto.

     

     

    La cerimonia d'apertura è ricca di interventi e giustamente festosa. Organizzare un Salone «normale» dopo un anno e mezzo di pandemia, di chiusure e di paure non era facile. La Regione, la città di Torino e la squadra di Nicola Lagioia, direttore arruffato e sempre entusiasta, qualsiasi catastrofe si abbatta sul suo mandato, sono stati bravi e coraggiosi. Chapeau.

     

    salone del libro 12 salone del libro 12

    Giù il cappello e su la mascherina, si apre la festa. Lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Videomessaggio del neo Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, a rimarcare la necessità di un abbraccio sempre più stretto fra cultura scientifica e cultura umanistica. Saluti della sindaca - qui ci tengono, alle desinenze - Appendino, la quale ha iniziato e finito il suo mandato con il Salone. Intervento del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, impegnato nella non facile mission, per usare un italianismo, di convincere i ragazzi a leggere non solo i messaggi WhatsApp di 15 parole, «ma anche libri lunghi», e speriamo di farcela. Il ministro della Cultura Dario Franceschini (in ritardo...) che celebra questo Salone - e giustamente, sia chiaro - come «il momento simbolico della ripartenza». E quindi, dichiariamo aperta la trentatreesima edizione del Salone Internazionale (è vero, da qui a domenica ci saranno anche Javier Cercas, Valerie Perrin, David Quammen, Michel Houellebecq, André Aciman, Alicia Giménez-Bartlett...) del Libro di Torino. «Benvenute e benvenuti a tutt*».

     

     

    lagioia salone del libro lagioia salone del libro

    Resta solo un dubbio: ma davvero, come hanno ripetuto ministri e politici, durante l'emergenza Covid i libri sono stati un rifugio contro la solitudine e lo sconforto? I dati diffusi per l'occasione dall'Aie, sono impietosi: i lettori sono in calo, e a crollare è soprattutto la fascia anagrafica macellata dalla Dad. Comunque, su 100 italiani: 56 leggono almeno un libro l'anno, ma il guaio è che 44 non ne leggono neppure uno.

     

    E per il resto, il Salone di Torino è sempre bellissimo. Il Covid ha cambiato tutto, per lasciare tutto uguale. I soliti stand spogli, solo un po' più distanziati dell'ultima volta, un programma sterminato con migliaia di incontri, sempre i soliti scrittori vip, bestselleristi, ottimisti e di sinistra, il «pubblico del Salone» che non se ne perde uno (ma oggi, anche se è solo il primo giorno, i numeri non sono quelli di una volta), e la strana sensazione di una fiera che replica implacabilmente, e inesorabilmente, le differenze sociali della vita quotidiana.

     

    salone del libro salone del libro

    Più sali verso la testa del Lingotto, più si alza lo status, un po' come il treno di Snowpiercer. Il Padiglione 1: cheap, poco luminoso, editorialmente più disagiato tra comics, Poste Italiane, Edizioni del Baldo, Unione Montana Val di Susa, Libraccio e www.stocazzoeditore.it (è vero, esiste)... Il Padiglione 2: spazi molto ampi da apparire semivuoto, illuminazione migliore, Hoepli, fantasy, Manni, Editori del Piemonte, Effatà, Lonely Planet... Il Padiglione 3: luce e colori azzurri, target medio-alto, Sellerio, La nave di Teseo, Polizia di Stato, NN Edizioni, Voland.. E poi l'Oval: il top, completamente nuovo, vetrate, luce naturale, musica in filodiffusione, Mondadori, Treccani, Aragno, Giunti, Feltrinelli, Adelphi, Audible, due bar, sala stampa soppalcata e Lounge... Anche la cultura alla fine è una questione di classi.

    maurizio sbordoni 4 maurizio sbordoni 4

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