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    LO SBROCCO TELEFONICO DI LOTITO CONTRO SIMONE INZAGHI E’ LA CONSEGUENZA DI UN ATTRITO MAI CHIARITO TRA I DUE - PER IL PRESIDENTE LA SQUADRA E’ COMPETITIVA (“VALE DIECI VOLTE LE ALTRE”), PER L’ALLENATORE CI SONO PROBLEMI LEGATI ALLO STAFF E ALLA QUALITA’ DEGLI ACQUISTI - DOPO LA SCONFITTA CON IL NAPOLI, INZAGHI E' GIA' SOTTO PROCESSO. E ORA GLI TOCCA LA JUVE… - VIDEO


     
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    1 - VALANGA LOTITO CONTRO INZAGHI

    Emiliano Bernardini per “il Messaggero”

     

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    «Te stai sempre a lamenta', già te l' ho detto, Simone: qui decido io e non tu». Il Simone in questione è Inzaghi, ad urlare dall' altro capo del telefono c'è Claudio Lotito che sotto la pioggia delle strade di Cortina sbotta senza mezzi termini. Urla, appunto. Tanto che dalla finestra qualcuno decide di filmare il tutto e di diffonderlo. Il video diventa virale in pochissimo tempo. Un filmato che in qualche modo racconta senza filtri il malumore che da tempo accompagna il numero uno biancoceleste. Non è un mistero che qualche frizione ci sia stata e c' è ancora.

     

    «Te lo ha già detto in tutte le salse e te lo ha detto anche Tare e tu fai finta di non capire, pensa a fare l'allenatore», rincara la dose Lotito che ad una replica di Inzaghi sbotta definitivamente: «Guarda lo staff di tuo fratello (Pippo Inzaghi, ndr). Cominciamo a chiarire. Te stai sempre a lamenta', di tutto. C'hai una squadra che vale dieci volte quella che valgono le altre».

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    Differenti visioni. Su tutto o quasi. E poi il caso legato allo staff medico, tra la fine della stagione passata e il ritiro di Marenfield in cinque non ci sono più tra dimissioni e allontanamenti (Razzano, Meli, Scalzi, Contigliani e Berini). Anche in questo caso Lotito vomita la realtà in faccia al suo tecnico: «Io voglio avere la certezza che chi sta male, sta male. Non che qualcuno dice: dimme che questo sta male».

     

    MERCATO, MEDICI E OBIETTIVI

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    Mercato? Obiettivi stagionali? Spogliatoio? Questione medica? Di tutto un po'. I mal di pancia certo non mancano. L'inizio di campionato in salita poi non ha aiutato. Le lamentele di Inzaghi risalgono alla fine della stagione scorsa. Dei nomi sulla sua lista sono arrivati solo Acerbi e Badelj («Lo avevo chiesto come sostituto di Biglia»).

     

    Voleva altri giocatori d' esperienza. In attacco aveva chiesto il Papu Gomez (due gol e due assist alla prima) e invece sono rimasti Caicedo e Rossi. In questo senso è sospetto il loro mancato ingresso contro il Napoli con la Lazio che doveva recuperare lo svantaggio. Al posto di Laxalt c'è Durmisi, bocciato subito in ritiro.

     

    E poi in difesa avrebbe voluto un giocatore in più. C'è da dire che è stato però il tecnico a dare il via libera alla cessione di Felipe Anderson, forse però non si aspettava Correa, doppione di Luis Alberto, come sostituto. E qui va detto che la colpa non è certo di Lotito visto che come ha ribadito più volte lui stesso il mercato è responsabilità di Tare.

     

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    Il patron come lo stesso ds qualche fastidio lo avevano accusato anche ascoltando le varie conferenze stampa di Inzaghi che non ha mai nominato la Champions come obiettivo e che, anzi, avrebbe invece fatto notare il divario con le altre squadre. Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani.

     

    La goccia che fa traboccare il vaso è poi il caso dei sospetti infortuni. Qui si fa fatica a capire nel video a chi si riferisca Lotito: staff medico o giocatori? Sicuro che qualche furbetto c' è stato o c'è ancora. Il patron biancoceleste è intervenuto in modo duro ma giusto perché di certo se qualcuno non ha fatto il suo lavoro va redarguito.

     

    simone inzaghi simone inzaghi

    Normale che venga subito alla mente Lukaku, un vero e proprio mistero, o Berisha che doveva tornare in dieci giorni ma ancora non si è visto. Questione di ricadute quelle che lo scorso anno hanno falcidiato la squadra. Basti pensare a Felipe Anderson, a Parolo o a Immobile. Diagnosi sbagliate o pressioni per accorciare i tempi? Di sicuro fa pensare che più di un calciatore sia andato all'estero per farsi curare (Lukaku e Luis Alberto).

     

    LA REPLICA

    Normale che frizioni possano esserci, sarebbe stato meglio lavare i panni sporchi lontani da occhi e orecchie indiscrete. Il club si è mosso diramando una nota: «Errata interpretazione del colloquio fraudolentemente carpito, è stato dato incarico ai legali di identificare l'autore e chi l'ha diffusa e procedere in tutte le sedi civili e penali nei confronti di chiunque sia responsabile del fatto e della sua diffusione».

     

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    A ribadire il concetto ci ha pensato poi il portavoce biancoceleste Arturo Diaconale: «Normale dialettica tra presidente e allenatore. Qualsiasi tecnico spera di avere 11 Ronaldo e staff medici all' altezza dei massimi luminari, allo stesso tempo un presidente ha il diritto di poter rispondere che ciò non è possibile. Non c' è alcun contrasto tra Lotito e Inzaghi».

     

    2 - IL TECNICO È GIÀ SOTTO PROCESSO E SABATO C' È CRISTIANO RONALDO

    Alberto Abbate per “il Messaggero”

     

    Non siamo nemmeno alla seconda giornata, eppure la pressione su Inzaghi è già conclamata. La società è certa di aver allestito una squadra più che competitiva, se l' allenatore stavolta non farà meglio dell' ultima stagione la sua missione sarà fallita. Lo dice senza mezze parole, Tare: «Certo che la Lazio è pronta per fare il salto di qualità».

     

    simone inzaghi simone inzaghi

    Avrebbe voluto sentir pronunciare questa frase a Simone nella prima conferenza: «Bisognerebbe parlare subito di obiettivi. Dobbiamo vedere come si sviluppa la squadra spiega il ds a Sport1.de - e come i nuovi arrivati riusciranno a integrarsi. Siamo fiduciosi, possiamo arrivare tra le prime quattro. La qualificazione per la Champions League è un traguardo reale, possiamo centrarlo».

     

    La patata bollente passa dunque al tecnico, poco importa che dopodomani sera si trovi di fronte la Juventus sette volte campione d' Italia con in più Cristiano Ronaldo: «Il suo arrivo è stato importante per tutta la Serie A perché ha spinto tutti gli altri club a rischiare sul mercato e a rafforzarsi quest' estate in modo da poter competere». Quindi, anche la società biancoceleste ci può e ci deve davvero credere?

     

    MALUMORI

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    Da molti considerato più che una rivelazione, l'anno scorso tante big lo hanno tenuto sotto osservazione. A Formello non è certo già in bilico, Inzaghi. Ma siamo sicuri che questa tensione pronti-via sia la giusta soluzione per ottenere da lui il massimo? Adesso la dirigenza biancoceleste è uscita allo scoperto, forse anche perché alcuni atteggiamenti dell' allenatore non sono proprio andati giù alla fine della scorsa stagione.

     

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    In particolare, Lotito non ha digerito che il figlioccio Simone abbia parlato di nascosto con De Laurentiis, come ammesso dallo stesso numero uno del Napoli. Così come aveva strizzato l' occhio alla Juve nel caso in cui avesse detto addio ad Allegri. Dopodomani pomeriggio Inzaghi si ritroverà contro la Vecchia Signora, ma adesso la Lazio deve dimostrargli ancora la totale fiducia. Poco importa che Lotito sia convinto che l' ex mister della Primavera non abbia fatto nessun miracolo, il fatto conclamato rimane che nessuno nella sua era si era mai confermato agli stessi livelli al secondo anno. Sembra un autogol minare ai nastri di partenza il terzo.

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