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    LO SCEICCO S’IMPEGNA LA CORONA - GLI ARABI A CORTO DI LIQUIDITA’ PORTANO I GIOIELLI NEI MONTI DI PIETA’ IN SVIZZERA, MA ANCHE ROLEX, ABITI FIRMATI E SET DI BORSE DI VUITTON - UN PRINCIPE SAUDITA HA LASCIATO UNA COLLEZIONE DI OROLOGI PER PAGARE LE TASSE SULL’EPORTAZIONE DI UNA MASERATI


     
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    Franco Zantonelli per la Repubblica

     

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    Sembra incredibile ma l'eccessiva prodigalità costringe anche le ricchissime teste coronate degli emirati del Golfo a rivolgersi al Monte di Pietà, quando non addirittura agli strozzini. È quello che, da un po' di tempo, capita a Ginevra, meta estiva di facoltosi eredi delle fortune costruite sul petrolio in Arabia Saudita, Bahrein e Qatar. Gente che spende in modo talmente dissennato da ritrovarsi, talvolta, a corto di contanti.

     

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    A quanto pare non è stato il precipitare del prezzo del barile del greggio ad aver rarefatto la disponibilità dei Paperoni arabi e a costringerli a chiedere quattrini in prestito, piuttosto una sorta di pudore e di fierezza che impedisce loro di farsi vedere, dal proprio entourage, a corto di liquidità. Fatto sta che, pur di continuare le ferie nella costosissima Ginevra, arrivano ad impegnare i Rolex, i gioielli, gli abiti firmati e i set borse di Vuitton.

     

    "Nel corso di questa estate ho ritirato valori per circa un milione di franchi", ha confidato, al quotidiano Le Temps, Juan Caido, titolare di un banco dei pegni. Il solo Caido, insomma, ha prestato agli arabi poco meno di un milione di euro. Il più delle volte si tratta di cifre che non superano l'equivalente dei 9 mila euro, tuttavia non mancano le eccezioni da mille e una notte.

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    Si favoleggia, tra l'altro, di un collier in oro bianco, tempestato di smeraldi, del valore di circa 100 mila euro, dato in pegno per circa 20 mila. "Una principessa- dice ancora Caido -mi ha lasciato delle valigie in coccodrillo e delle parures, perchè le servivano 80 mila franchi per pagare un'auto che aveva ordinato". E, sempre a proposito di vetture costose, un principe saudita, intenzionato a importare una Maserati, si è trovato costretto ad impegnare la sua collezione di orologi, per poter pagare i dazi doganali. Una pratica che ha fatto sbrigare al proprio autista.

     

    Tra i vari presta-soldi di Ginevra si parla, inoltre, addirittura di una corona reale, di grande valore, della quale una principessa vorrebbe disfarsi, per acquistare un appartamento. "È una donna di una certa età, di cui non posso rivelare il nome", fa sapere un operatore del Monte di Pietà che ha molta dimestichezza con la clientela del Golfo. In questo caso non siamo di fronte a un'atteggiamento che evoca la fierezza e il pudore cui si è accennato, piuttosto l'accortezza di chi vuole lasciare l'incerto per il certo.

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    "L'instabilità del Medio Oriente sta inducendo molti facoltosi arabi a disfarsi dei loro oggetti di valore, per tradurli in franchi e diventare proprietari di una casa in cui stabilirsi, in Svizzera", spiega Nagatt al Zuheiri, direttrice di Middle East VIP, una società immobiliare di Ginevra. Non solo spendaccioni dalle tasche bucate ma, anche, gente disposta a rinunciare a una vita da nababbi, in cambio di un approdo stabile. 

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