Estratto dell'articolo di Arcangelo Rociola per “la Stampa”
RIDER
Stop ai falsi freelance. Chi ha orari o vede monitorato il proprio lavoro da piattaforme e algoritmi deve essere considerato un lavoratore dipendente. L'Europa ha raggiunto un accordo sulla direttiva dei lavoratori delle piattaforme. […] Sono servite 12 ore di negoziato tra Parlamento e Consiglio europeo per trovare un accordo sulla direttiva, anche nota come "Direttiva rider". Un accordo «storico», come lo ha definito la relatrice, Elisabetta Gualmini del Pd. […]
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La direttiva riguarda però una gamma più ampia di occupazioni. Saranno circa 30 milioni i lavoratori a beneficiarne. Tra loro «i meno tutelati, i meno pagati in tutti i Paesi dell'Unione», ha spiegato Gualmini, che aggiunge: «Abbiamo costruito un meccanismo per cui se si è completamente dipendenti da un algoritmo per la qualità del tuo lavoro o del tuo tempo libero, allora non è possibile essere considerati freelance».
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Secondo un'indagine della Commissione europea, i lavoratori delle piattaforme diventeranno 43 milioni entro il prossimo anno. La direttiva (non è stata ancora calendarizzata, ma dovrebbe avere il suo ok definitivo a febbraio, poi toccherà agli Stati membri approvarla entro due anni) prevede una serie di parametri, in violazione dei quali scatterà la presunzione di lavoro dipendente. Tra questi, che a esempio al lavoratore sia imposto un limite massimo di guadagno; che gli si chieda conto di come è vestito, o di come si comporta; che ci sia una supervisione delle prestazioni, soprattutto tramite algoritmi.
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Ancora una volta, sono i rider ad aver fatto emergere questo metodo di controllo del lavoro. Un metodo invasivo della loro libertà e che spesso li costringe a sostenere tempi strettissimi di consegna per guadagnare di più, a discapito della loro incolumità. […] La nuova direttiva potrebbe costare solo alle società di food delivery tra i 4,5 e i 5 miliardi l'anno.
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[…] Da quando quella che è stata battezzata Gig Economy (in italiano, economia dei lavoretti) è diventata un fenomeno globale. Le aziende stesse che forniscono questo servizio hanno mutato pelle nel tempo. Passando da essere uno strumento nato per consentire a chi ci lavora di arrotondare le proprie entrate nel tempo libero a fonte unica di reddito per milioni di persone. Tra gli obblighi imposti alle aziende c'è anche una stretta all'uso dei dati personali raccolti. E una limitazione a quanto gli algoritmi potranno fare, come ad esempio licenziare un dipendente che non abbia rispettato tempi e consegne. Dovrà farlo un umano.
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