Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
meloni migranti
Duecento funzionari, e neanche tutti formati ( altro “regalo” del decreto Cutro) per 85.000 richieste d’asilo. Per convocare i migranti, ascoltare le loro storie, ricostruire le loro vite, verificare, istruire le pratiche. E soprattutto valutare, con coscienza e competenza, se concedere un qualche tipo di protezione o negarla.
Le commissioni d’asilo sono le sliding doors per chiunque arrivi in Italia illegalmente: una nuova vita o l’espulsione. Ma è sulle spalle di uno sparuto manipolo di funzionari del ministero dell’Interno che ricade non solo il delicato sistema dell’asilo ma adesso anche la scommessa delle procedure accelerate di frontiera per chi arriva dai Paesi sicuri, strumento — secondo il Viminale — che dovrebbe contribuire ad aumentare il numero effettivo dei rimpatri.
«Una illusione, altro che procedure accelerate. Lavoriamo in condizioni mostruose, con un carico di lavoro decuplicato a fronte di un organico dimezzato e fortemente esposti alle pressioni del governo di turno. Adesso, ad esempio, l’indicazione è quella di favorire l’alleggerimento dei centri di accoglienza», racconta la funzionaria di una delle commissioni territoriali di Roma.
MIGRANTI AL MOLO DI PORTO EMPEDOCLE
[…] per la prima volta, i funzionari del ministero dell’Interno componenti delle commissioni per l’asilo hanno indetto uno sciopero nazionale per il 9 novembre con un presidio in piazza Santi Apostoli.
«La politica approva norme impossibili da applicare. Quello dei commissari per l’asilo è un lavoro molto complesso e il decreto Cutro ha aggravato la situazione prevedendo che possano esservi adibiti anche funzionari senza competenza specifiche, dopo un corso di formazione che spesso non viene fatto. C’è un enorme problema di diritti da garantire», dice Adelaide Benvenuto, coordinatrice nazionale della Fp Cgil.
migranti arrivano a lampedusa 2
Qualche numero aiuta a capire: nel 2022, su 85.000 richieste di asilo presentate, sono state adottate 58.000 decisioni, ma il più delle volte si tratta di istanze vecchie di 2-3 anni. E infatti l’arretrato è di oltre 51.000 pratiche a cui devono aggiungersi le circa 17.000 dei cosiddetti dublinanti, cioè i migranti approdati in Italia ma andati altrove e che gli altri Paesi europei ci hanno rimandato indietro.
Quando furono isituite, nel 2017, dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, le commissioni per l’asilo potevano contare su un organico di 429 funzionari, tutti con competenze specifiche, assunti con un concorso dedicato. Adesso sono appena 200 e alla insostenibile carenza di organico, con il decreto Cutro, il governo ha pensato di porre rimedio prevedendo che qualsiasi funzionario delle prefetture possa essere assegnato alle commissioni. E pazienza se non ha le competenze necessarie, dalle nozioni di geopolitica a quelle di diritto internazionale, dalle convenzioni alla normativa sui rifugiati.
migranti arrivano a lampedusa 6
«La conseguenza è facilmente intuibile », spiega una delle commissarie, «sappiamo bene che non tutti i migranti hanno i requisiti per lo status di rifugiato. Noi dovremmo fare da filtro, valutare storie personali e situazione nei Paesi d’origine, adottare i decreti adeguatamente motivati in modo da evitare che i tribunali siano intasati da una valanga di ricorsi. Cosa che invece puntualmente accade anche perché non sempre le nostre decisioni sono argomentate come si deve».
E adesso le procedure accelerate di frontiera, sbandierate dal governo come lo strumento per rimandare a casa rapidamente chi arriva da Paesi sicuri e dunque presumibilmente non otterrà mai un permesso di soggiorno. Nell’unico centro per richiedenti asilo istituito ad hoc, a Modica-Pozzallo, finora sono passati solo una ventina di tunisini, poi liberati dai giudici di Catania.
fila di barchini carichi di migranti al molo di lampedusa
[…] «Anche le questure sono sotto organico e spesso ci stanno mesi a formalizzare le richieste di asilo e noi in nove giorni dovremmo valutare e decidere. Impossibile. Chi di noi può scappa e va altrove. E poi, diciamolo, a chi non lo sa. La stragrande maggioranza delle persone a cui neghiamo la protezione non viene rimpatriata».
migranti sbarcati a lampedusa fila di barchini carichi di migranti al molo di lampedusa 1