Monica Serra per “la Stampa”
polizia stazione genova principe
Alla fine di una giornata di polemiche, a dare a tutti una lezione è stato uno dei passeggeri «speciali» che non è riuscito a salire sul treno per Milano. In un post su Facebook, il ragazzo ha ringraziato gli educatori e accompagnatori dell'associazione Haccade che «hanno gestito alla grande una situazione difficile e complicata». Poi, si è rivolto alle «persone che non volevano scendere dal treno» spiegando che, fosse stato per lui, quel regionale veloce non sarebbe proprio dovuto partire, «così vediamo chi vince, se noi o loro. Il treno avrebbe potuto anche fare un ritardo di venti ore, ma quel che proprio non sopporto è la mancanza di onestà e la maleducazione. Non tollero chi frega gli altri in questo modo».
posti per disabili in treno
A ridimensionare, però, le accuse nei confronti dei passeggeri «già ammassati» sul treno 3075 delle 15,48 è Flavia Neri, la responsabile degli educatori che accompagnavano i venticinque ospiti con disabilità cognitiva e psichica tra i 25 e 50 anni costretti a tornare a Milano da Genova con un pullman messo subito a loro disposizione: «La colpa non è di chi viaggiava in una situazione di forte disagio, ma di Trenitalia che non ha saputo garantire il servizio.
treno pieno di turisti
Abbiamo acquistato dei biglietti con posti assegnati che però non erano stati riservati o delimitati in alcun modo. Il treno è arrivato in ritardo già stracolmo di gente anche tra una carrozza e l'altra. A queste persone, che ci hanno manifestato il loro dispiacere, è stato chiesto di scendere senza prospettargli un'alternativa, per questo si sono arrabbiate.E anche gli agenti della Polfer intervenuti hanno capito la delicatezza della situazione e provato a tutelare la serenità dei nostri ospiti».
entrata disabili treno
Ma i «disservizi» non sono finiti qui. Come racconta Neri, «l'alternativa offerta è stata un pullman privo di bagni, con condizioni climatiche inadeguate, che ha raggiunto Milano con due ore di ritardo e senza fornirci informazioni sul luogo preciso di arrivo in Centrale, che erano invece necessarie per le famiglie delle persone del gruppo».
polfer treno
Una volta in città, tra l'altro, «il bus si è bloccato a una fermata dell'Atm in piazza Duca D'Aosta dove era impossibile recuperare le valigie in sicurezza, perché il portellone dei bagagli era affacciato sulla strada e non sul marciapiede. Per di più - aggiunge Neri - nessuno ci ha dato una mano: non era presente il personale di assistenza, come da prenotazione».
A nulla sono servite le numerose telefonate a Trenitalia e Polfer di Giulia Boniardi, presidente dell'associazione Haccade che aveva organizzato il viaggio culturale di quattro giorni a Genova nell'ambito del progetto Turisti per kaos: «Da undici anni portiamo avanti queste iniziative di turismo accessibile e mai ci è capitata una cosa del genere. Non ero con il gruppo, ho coordinato tutto da remoto. Sgradevole è stato anche il comportamento dell'autista del bus che si è addirittura lamentato per i disordini che noi avremmo generato a bordo nell'attesa di un qualche intervento. Siamo riusciti a risolvere la situazione solo grazie alla collaborazione delle famiglie dei nostri ospiti che ci hanno aiutato con i bagagli».
disabile treno 1
Mentre «la procura di Genova attende gli esposti annunciati per valutare l'eventuale apertura di un fascicolo d'inchiesta», come spiega il procuratore Francesco Pinto, la ricostruzione delle vittime coincide solo parzialmente con quella di Trenitalia che ha già avviato accertamenti interni e verbalizzato le testimonianze dei dipendenti presenti.
Esprimendo «vivo dispiacere e sdegno per l'accaduto» e annunciando il «rimborso integrale del biglietto», l'azienda di trasporti sostiene che ai passeggeri con disabilità sarebbe stata garantita «la massima assistenza, consegnando kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici e, successivamente, al pullman per raggiungere Milano».
disabile treno
Soluzione alternativa che «era già stata predisposta per via del normale affollamento ipotizzabile nel giorno di Pasquetta a cui si sono aggiunti atti vandalici che hanno ulteriormente ridotto il numero di vagoni del regionale. Dove, in ogni caso, è previsto che una quota parte di passeggeri viaggi in piedi». Dalle foto circolate sui social però, almeno a occhio, sembrano un po' troppi.
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