COP27, LE EMISSIONI DI CO2 PAESE PER PAESE
Estratto da https://lab24.ilsole24ore.com/
BERGOGLIO IN VERSIONE GRETA THUNBERG
[...] Nel 2021 le emissioni globali di CO2 sono rimbalzate e del 5,3% rispetto al 2020, restando appena dello 0,36% al di sotto dei livelli del 2019. Cina, Stati Uniti, Ue, India, Russia e Giappone sono le economie che emettono più CO2 al mondo. Insieme, rappresentano il 49,2% della popolazione mondiale, il 62,4% del Pil globale, il 66,4% del consumo di combustibili fossili e il 67,8% delle emissioni globali di CO2 fossile. Tutti e sei hanno aumentato le emissioni di CO2 nel 2021 rispetto al 2020.
Le emissioni dell’Unione europea sono aumentate del 6,5% nel 2021, da un livello eccezionalmente basso nel 2020 a causa dei blocchi causati dalla pandemia di Coronavirus. Tuttavia, l’anno scorso le emissioni dell’UE sono diminuite del 5% rispetto al 2019. Ciò mette la Ue sulla strada per raggiungere il proprio obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro la fine di questo decennio.
BERGOGLIO - LAUDATE DEUM
La Cina è di gran lunga il Paese che ne produce di più: il 33% del totale nel 2021. Da sola, supera la somma delle quattro economie che la seguono: Stati Uniti (12,5%), Unione Europea (7,3%), India (7%) e Russia (5%). Pechino punta a raggiungere il picco di emissioni «prima del 2030»: significa che non smetterà di aumentarle per diversi anni ancora.
La classifica cambia radicalmente se si considerano le emissioni pro-capite, un criterio non troppo significativo, che inevitabilmente premia i Paesi più popolati. In questo caso, gli Stati Uniti superano la Cina. [...]
IL PAPA PUBBLICA LA “LAUDATE DEUM” SULLA CRISI CLIMATICA
Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per www.lastampa.it
Inquinamento cina
«Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica Laudato si’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune.
Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiche il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura.
bergoglio il papa
Al di la di questa possibilita, non c’e dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggera sempre piu la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti».
È uno dei passaggi introduttivi di «Laudate Deum», l’esortazione apostolica che il Papa pubblica oggi, nel giorno di San Francesco d’Assisi, per «tutte le persone di buona volonta sulla crisi climatica».
Nel Documento il Pontefice mette in guardia dai negazionisti: «Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono li, sempre piu evidenti. Nessuno puo ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccita e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi.
E vero che non tutte le catastrofi possono essere attribuite al cambiamento climatico globale. Tuttavia, e verificabile che alcuni cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano significativamente la probabilita di eventi estremi piu frequenti e piu intensi. […]».
la cappa sopra pechino
Negli ultimi anni «non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare questa osservazione. […] Trascurano di menzionare un altro dato rilevante: quello a cui stiamo assistendo ora e un’insolita accelerazione del riscaldamento, con una velocita tale che basta una sola generazione – non secoli o millenni – per accorgersene. […]».
[…] «[…] Quando parliamo di cambiamento climatico ci riferiamo a una realta globale – con costanti variazioni locali – che persiste per diversi decenni».
Nel tentativo di «semplificare la realta, non mancano coloro che incolpano i poveri di avere troppi figli e cercano di risolvere il problema mutilando le donne dei Paesi meno sviluppati. Come al solito, sembrerebbe che la colpa sia dei poveri.
Ma la realta e che una bassa percentuale piu ricca della popolazione mondiale inquina di piu rispetto al 50% di quella piu povera e che le emissioni pro capite dei Paesi piu ricchi sono di molto superiori a quelle dei piu poveri. Come dimenticare che l’Africa, che ospita piu della meta delle persone piu povere del mondo, e responsabile solo di una minima parte delle emissioni storiche?».
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Spesso si dice «anche che gli sforzi per mitigare il cambiamento climatico riducendo l’uso di combustibili fossili e sviluppando forme di energia piu pulita porteranno a una riduzione dei posti di lavoro». Cio che sta «accadendo e che milioni di persone perdono il lavoro a causa delle varie conseguenze del cambiamento climatico[…]». […]
L’origine «umana – “antropica” – del cambiamento climatico non puo piu essere messa in dubbio. Vediamo perche. La concentrazione dei gas serra nell’atmosfera, che causano il riscaldamento globale, e rimasta stabile fino al XIX secolo, al di sotto delle 300 parti per milione in volume.
papa francesco veglia pasquale 2023 9
Ma a meta di quel secolo, in coincidenza con lo sviluppo industriale, le emissioni hanno iniziato ad aumentare. Negli ultimi cinquant’anni l’aumento ha subito una forte accelerazione, come certificato dall’osservatorio di Mauna Loa, che dal 1958 effettua misurazioni giornaliere dell’anidride carbonica. Mentre scrivevo la Laudato si’ ha raggiunto il massimo storico – 400 parti per milione – arrivando nel giugno 2023 a 423 parti per milione. Oltre il 42% delle emissioni nette totali dal 1850 e avvenuto dopo il 1990».
La coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la «crescita accelerata delle emissioni di gas serra, soprattutto a partire dalla meta del XX secolo, non puo essere nascosta. La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza. Purtroppo, la crisi climatica non e propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili».
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Il Vescovo di Roma si sente «costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica. Ma non possiamo piu dubitare che la ragione dell’insolita velocita di cosi pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile: gli enormi sviluppi connessi allo sfrenato intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli. […]».
[…] Jorge Mario Bergoglio spera che «quanti interverranno siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda. Possano cosi mostrare la nobilta della politica e non la sua vergogna. Ai potenti oso ripetere questa domanda: “Perche si vuole mantenere oggi un potere che sara ricordato per la sua incapacita di intervenire quando era urgente e necessario farlo?”».
ABBEY FEDE - MEME BY EMILIANO CARLI
Se si considera che «le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine». Così, con le «indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla strada della cura reciproca».
Si incrementano «idee sbagliate sulla cosiddetta “meritocrazia”, che e diventata un “meritato” potere umano a cui tutto deve essere sottoposto, un dominio di coloro che sono nati con migliori condizioni di sviluppo. Un conto e un sano approccio al valore dell’impegno, alla crescita delle proprie capacita e a un lodevole spirito di iniziativa, ma se non si cerca una reale uguaglianza di opportunita, la meritocrazia diventa facilmente un paravento che consolida ulteriormente i privilegi di pochi con maggior potere». In questa logica «perversa, cosa importa loro dei danni alla casa comune, se si sentono sicuri sotto la presunta armatura delle risorse economiche che hanno ottenuto con le loro capacita e i loro sforzi?».
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Più che «salvare il vecchio multilateralismo, sembra che oggi la sfida sia quella di riconfigurarlo e ricrearlo alla luce della nuova situazione globale – scrive il Papa – Non giova confondere il multilateralismo con un'autorità mondiale concentrata in una sola persona o in un'élite con eccessivo potere», spiega il Pontefice, aggiungendo: «Parliamo soprattutto di “organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali”». Il punto, secondo Francesco, «è che devono essere dotate di una reale autorità per “assicurare” la realizzazione di alcuni obiettivi irrinunciabili. Così si darebbe vita a un multilateralismo che non dipende dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un'efficacia stabile». Per il Vescovo di Roma, «è deplorevole che le crisi globali vengano sprecate quando sarebbero l'occasione per apportare cambiamenti salutari. È quello che è successo nella crisi finanziaria del 2007-2008 e che si è ripetuto nella crisi del Covid-19. Il mondo sta diventando così multipolare e allo stesso tempo così complesso che è necessario un quadro diverso per una cooperazione efficace. Non basta pensare agli equilibri di potere, ma anche alla necessità di rispondere alle nuove sfide e di reagire con meccanismi globali a quelle ambientali, sanitarie, culturali e sociali, soprattutto per consolidare il rispetto dei diritti umani più elementari, dei diritti sociali e della cura della casa comune. Si tratta di stabilire regole universali ed efficienti per garantire questa protezione mondiale».
via crucis bergoglio
Tutto ciò «presuppone che si attui una nuova procedura per il processo decisionale e per la legittimazione di tali decisioni, poiché quella stabilita diversi decenni fa non è sufficiente e non sembra essere efficace». In tale contesto, «sono necessari spazi di conversazione, consultazione, arbitrato, risoluzione dei conflitti, supervisione e, in sintesi, una sorta di maggiore "democratizzazione” nella sfera globale, per esprimere e includere le diverse situazioni. Non sarà più utile sostenere istituzioni che preservino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti».
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Papa Francesco esorta a porre «finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici. Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli». Per questo si richiede un coinvolgimento «di tutti. Attirano spesso l’attenzione, in occasione delle Conferenze sul clima, le azioni di gruppi detti “radicalizzati”. In realta, essi occupano un vuoto della societa nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perche spetta ad ogni famiglia pensare che e in gioco il futuro dei propri figli».
tempesta di sabbia