Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
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Quando la reporter del Financial Times Madison Marriage era entrata nella sala riunioni, aveva tra le mani uno scoop clamoroso: un commentatore di sinistra, Nick Cohen, aveva lasciato l’incarico al Guardian non per motivi personali, ma per sfuggire ad accuse imbarazzanti.
Sette donne lo avevano accusato di molestie sessuali durate anni. Marriage non è una giornalista come tante, ma la classica cacciatrice di notizie, vincitrice di premi, un nome nel giornalismo britannico. Un boss della tecnologia, di cui lei aveva svelato le accuse di stupro, era stato incriminato grazie ai suoi articoli. Ma stavolta qualcosa è andato in modo diverso.
nick cohen
Il suo scoop non ha mai visto la luce e non per intromissione di un uomo. Ma di un’altra donna: la direttrice del quotidiano della City, Roula Khalafa, la prima donna alla guida del giornale. Sarebbe stata lei ad aver bloccato l’uscita dell’articolo. La storia è emersa sul New York Times e appare piena di dettagli.
Khalafa avrebbe giustificato la sua scelta, riducendo la figura di Cohen a un personaggio minore, non degno di una «grande storia del Financial Times ». Quello che appare inusuale è un caso di censura, di cui la tradizione del giornalismo britannico sembrava immune, e che riguarda un tema molto sensibile: quello delle molestie alle donne, in pieno movimento #MeToo […] .
roula khalafa direttore del financial times
[…] adesso di Cohen se ne parla lo stesso senza che quell’articolo sia mai uscito. Ma chi è in realtà? Cohen è stato per vent’anni un commentatore per The Observer , la testata domenicale "sorella" del Guardian . Come giornalista […] ha vinto numerosi premi. Il suo libro, "What’s Left" era stato inserito nell’elenco dei candidati all’Orwell Prize, forse il premio giornalistico britannico più ambito.
Viene descritto come un tipo influente, gentile, brillante. Ma con alcune ombre. A gennaio erano arrivate le dimissioni, ufficialmente per "motivi di salute". Secondo il Times , in realtà il giornale concluse una transazione economica per chiudere il rapporto. Sette donne hanno raccontato al Nyt che Cohen le avrebbe molestate o fatto richieste imbarazzanti, e tutto questo per vent’anni.
sede di londra del guardian e dell observer
Quattro lo hanno denunciato anonimamente, temendo ritorsioni professionali. Il giornale newyorkese sostiene di aver fatto verifiche e di aver trovato conferma. Tra le accusatrici c’è la reporter britannica Lucy Siegle, che ha raccontato di essere stata palpeggiata nella sala riunioni, nel 2001. Altre cinque donne hanno raccontato episodi simili, avvenuti in un arco di tempo che va tra il 2008 e il 2015. Una ha aggiunto un dettaglio: Cohen, si sarebbe strusciato sulla gamba di lei e l’avrebbe baciata, mentre stavano discutendo di lavoro.
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Un’altra ha raccontato di essere stata tempestata di foto esplicite nel 2018, mentre lavorava come collaboratrice. Il gruppo Guardian News & Media avrebbe aperto un’indagine sull’editorialista, ma solo dopo che Siegle aveva parlato della sua esperienza su Twitter, nel 2021. Raggiunto per telefono, Cohen ha commentato con un «Oh, dio» alle accuse che gli sono state lanciate. «Ritengo - aveva aggiunto - che avessi agito sotto effetto dell’alcol ».
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Al Guardian molte giornaliste sarebbero rimaste deluse dall’omertà dell’azienda. Al Financial Times hanno censurato la storia, ma non quella sulle molestie sessuali da parte di un manager di TikTok. Il mese successivo alla decisione di non pubblicare lo scoop su Cohen, il quotidiano ha pubblicato ventitré articoli riguardo condotte sessuali imbarazzanti da parte di gruppi lobbistici britannici. Del commentatore, neanche un cenno.
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