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    CHE FIGLI DI MIGN-YACHT! “CONGELATO” A MARINA DI CARRARA LO YACHT DELLO ZAR PUTIN: ERA PRONTO A SALPARE CON DESTINAZIONE DUBAI - L'IMBARCAZIONE RUSSA DA 700 MILIONI DI DOLLARI È STATA BLOCCATA DA UN DECRETO DEL MINISTRO FRANCO IN CUI SI FA CENNO GENERICAMENTE A UN TITOLARE CHE AVREBBE COLLEGAMENTI CON ELEMENTI DI SPICCO DEL GOVERNO RUSSO E CON ALTRI OLIGARCHI RAGGIUNTI DALLE SANZIONI DELL'UE. IL PROPRIETARIO UFFICIALE (KHUDAYNATOV) RISCHIA DI FINIRE NELLA LISTA NERA DELL'EUROPA


     
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    MARCO GASPERETTI per il Corriere della Sera

     

    Lo yacht Scheherazade 3 Lo yacht Scheherazade 3

    Era quasi tutto pronto per salpare: bacino di carenaggio allagato, lavori di ordinaria manutenzione al termine, equipaggio pronto all'imbarco: destinazione Dubai. E invece alle 2 di notte di venerdì il misterioso Scheherazade, lo yacht di 140 metri dal valore di 700 milioni di dollari che si sospetta possa essere del presidente russo Vladimir Putin, è stato bloccato, o meglio congelato da un decreto del ministro Daniele Franco. Il provvedimento è stato notificato dagli uomini della Guardia di Finanza di Massa Carrara al comandante della nave, il britannico Guy Bennett-Pearce.

     

    La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade 3 La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade 3

    Nei documenti del ministero non si fa il nome del leader del Cremlino né quello del proprietario ufficiale, vero o presunto, l'oligarca russo Eduard Khudaynatov, ex presidente della compagnia petrolifera Rosneft e proprietario di Villa Altachiara (la residenza sul promontorio di Portofino dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta) ma si fa cenno genericamente a un titolare che avrebbe collegamenti con elementi di spicco del governo russo e con altri oligarchi raggiunti dalle sanzioni dell'Unione europea.

    Lo yacht Scheherazade 4 Lo yacht Scheherazade 4

     

    Secondo indiscrezioni il nome di Khudaynatov sarebbe destinato a finire molto presto nella black list europea degli uomini di affari, favorevoli all'invasione dell'Ucraina e complici di Putin, da colpire con le sanzioni. A questo punto il congelamento dello Scheherazade diventerebbe un sequestro vero e proprio. Da ieri lo yacht è sotto la responsabilità dello Stato italiano che dovrà, in questa fase, pagare le spese per il personale e per il rimessaggio nel cantiere navale di Marina di Carrara di proprietà della società The Italian Sea Group che non ha alcuna responsabilità di ciò che è avvenuto.

    La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade 2 La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade 2

     

    Un conto che potrebbe essere molto salato. Il superyacht ha sei ponti, un dislocamento di oltre 10 mila tonnellate e motori di ultima generazione che possono raggiungere quasi venti nodi di velocità. Dispone di due piattaforme di atterraggio per elicotteri, un cinema, una grande piscina, sale giochi e soprattutto è attrezzato con sistemi di sicurezza molto avanzati, tra questi un neutralizzatore di droni spia. Gli interni, da favola, sono firmati Zuretti Yacht Design. I membri dell'equipaggio a pieno regime sono quaranta. A definire lo Scheherazade «lo yacht di Putin» erano stati - come riportato dal New York Times - alcuni membri dell'equipaggio. I sospetti erano poi diventati indizi quando erano stati pubblicate le generalità di alcuni marinai. Nella lista, compilata a Carrara il 17 dicembre del 2020, apparivano nomi legatissimi al leader del Cremlino e ai suoi servizi di sicurezza. Tra questi gli agenti Sergey Grishin e Anatoly Furtel, e l'ufficiale addetto alla sicurezza militare Evgheny Schvedov.

    Lo yacht Scheherazade Lo yacht Scheherazade Vladimir Putin Vladimir Putin La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade La Guardia di Finanza congela lo yacht Scheherazade Lo yacht Scheherazade 2 Lo yacht Scheherazade 2

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