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    LOBBY CONTINUA - DOMANI A PRANZO SI VOTA LA RIFORMA DEL COPYRIGHT E COLOSSI WEB ED EDITORI STANNO SPENDENDO DECINE DI MILIONI PER ''ORIENTARE'' GLI EURODEPUTATI. SONO DUE GLI ARTICOLI PIÙ CONTESTATI, ECCO COSA CAMBIEREBBERO - GLI EURODEPUTATI DEL M5S PRESENTANO EMENDAMENTI PER ''CANCELLARE IL BAVAGLIO WEB, FACENDO PERÒ PAGARE LE TASSE ALLE GRANDI PIATTAFORME REGISTRATE NEI PARADISI FISCALI''


     
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    1. EUROPARLAMENTO SPACCATO SUL COPYRIGHT TEMPI STRETTI, SI RISCHIA DI BUTTARE LA RIFORMA

    Marco Bresolin per la Stampa

     

    CHANGE.ORG PETIZIONE COPYRIGHT CHANGE.ORG PETIZIONE COPYRIGHT

    I gruppi al Parlamento Ue sono spaccati. L' attività di lobbying dei due fronti contrapposti continua. E intanto il tempo stringe: «Ora o mai più» avverte la Commissione europea, lanciando un segnale agli eurodeputati che domani all' ora di pranzo dovranno votare la riforma del copyright. Anzi, rivotare, visto che il testo prodotto dalla commissione parlamentare Juri era già stato bocciato dall' Aula il 5 luglio scorso.

     

    Durante l' estate è arrivata una pioggia di emendamenti, oltre duecento, che i parlamentari ora dovranno votare uno a uno. Una situazione che rischia di partorire un testo «pasticciato», anche se il pericolo maggiore è di non riuscire a completare la riforma entro la fine della legislatura Ue.

     

    L' iter legislativo

    Dopo l' approvazione definitiva da parte dell' Europarlamento, infatti, è necessario un altro passaggio-chiave prima del via libera finale: il testo prodotto dall' emiciclo finirà sul tavolo dei negoziati con Commissione e Consiglio, che dovranno concordare un testo comune. I governi hanno già approvato un loro testo e dunque sarà necessario un nuovo compromesso. Il rischio è di scavallare le elezioni europee di maggio e dunque gettare nel cestino la riforma, rimanendo con le norme attualmente in vigore.

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    Gli articoli discussi

    Sono due gli articoli maggiormente contestati dalle grandi multinazionali del web e da alcuni movimenti che considerano la riforma una minaccia alla libertà della Rete. L' articolo 13 impone alle piattaforme online di dotarsi di appositi algoritmi, dei filtri in grado di intercettare e bloccare eventuali contenuti coperti da copyright pubblicati dagli utenti. Alcuni degli emendamenti in votazione domani restringono l' ambito di applicazione dell' articolo 13 a determinati contenuti o in base alle dimensioni del portale. «Su questo si intravedono soluzioni di compromesso» spiega una fonte.

     

    L' articolo 11 riconosce invece agli editori i cosiddetti diritti connessi sui contenuti protetti da copyright anche se riprodotti parzialmente attraverso la loro condivisione.

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    Non è una tassa sui link, visto che gli utenti saranno liberi di continuare a condividere liberamente. Si tratta di garantire un' adeguata remunerazione ai produttori di contenuti (a carico delle piattaforme).

     

    La Fieg e l' Enpa, che raggruppano rispettivamente gli editori italiani ed europei, hanno scritto agli eurodeputati, spiegando che la riforma «tutelerebbe l' informazione professionale, libera e indipendente». L' appello della Fieg arriva anche attraverso un' intera pagina di giornale, con le foto di tutti gli eurodeputati, per chiedere di votare sì al nuovo articolo 11.

     

     

    2. COPYRIGHT:ADINOLFI(M5S),EMENDAMENTI, CANCELLARE BAVAGLIO WEB

     (ANSA) - "Abbiamo presentato due emendamenti per cancellare gli articoli che prevedono la censura del web. Se il Parlamento europeo li approverà voteremo a favore della proposta di direttiva sul copyright e allo stesso tempo avremo salvato il web e la libertà dei cittadini". Così l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Isabella Adinolfi.

     

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    "Gli articoli che contestiamo, in particolare, sono l'undici che prevede l'introduzione della cosiddetta #linktax, e il tredici che mira a introdurre una responsabilità assoluta per le piattaforme, nonché un meccanismo di filtraggio dei contenuti caricati dagli utenti - prosegue -. Inoltre, abbiamo presentato altri emendamenti, come quello relativo alla definizione del pubblico dominio, quello che mira ad inserire un'eccezione per i contenuti caricati dagli utenti o ancora quello volto a rendere possibile il prestito digitale per le biblioteche".

     

    isabella adinolfi ha assunto fidanzata borrelli isabella adinolfi ha assunto fidanzata borrelli

    Adinolfi precisa che "per il Movimento 5 Stelle la soluzione è far pagare le giuste tasse ai colossi del web, abolendo i paradisi fiscali presenti in Europa, e applicare in modo puntuale la normativa antitrust. Altro che censura di Internet!".

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