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1 – UN'OMBRA CHE PESA SU SALVINI
Estratto dell’articolo di Carlo Bonini per “la Repubblica”
(…) Scillieri, Di Rubba e Manzoni non sono dei Savoini qualunque. (…) Tanto per dire, nel 2019, lo scorso anno, è con Salvini che Di Rubba viene nominato amministratore della Pontida-fin, l'immobiliare finanziaria del partito della Lega Nord, oltre a diventare presidente del consiglio d'amministrazione di una società pubblica che gestisce il sistema informatico di Agea, lo strumento con cui il ministero dell'Agricoltura eroga i fondi pubblici.
alberto di rubba
(…) Tanto per dire, nello studio di via XX settembre a Bergamo, dove Manzoni e Di Rubba hanno i loro uffici e ha sede la loro società di professionisti (la "Mdr stp"), figurano come soci anche Giulio Centemero, tesoriere della Lega, e il senatore Stefano Borghesi.
salvini centemero
(…) È indubbiamente presto per prevedere se Cormano stia a Matteo Salvini come il Pio Albergo Trivulzio stette a Bettino Craxi. Ma certo il filo afferrato dalla Procura di Milano è potenzialmente capace di far crollare il "Sistema Lega". Quello alla cui ombra sono scomparsi - conviene non dimenticarlo - 49 milioni di euro di denaro pubblico sottratto illegittimamente alle tasche degli italiani e che Matteo Salvini giura di non riuscire neppure a immaginare dove sia finito.
ARTICOLO INTEGRALE:
1 – FILM COMMISSION, AI DOMICILIARI 3 COMMERCIALISTI VICINI ALLA LEGA
Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
luca sostegni
L'appuntamento in Procura era per le 9.30 di stamattina. Era, perché Alberto Di Rubba, commercialista revisore contabile del gruppo della Lega in Senato, ieri sera è stato arrestato con il collega Andrea Manzoni, che svolge lo stesso ruolo alla Camera, con Michele Scillieri, altro commercialista (nel suo studio milanese nel 2017 era domiciliata la «Lega per Salvini premier») e con Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri.
Sono tutti ai domiciliari per l'inchiesta sull'acquisto della sede di Lombardia Film Commission, vicenda per la quale da luglio è a San Vittore Luca Sostegni, prestanome di Scillieri nell'affare da 800 mila euro, gran parte dei quali finiti ai tre professionisti contigui al partito di Matteo Salvini.
alberto di rubba 1
I quattro nuovi arrestati erano già stati indagati dai pm Eugenio Fusco e Stefano Civardi i quali, come ora si capisce, avevano chiesto l'arresto di tutti, Sostegni compreso, già il 15 luglio al gip Giulio Fanales. Il giorno dopo, però, dovettero ordinare il fermo urgente di Sostegni quando alla Guardia di Finanza di Milano fu chiaro che l'uomo stava per fuggire in Brasile dopo aver ricattato e tentato di estorcere 30 mila euro ai tre commercialisti minacciandoli di rivelare ciò che sapeva. Sostegni è stato interrogato già due volte. Manzoni una.
Prevedendo che la sua posizione si sarebbe complicata si è presentato spontaneamente in Procura venerdì scorso con l'avvocato Piermaria Corso per un interrogatorio in cui ha minimizzato ed escluso irregolarità. Oggi sarebbe stata la volta di Di Rubba, anche nel suo caso presentazione spontanea assistito dall'avvocato Corso, se ieri non fosse piombata sul tavolo dei pm l'ordinanza firmata da Fanales.
il capannone di cormano acquistato dalla lombardia film commission 1
L'accusa è di turbata libertà nella scelta del contraente, peculato e, per il solo Sostegni, anche di estorsione. L'inchiesta mette a fuoco l'appalto che ha portato alla compravendita di un capannone a Cormano, hinterland milanese, che sarebbe stato spinto da Di Rubba quando, fino al 2018, ha presieduto Lombardia Film Commission su indicazione del Carroccio.
Un appalto che Di Rubba, con la partecipazione di Manzoni e Scillieri, avrebbe cucito come un vestito intorno all'immobile della Andromeda srl, società amministrata da Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri, che l'aveva acquistato poco meno di un anno prima da Paloschi srl, società in gravi difficoltà finanziarie di cui era amministratore Luca Sostegni. Essendo l'unico bene che aveva in pancia, quando il Fisco si presentò alla Paloschi per recuperare 573 mila euro di debiti, non trovò nulla.
report e i soldi della lega
Gli 800 mila euro vennero spartiti in diversi rivoli con l'obiettivo finale di farli confluire nelle tasche dei tre commercialisti (gli inquirenti ipotizzano anche il reato di riciclaggio) attraverso un'operazione, scrisse Fanales confermando il fermo di Sostegni, che doveva essere «lo schermo giuridico» per celare «l'impossessamento» di fondi pubblici. Dopo soli tre mesi dal bando, Lfc avviò la ricerca di immobili per la nuova sede fissando parametri che, dice l'accusa, erano quelli del capannone della Andromeda.
Lombardia Film Commission
Che, infatti, venne selezionato, scelto e acquistato, sostengono gli inquirenti, ancora prima della stipula dell'atto di vendita, che avverrà solo nel settembre 2018. In questo modo i venditori, ipotizzano gli inquirenti, l'hanno potuto consegnare ristrutturato con i soldi della Regione. Per l'accusa, il capannone fu acquistato ad un prezzo doppio di quello di mercato consentendo ad Andromeda di realizzare «un beneficio irragionevole e sproporzionato», evidenzia Fanales.
La Finanza ha accertato che Di Rubba e Manzoni hanno incassato circa 420 mila euro, altri 134 mila sono andati a Scillieri attraverso Andromeda, 202 mila alla Barachetti Service, una impresa attiva nell'ambiente leghista che ha fatto la ristrutturazione, il resto si esaurisce in spese varie.
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