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trump e theresa may
Non ci sarà nessuna campagna militare congiunta con gli Stati Uniti, almeno per il momento. Theresa May non ha fretta di bombardare la Siria, secondo le rivelazioni dei tabloid britannici, senza prima “avere prove più concrete dell’attacco chimico del presidente Bashar Al Assad”.
Il primo ministro britannico ha prima detto a Donald Trump che avrebbe spalleggiato una risposta internazionale all’attacco, ma dopo i tweet incendari del presidente degli Stati Uniti Downing Street ha fatto una parziale marcia indietro, fino a che non sarà confermato l’attacco chimico.
Stamani Trump aveva avvertito la Russia a prepararsi all’arrivo dei missili americani. Toni non apprezzati dagli alleati britannici. Theresa May inoltre è sotto pressione parlamentare sulla Siria: ogni decisione militare dovrà passare dall’assemblea, come prevede la convenzione stabilita dopo la guerra in Iraq. Ma per il momento, non c’è fretta.
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