Monica Scozzafava per il "Corriere della Sera"
AURELIO DE LAURENTIIS E LORENZO INSIGNE
Le distanze sono tutte calcolate nel ritiro del Napoli, nell'albergo, molto grande, a Rivisondoli dove la squadra soggiorna per la seconda parte della preparazione estiva. Dove è difficile incontrarsi per caso: Lorenzo Insigne e il presidente Aurelio De Laurentiis restano così ciascuno nella propria ala, senza neanche l'imbarazzo di incontrarsi e dover far finta che il contratto in scadenza del giocatore non esista. Lorenzo Insigne non è più il talento in erba con la fissa del tiro a giro.
AURELIO DE LAURENTIIS E LORENZO INSIGNE
Ha trent' anni e la consapevolezza che quella parabola è diventata il suo marchio di fabbrica, oltre che il manifesto dell'Europeo. Ed è anche il valore sul quale giustifica la richiesta di aumento di stipendio. Il capitano del Napoli guadagna 4 milioni e mezzo e ne chiede almeno uno in più; il presidente va in tutt' altra direzione: il tetto ingaggi del club va ridimensionato. E soprattutto sia lui che gli altri big sono cedibili. C'è un prezzo naturalmente per ciascuno, quello per Insigne è fissato: bastano 25 milioni per assicurarsi il talento della Nazionale.
AURELIO DE LAURENTIIS E LORENZO INSIGNE
Offerte però al momento non ci sono, e la strada sembra quella che porti Insigne verso la scadenza naturale del suo contratto (2022). Il futuro del capitano partenopeo dunque resta sospeso, nonostante sia il punto riferimento della squadra di Spalletti. «Lorenzo ha avuto un dono da bambino - ha detto l'allenatore - in campo vede anche dove non guarda». Legge il gioco in anticipo, ed evidentemente ha anche intuito senza mai parlare con il suo presidente che non tira aria buona per il suo contratto. E si tiene lontano.
spalletti de laurentiis
De Laurentiis non intende affrontare il tema con il suo procuratore, Vincenzo Pisacane, e aspetta che sia il giocatore a fare il primo passo. La distanza è tutta calcolata, dunque. Mentre Spalletti incrocia le dita e conta i giorni che mancano alla fine del mercato: se dovesse perdere Insigne o anche l'altro big Koulibaly (per il quale un'offerta di 50 milioni sarebbe valutata) la sua squadra non gli garantirebbe la competitività per lottare per la zona Champions.
spalletti de laurentiis
Non può mediare, conosce la politica finanziaria del club. Può allenare, alla sua maniera. E allora rigore in campo, manifesti motivazionali scritti con il pennarello nella sala riunioni tecniche dell'albergo di Rivisondoli. E ottimismo: i big sono ancora qui. Per ora.
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