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    LOTITO 1, GRAVINA 0 – VITTORIA DELLA LEGA DI A SULL’INDICE DI LIQUIDITÀ - IL COLLEGIO DI GARANZIA ACCOGLIE PARZIALMENTE IL RICORSO AVANZATO DALLA CONFINDUSTRIA DEL PALLONE CONTRARIA ALL'INTRODUZIONE DELL'INDICE DI LIQUIDITÀ COME REQUISITO OBBLIGATORIO PER ISCRIVERSI AL PROSSIMO CAMPIONATO, MA LA BATTAGLIA PROSEGUE: LA FIGC VA AL TAR DEL LAZIO - L'UNICA SQUADRA, OBBLIGATA ENTRO IL 22 GIUGNO A RICAPITALIZZARE PER 2,5 MILIONI AL FINE DI RIENTRARE NEI PARAMETRI RICHIESTI DALLA FIGC, È LA LAZIO...


     
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    Monica Colombo per il Corriere della Sera

     

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    Il Collegio di Garanzia accoglie parzialmente il ricorso avanzato dalla Lega, contraria all'introduzione dell'indice di liquidità come requisito obbligatorio per iscriversi già al prossimo campionato, ma la battaglia legale fra i club e Gabriele Gravina prosegue. La Figc è pronta a impugnare la decisione del massimo organo della giustizia sportiva al Tar del Lazio.

     

    Ieri le sezioni unite del Collegio di Garanzia del Coni hanno dato ragione alla Lega annullando la delibera del consiglio federale del 26 aprile «nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell'indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell'esercizio in corso». In pratica stabiliscono che non sia possibile fissare un indicatore prima della chiusura dei bilanci al 30 giugno.

     

    La decisione del Collegio di Garanzia viene accolta con soddisfazione da Lorenzo Casini. «Il dispositivo conferma la fondatezza delle obiezioni espresse dalla Lega in merito a una misura inopportuna non nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso» recita la nota. Il legale della Figc, Gennaro Terracciano, replica a stretto giro di posta. «Il dispositivo ci lascia perplessi. Ci attiveremo per fare ricorso anche perché tale decisione rischia di compromettere la regolarità del campionato».

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    Secondo la Federazione l'inciso, in cui si fa riferimento all'annullamento dei controlli prima della chiusura dell'esercizio in corso, genera confusione. In primis perché non tutte le società chiudono i bilanci al 30 giugno, alcune terminano l'esercizio al 31 dicembre. Inoltre, perché tale frase smonterebbe tutta l'attività di controllo economico che la Figc esercita sulle società durante l'anno (verifica sul corretto pagamento degli stipendi o sull'indice di liquidità per svolgere il mercato).

     

    Gravina ritiene che tale sentenza metta a rischio la tenuta del sistema: anche le altre leghe potrebbero infatti appellarvisi. L'unica squadra, obbligata entro il 22 giugno a ricapitalizzare per 2,5 milioni al fine di rientrare nei parametri richiesti dalla Figc, è la Lazio.

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