Al presidente della Lazio Claudio Lotito non dispiace per niente il commissariamento del calcio da parte del governo. Lo scrive il quotidiano la Repubblica.
lotito gravina
La nuova agenzia assegnerebbe 30 poltrone da 80 mila euro l’una, in media: costerà 2,5 milioni, ma non peseranno sulle casse pubbliche: dovranno pagare le società stesse (mentre oggi sono in carico alla Figc). In pratica, il governo toglie al calcio — e al basket, unico altro sport che produce società professionistiche — l’autonomia sui controlli. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile, perché oggi per la legge 91 le società “sono sottoposte all’approvazione e ai controlli da parte delle federazioni sportive nazionali cui sono affiliate, per delega del Coni e secondo modalità approvate dal Coni”.
E quindi c’è da cambiare una legge dello Stato: servirà inserire quel testo quindi in un decreto legge e l’idea di Abodi è inserirlo in un DL di interventi urgenti sulle imprese agricole. Solo che la norma sul calcio non ha carattere di urgenza, considerato che i controlli per questa stagione sono già iniziati e quindi un’eventuale novità potrà essere operativa solo dalla prossima stagione. Un pasticcio. Che rischia di avere anche conseguenze.
Lotito e la battaglia con Gravina
La genesi di questa riforma autoritaria è da cercare negli uffici del ministro Giorgetti, ma ha trovato una confluenza di interessi. Se il ministro per lo sport Andrea Abodi se ne è fatto referente con i vertici del calcio italiano, quindi rivendicandola in qualche modo, non sfugge il gradimento del senatore di Forza Italia Claudio Lotito, che della norma non è padre, ma non ha faticato a diventarne patrigno: perché la sua guerra con la Federcalcio del nemico Gravina ha vissuto uno dei capitoli più nervosi proprio sui controlli ai conti delle squadre, con lo scontro di un paio d’anni fa sui criteri di ammissione che Lotito riteneva sfavorissero la sua Lazio.
GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO
La Uefa, venuta a conoscenza di questa idea del governo, ha già fatto arrivare informalmente la propria preoccupazione. Bisognerà infatti capire se questa riforma aderisce al perimetro regolamentare della Fifa: perché se è vero che le leggi sono competenza dei governi, la Fifa ha la possibilità di escludere le federazioni che non rispettino i regolamenti sportivi internazionali. Ha già messo nel mirino la Spagna.