Silvio Buzzanca per “la Repubblica”
GENTILONI
È un primato che un presidente del Consiglio si presenti a questa conferenza stampa a soli 15 giorni dalla nomina. Paolo Gentiloni inizia così il tradizionale appuntamento di fine anno del premier con la stampa. Parla di tempo, quasi a volere esorcizzare le domande che pioveranno sulla durata del suo governo.
Se cadrà o meno dopo l' approvazione delle nuove leggi elettorali Pacato e distaccato, un po' ironico, Gentiloni, invece gioca la carta della continuità con l' esecutivo Renzi. Il governo - spiega - nasce all' indomani della sconfitta nel referendum. Quel risultato referendario non si cancella e noi lo abbiamo ben presente.
RENZI LOTTI
Ma non deve annullarsi neanche il lavoro fatto dal governo Renzi. Cancellarlo o relegarlo nell' oblio sarebbe un errore. Una rivendicazione che parte proprio dall' Italicum. Sinceramente no, risponde quando gli chiedono se si sente di criticare la legge elettorale voluta dal suo predecessore.
La linea della continuità lo porta così a fare suoi tutti i successi rivendicati da Renzi. Una scelta che porta quasi naturalmente alla difesa della squadra di governo. Maria Elena Boschi, dice, è una risorsa molto utile, di grande qualità, sono io che le ho chiesto di fare questo lavoro e penso sappia farlo bene.
RENZI GENTILONI
Luca Lotti, insieme al generale Del Sette, dice poi, godono della mia massima considerazione e l' indagine Consip non impone al governo di prendere decisioni che sarebbero ingiuste e ingiustificate . Insomma, lasciare Lotti e Boschi al governo non è un autogol. Parole soft anche per Giuliano Poletti, su cui pende una richiesta di sfiducia: Un po' più di cautela sarebbe stata provvidenziale. Ma ha chiesto scusa. Basta polemiche.
La continuità con Renzi si vede e viene rivendicata anche nella conferma di tutti i viceministri e sottosegretari che hanno giurato ieri sera. Enrico Zanetti, area Verdini-Scelta Civica, non è voluto entrare. Si sono solo invertiti i ruoli Davide Faraone e Vito de Filippo il primo va alla Sanità e De Filippo al Miur. Alla fine si torna però al tempo e alla durata.
DEL SETTE
La stabilità di un paese a livello internazionale è sempre importante, ma la stabilità non può rendere prigioniera la democrazia. Quindi se si vota non si può vedere il voto come una minaccia, spiega il premier.
Gentiloni si affretta a precisare che i governi, per definizione, non hanno una scadenza; così come non si tengono in vita artificialmente se non riescono a dare un contributo al Paese. Ma alla fine ammette che il governo fa la sua parte, lavora e lo fa finché ha la fiducia del Parlamento.
Quanto alla legge elettorale il governo non presenterà una sua proposta. Ma cercherà di accompagnare la discussione tra i partiti in Parlamento. Un discorso che non piace ai grillini: Siamo di fronte ad un Renzi bis sotto mentite spoglie. E neanche alla sinistra Pd che apprezza i toni, ma non ancora i contenuti.
GENTILONI