Stefano Landi per www.corriere.it
Ha scelto il modo esteticamente peggiore per dimostrare il suo nuovo amore per la Repubblica Veneta. Povia, il cantautore che sforna più gaffe che canzoni, torna a fare parlare di sé. Facendosi immortalare con un gonfalone di Piazza San Marco a mò di pareo.
povia con bandiera della serenissima sbagliata
Sembra, che nelle intenzioni del cantante milanese (di recente anche blogger per far confusione), ci fosse l’intenzione di anticipare, pubblicizzando, un suo brano alla repubblica veneziana. «Penso e ripenso al brano sul quale sto lavorando da mesi sulla Repubblica di Venezia» — ha scritto il cantante sulla sua pagina Facebook —. Si chiamerà “Serenissima” e spero di pubblicarlo il 25 aprile, giorno della festa di San Marco».
L’errore storico nella bandiera
Risultato? Il solito boato di insulti della Rete. Perché per i veneziani la bandiera della Serenissima non è certo un asciugamano da mare. Infatti non l’hanno presa bene, chiedendo di non strumentalizzare la figura del patrono. Ma c’è pure una gaffe nella gaffe: dato che Povia ha esibito una bandiera battente errore storico, con il Leone Marciano con spada e Vangelo aperto. Nel suo post, il cantante sposta poi la polemica su un altro personaggio storico: «Ora sono al mare all’isola d’Elba a trovare i miei. Un solo difetto qui all’isola. C’è il ricordo un po’ troppo positivo di Napoleone Bonaparte, che mi sta di un antipatico che vi lascio immaginare».
POVIA
Il curriculum di polemiche e gaffe
Povia, che nel 2006 vinse anche il Festival di Sanremo con «Vorrei avere il becco», aggiunge così una nuova tacca al suo curriculum di polemiche: dopo le accuse di xenofobia, la sua dipendenza dalla cocaina, le accuse di omofobia, la campagna no gender e quella per dimostrare che i terremoti sulla terra dipendono dai movimenti degli uomini, ecco la svolta venetista. Peccato abbia sbagliato il dress code.
LA POLEMICA
POVIA
Ma l'iniziativa del cantante non è andata giù agli indipendentisti, "sbottati" contro l'artista e gli utenti che hanno cercato di difenderlo: "Non venire a inquinare il nostro Santo Patrono con la tua politichetta da palcoscenico", hanno commentato dal Comitato Bandiera Italiana 17 marzo, poi ne è uscito un breve botta e risposta al quale lo stesso cantante non si è sottratto. Nessun riferimento al suo orientamento politico o all'improvviso amore per la Serenissima: "Quello che ci interessa - specificano gli indipendentisti - è che il 25 aprile non venga strumentalizzato ulteriormente".