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    IL GUARDIANO DELLA MELA - LUCA MAESTRI E’ L’UOMO CHE HA IN MANO I CONTI DI APPLE E GUADAGNA PIÙ DI TIM COOK - E’ LUI CHE DEVE TRATTARE CON GLI AZIONISTI, CHE VOGLIONO I LORO DIVIDENDI, E CAPIRE COME SPENDERE 206 MILIARDI DI LIQUIDITÀ ACCANTONATA


     
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    Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

     

    LUCA MAESTRI LUCA MAESTRI

    Nella vita non tutto si svolge sempre secondo un disegno strategico. Luca Maestri, direttore finanziario e vicepresidente esecutivo di Apple, dopo la laurea alla Luiss di Roma e un master a Boston aveva iniziato a lavorare per la General Motors. Era la fine degli anni 80, inizio degli anni 90. Quello che allora era il più grande gruppo mondiale dell' automobile mandò Maestri a seguire un corso di formazione in Svizzera ma poi, poiché Maestri è romano, lo collocò nella sede della capitale.


    Gli uffici di Roma di Gm sono all' Eur e all' epoca il traffico in città, il rispetto del codice della strada e l' efficienza dei servizi di trasporto pubblico non dovevano essere molto meglio di oggi. Ogni giorno Maestri passava un' ora e mezza imbottigliato negli ingorghi per arrivare al lavoro e un' altra ora e mezzo per tornare. Dopo non molto, raccontano gli amici, era esasperato. Disse ai suoi superiori che se volevano che lui restasse a General Motors, dovevano trovargli un ufficio all' estero.

    LUCA MAESTRI LUCA MAESTRI


    Inizia così la carriera internazionale del 51enne italiano di Apple che, secondo le comunicazioni del gruppo di Cupertino ai regolatori, l' anno scorso ha guadagnato più del suo amministratore delegato Tim Cook. A Maestri nel 2015 sono spettati 25,3 milioni di dollari, al successore di Steve Jobs 10,3 ma più di tutti l' anno scorso ha guadagnato un' altra personalità del comitato esecutivo dell' azienda a più alto valore di mercato al mondo: Angela Ahrendts, ex amministratore delegato di Burberry, come Maestri approdata ad Apple nel 2014. A lei, che guida la gestione della rete di negozi fisici e delle vendite in rete, sono andati 25,8 milioni di dollari.

    LUCA MAESTRI LUCA MAESTRI


    Non è strano che due nuovi manager di vertice guadagnino di più dell' amministratore delegato, in una società quotata a Wall Street. Oltre al salario di un milione di dollari, a Maestri è spettato il bonus di quattro milioni riservato alle pochissime persone del vertice ristretto della società, più un premio in azioni da circa venti milioni di dollari per il primo anno pieno come «Chief financial officer».


    È molto. Ma non sembra fuori misura l' uomo che ha in mano i conti di Apple, il cui fatturato è salito da 108 miliardi nel 2011 a 231 miliardi l' anno scorso. Non sembra fuori misura, soprattutto, per l' uomo incaricato di rispendere un dilemma felice ma non per questo meno intrattabile: alla fine dell' autunno scorso, Apple disponeva di una montagna di liquidità accantonata di 206 miliardi di dollari e da allora sarà senz' altro cresciuta di almeno altri quindici.

     

    Quest' anno Luca Maestri dovrà dare una funzione costruttiva a una massa di denaro pari a quella del fondo sovrano di una monarchia petrolifera del Golfo. Non sarà facile. Ancora di meno lo è di fronte alle pressioni degli azionisti che vogliono ricevere quel denaro, quasi al 90% detenuto fuori dagli Stati Uniti per ragioni fiscali, se l'azienda non riuscirà presto a farne un uso produttivo.

    LUCA MAESTRI LUCA MAESTRI


    Una parte delicata del lavoro di Maestri è incontrare grandi soci di Apple come l'ottuagenario multimiliardario newyorkese Carl Icahn, un uomo mai timido nell' esprimere opinioni magari anche non richieste. Di recente Icahn sta chiedendo ai vertici di Apple di espandere l'attività nel settore della televisione e dell'auto, come se si trattasse di scelte semplici e prive di trappole.

     

    tim cook e steve jobs tim cook e steve jobs

    Soprattutto, reclama pubblicamente che Apple distribuisca agli azionisti un' altra parte del tesoro di cassa custodito da Luca Maestri, dopo i dividendi speciali e i riacquisti di azioni per 50 miliardi del 2014. Ieri il gruppo ha comprato Emotient, una start-up di San Diego il cui software sa analizzare le emozioni umane dalle espressione del viso. Ma la potenza di fuoco resta enorme.


    Nel gestire queste pressioni al «Chief financial officer» italiano verrà in aiuto un'esperienza davvero globale. Per vent' anni ha lavorato a Gm, dove fra l'altro ha sviluppato gli investimenti in Cina e Thailandia e ristrutturato le operazioni in Argentina e Brasile (il portoghese è l'altra lingua che domina, oltre all'inglese).

     

    Nel 2008 è passato alla joint-venture telefonica finnico-tedesca Siemens-Nokia e ha guidato le finanze di Xerox prima di essere chiamato da Apple nel 2013. Non era ancora arrivato a Cupertino, quando un sondaggio svolto dalla rivista Fortune fra i manager delle grandi società di Wall Street lo ha fatto emergere come il direttore finanziario più rispettato negli Stati Uniti. A Apple, Maestri si è adattato in fretta allo stile della casa.

    carl icahn carl icahn


    Viene al lavoro in jeans e camicia sportiva aperta sul collo. Si muove perfettamente nell'atmosfera informale di Cupertino. Basta non confondere lo stile rilassato nei rapporti umani con un minore puntiglio su ogni linea del bilancio: su questo Maestri non fa sconti a nessuno. C'è solo un punto sul quale non è sicuramente cambiato da quando era un neo-laureato a Roma: guida ancora ogni mattina da casa al lavoro (senza autista) e anche in California il tragitto dura almeno un' ora. Ma il panorama è un' altra cosa.

     

     

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