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    DIO PERDONA, IL PADRE NO - LUCA PRIOLO, CHE HA UCCISO A COLTELLATE LA SUA EX, E’ STATO ARRESTATO GRAZIE A SUO PADRE, A CUI AVEVA INVIATO UN SMS DI AIUTO - L’UOMO NON HA “COPERTO” IL RAGAZZO: HA AVVERTITO SUBITO I CARABINIERI


     
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    Fabio Albanese per “la Stampa”

     

    Luca Priolo e Giordana Di Stefano Luca Priolo e Giordana Di Stefano

    Sono nei guai, non mi abbandonate, ho bisogno di soldi per andare all’estero», aveva scritto al padre in un sms, Luca Priolo, l’uomo in fuga che la notte prima aveva massacrato a coltellate la sua giovanissima ex, Giordana Di Stefano. Ma non poteva sapere che in quel momento, mentre lui era già nella stazione centrale di Milano in attesa di salire su un treno per Lugano, il padre era nella caserma dei carabinieri di Nicolosi.

     

    L’SMS

    In caserma il padre di Luca mostra l’sms, arrivato dal telefonino di un viaggiatore cui il giovane si era rivolto, agli investigatori che gli chiedono di chiamare il figlio assassino per convincerlo a costituirsi. Sono solo pochi secondi di conversazione che fanno però capire ai militari dove sia in quel momento Luca: «Cinque minuti dopo i carabinieri di Milano che avevamo avvertito e cui avevamo mandato una foto, lo hanno arrestato», rivela un investigatore.

    Luca Priolo e Giordana Di Stefano Luca Priolo e Giordana Di Stefano

     

    A Milano Luca Priolo era arrivato in treno, dopo aver lasciato a Messina l’auto presa alla madre e inquadrata più volte dalle telecamere dell’autostrada. Quella mattina la mamma di Giordana aveva chiamato al telefono la madre del giovane, quando ancora non si sapeva che la ragazza era morta: «Dov’è Luca? Giordana è scomparsa ed era con lui stanotte», le aveva detto, preoccupata.

     

    IL MOVENTE

    Restano da chiarire i motivi per i quali il giovane mercoledì notte in una stradina periferica di Nicolosi ha ucciso «con numerose coltellate» la sua ex Giordana Di Stefano, da cui quattro anni fa aveva avuto una bambina. Il procuratore di Catania Michelangelo Patanè e il pm Alessandro Sorrentino li mettono in relazione con il processo per stalking che, l’indomani mattina, sarebbe cominciato davanti al gip, ma per qualcosa che sarebbe accaduto nei minuti precedenti all’omicidio e che ha fatto cambiare una situazione che appariva tranquilla.

    Luca Priolo e Giordana Di Stefano Luca Priolo e Giordana Di Stefano

     

    Giordana aveva denunciato Luca nell’ottobre 2013 per un episodio, un unico singolo episodio, ma poi si era di fatto disinteressata della questione anche perchè con l’ex i rapporti erano «altalenanti», come dicono in paese: a periodi di separazione si alternavano anche momenti di riavvicinamento, sebbene entrambi avessero altre storie.

     

    Stando ai legali dei due, Giordana e Luca avevano già trovato un accordo: lei avrebbe rimesso la querela per stalking, in cambio lui avrebbe acconsentito che la figlia fosse andata in affido esclusivo a lei. Ma quella notte deve essere accaduto qualcosa, forse l’accordo era saltato. Luca aveva cercato Giordana più volte, martedì scorso, inutilmente perchè lei non rispondeva al telefono; a tarda sera la intercetta mentre, in auto con un cugino, sta tornando a casa. I due cominciano a parlare alla presenza del cugino, poi Luca chiede all’uomo di lasciarli soli.

    Giordana Di Stefano Giordana Di Stefano

     

    «SONO STATO IO»

    Cosa sia accaduto dopo lo potrà raccontare solo Luca che già, al pm milanese che lo ha ascoltato per rogatoria dei colleghi di Catania, ha ammesso con lucidità l’omicidio: «Sì, sono stato io... ho perso la testa, non volevo ucciderla». Non voleva ucciderla ma aveva con sè un coltello da caccia, particolare che fa pensare alla premeditazione.

     

    I due erano sui sedili posteriori della Audi A2 di Giordana. La giovane ha tentato di difendersi, provando a parare i primi colpi, ma non ha potuto nulla contro la furia di quello che era stato il suo amore. Dopo aver ucciso Giordana, Luca è tornato a casa dei genitori, a Belpasso, si è tolto gli abiti sporchi di sangue poi buttati in campagna, è andato nella stanza da letto della madre che stava già dormendo, l’ha svegliata e baciata, le ha detto che avrebbe preso la sua auto, infine ha spento il suo telefonino e l’ha lasciato nella sua stanza, per quell’inutile fuga di sedici ore».

    GIORDANA DI STEFANO GIORDANA DI STEFANO

     

     

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