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    “SE IL PAESE È ALLO SBANDO, LA SINISTRA NON PUÒ CHIAMARSENE FUORI: DOPO IL 2011 È QUASI SEMPRE STATA AL GOVERNO” - LA LEZIONCINA DEL PROFESSOR LUCA RICOLFI A SCHLEIN E COMPAGNI: "DUBITO CHE ELLY SIA LA PERSONA GIUSTA PER RIPORTARE AI DEM IL VOTO DEI CETI BASSI" – "LA MELONI? VEDO MOLTISSIMI PERICOLI. PER LE RIFORME PROMESSE NON CI SONO RISORSE. PREMIERATO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA COAGULERANNO UN FRONTE DI PALADINI DELLA COSTITUZIONE VIOLATA. L’ECCESSO DI ZELO IN RAI E FUORI CONTINUERÀ A PROVOCARE MACELLI POLITICI E MEDIATICI. LA PREMIER HA UNA POLIZZA DI ASSICURAZIONE: L'ALLARME ANTIFASCISTA...”


     
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    Estratti da liberoquotidiano.it

     

     

    Luca Ricolfi Luca Ricolfi

    Dalla Società signorile di massa non si guarisce più, anche perché nel frattempo c’è stata La mutazione, le idee di sinistra sono migrate a destra. Nella Repubblica delle tasse (perché l’Italia non cresce più), si è spesso esercitata L’arte del non governo, da Prodi a Berlusconi e ritorno, con Il sacco del Nord (saggio sulla giustizia territoriale) e La sinistra e il complesso dei migliori (perché siamo antipatici): nei libri del sociologo e politologo torinese Luca Ricolfi c’è la storia recente dell’Italia. È al grande studioso del nostro Paese che Libero si rivolge per chiedere lumi su dove stiamo andando.

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    Alla vigilia del voto per le Europee e all’indomani dello «scrivete Giorgia sulla scheda elettorale» con cui il premier ha voluto azzerare le distanze con i cittadini, nel giorno della Festa dei Lavoratori, che quest’anno sembra fatto apposta per fotografare lo scollamento della sinistra dai ceti popolari, torna a farsi sentire la prima voce critica che si levò dal fronte progressista, quando il sol dell’avvenire non era ancora calato e pareva che il Pd e i suoi antenati avessero le chiavi in mano per guidare la nazione.

     

    Professore, quanto pesano i lunghi anni di governo del centrosinistra sulla delusione del suo vecchio elettorato di riferimento?

    «Tantissimo. La gente sa che dopo il 2011 la sinistra è quasi sempre stata al governo e intuisce che, se il Paese è allo sbando, la sinistra non può chiamarsene fuori».

     

    schlein conte schlein conte

    Come può il Pd recuperare gli elettori persi?

    «La vedo dura. Elly Schlein è perfetta per confermare la base attuale, ma poco adatta a riconquistare i ceti popolari, che le preferiscono di gran lunga i Cinque Stelle. A sinistra non vedo nessuno più carismatico di lei ma dubito sia la persona giusta per riportare al Pd il voto dei ceti bassi».

     

    Che fare, dunque?

    «Io ho un’idea forse ingenua, perché pre-politica, ma provo a buttarla lì. Fossi il segretario del Pd, prima ancora di enunciare un programma, mi darei da fare per ricostituire la precondizione per contendere alla destra l’elettorato popolare: il rispetto per chi vota a destra. Finché Schlein non lo fa, e preferisce continuare a trattare gli elettori di centro-destra come gente abbindolata che non si rende conto del pericolo fascista incombente, è psicologicamente arduo transitare da destra a sinistra. Se passi anni a darmi del cretino, perché dovrei voler venire da te?».

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    Conte tra i poveri tira più della Schlein, però la politica grillina dei bonus- regalini in cambio di aumenti di stipendio, carità al posto di rispetto dei diritti – ha fatto male all’Italia, specialmente ai poveri...

    «Culturalmente, è stata diseducativa. Ma ha soprattutto sottratto risorse a impieghi più sani, come gli investimenti pubblici e il welfare di cui più c’è bisogno. Penso ad asili nido e sanità».

     

    (...)

    Elly Schlein accusa Giorgia Meloni di essere fuori dalla realtà: quanto lei è dentro alla realtà italiana?

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    «Le denunce della sinistra non sono sempre fuori della realtà, quello che è fuori della realtà è la diagnosi. Le faccio un esempio: ha ragionissima Schlein quando contesta le cifre di Giorgia Meloni sulla sanità, perché se metti qualche miliardo in più ma l’inflazione se ne mangia il doppio, il rapporto spesa sanitaria-pil diminuisce, ed è quel rapporto che conta, non la spesa nominale.

     

    Però, se vuoi essere completa, e dire tutta la verità, dovresti aggiungere: il motivo per cui Giorgia Meloni non può aumentare abbastanza la spesa sanitaria sono le spese pazze passate dei Cinque Stelle (reddito di cittadinanza e super-bonus) che hanno messo una pesantissima ipoteca sulla spesa sociale futura».

     

    (...)

    Il governo si giocherà la fiducia sul tema economico e fiscale, e quali sono i pericoli dietro l’angolo per Meloni e soci?

    «Di pericoli ne vedo moltissimi. Per le riforme promesse non ci sono risorse sufficienti. Premierato e autonomia differenziata coaguleranno un fronte di paladini della Costituzione violata. I media ostili continueranno a stravolgere qualsiasi cosa venga detta da esponenti di centro-destra. Mosse incaute, come l’apertura dei consultori alle associazioni pro-vita, susciteranno vespai infiniti.

    giorgia meloni giorgia meloni

     

    L’eccesso di zelo in Rai e fuori continuerà a provocare macelli politici e mediatici. L’unico spiraglio per il centro-destra, è l’allarme antifascista, specie ora che ad agitarlo sono i martiri Scurati e Saviano: una polizza di assicurazione formidabile, che potrebbe – ancora una volta – esonerare il centro-destra dalla fatica di giocare in campo aperto, spiegando per bene i suoi progetti e rendendo conto dei propri fallimenti».

    MANIFESTI ELETTORALI DI GIORGIA MELONI MANIFESTI ELETTORALI DI GIORGIA MELONI LUCA RICOLFI - LA MUTAZIONE LUCA RICOLFI - LA MUTAZIONE scrivete giorgia sulla scheda elettorale - vignetta by vukic scrivete giorgia sulla scheda elettorale - vignetta by vukic LUCA RICOLFI - QUARTA REPUBBLICA LUCA RICOLFI - QUARTA REPUBBLICA VOTA GIORGIA VOTA GIORGIA elly schlein 1 elly schlein 1

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