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    “PRIMA O POI TRATTEREMO IL VIRUS COME UN’INFLUENZA, MA ORA È PREMATURO” - LUCIANA BORIO, INFETTIVOLOGA ED EX CONSIGLIERA DI JOE BIDEN: “FINCHÉ NON AVREMO VACCINI PER I BAMBINI E MEDICINE EFFICACI DIFFUSE PER CURARE COLORO CHE, BENCHÉ ABBIANO TENTATO DI PROTEGGERSI, RESTANO VULNERABILI, NON POSSIAMO TORNARE DAVVERO ALLA NORMALITÀ. I NO-VAX? MI PREOCCUPANO MENO. HANNO FATTO LA LORO SCELTA” - I”N CRISI COME QUESTA BISOGNA USARE TUTTI GLI STRUMENTI: VACCINI, MASCHERINE AL CHIUSO, LIMITARE LE INTERAZIONI. NON SARÀ COSÌ PER SEMPRE, MA È COSÌ ADESSO”


     
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    anthony fauci luciana borio anthony fauci luciana borio

    Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

     

    Luciana Borio è stata tra i 13 consiglieri di Joe Biden sul Covid durante la transizione alla Casa Bianca e, prima, ha lavorato per l'amministrazione Trump. Nata in Brasile in una famiglia siciliana, ex «chief scientist» della Food and Drug Administration (l'ente americano per il controllo di alimenti e farmaci), Borio scrive sul Journal of the American Medical Association che bisogna adottare una strategia che miri alla «nuova normalità» di convivere con il virus.

     

    COVID VARIANTE OMICRON COVID VARIANTE OMICRON

    «Il new normal arriverà. Quanto rapidamente dipende dalle azioni che intraprendiamo. Bisogna prepararsi al fatto che la situazione cambia costantemente in una pandemia e con essa la risposta».

     

    Quanto è pericolosa Omicron? Possiamo trattare il virus come l'influenza?

    omicron in gran bretagna omicron in gran bretagna

    «Prima o poi lo tratteremo come una normale influenza, ma ora è prematuro per due ragioni. Una è che, per lo meno negli Stati Uniti, abbiamo 7 milioni di persone immunocompromesse che pur essendo vaccinate restano vulnerabili.

    joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

     

    La seconda: 25 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni non sono vaccinati perché il vaccino non è ancora approvato per loro. Sono persone di cui dobbiamo preoccuparci. Finché non avremo vaccini per i bambini e medicine efficaci diffuse per curare coloro che, benché abbiano tentato di proteggersi, restano vulnerabili, non possiamo tornare davvero alla normalità».

     

    I no vax vanno esclusi dal calcolo?

    luciana borio luciana borio

    «Penso di sì. Quando c'è ampia disponibilità di vaccini come negli Stati Uniti, mi preoccupa meno questo gruppo: hanno fatto la loro scelta».

     

    Dovremmo cambiare il modo in cui «contiamo» il Covid, concentrandoci su ricoveri e morti specificando se vaccinati o no, anziché sul numero di nuovi contagi giornalieri?

    «Sì, sta diventando sempre più chiaro che dovremmo misurare ciò che conta di più, ossia se le persone si ammalano in modo grave, vengono ricoverate e muoiono anziché se hanno sintomi leggeri».

     

    Alcuni esperti dicono però che contare i nuovi contagi dà una visione su come si evolverà l'epidemia.

    tamponi tamponi

    «È un desiderio giusto, ma la verità è che molto difficile essere certi di quali siano i veri numeri, perché molte persone sono asintomatiche e la maggior parte dei contagiati non si sottopone a test (o se lo fa non dichiara i risultati). Stiamo misurando un numero che, oltre ad essere inaccurato, ha valore limitato».

     

    Cosa pensa della decisione di ridurre le quarantene per contagiati asintomatici?

    «Penso che sia una raccomandazione sensata. I vaccinati per la maggior parte sono ben protetti dalla malattia grave e sappiamo che la trasmissibilità del virus da chi è contagiato si riduce ogni giorno che passa: dopo 5 giorni il rischio è molto più basso rispetto al primo.

     

    ASINTOMATICO ASINTOMATICO

    Se tornano al lavoro con mascherine adeguate e sono asintomatici, il rischio di trasmissione è minimo. E negli ospedali c'è bisogno urgente di personale».

     

    È un calcolo di costi e benefici, per evitare il collasso del sistema.

     «C'è sempre un calcolo. Ridurremmo gli incidenti stradali abbassando al minimo la velocità consentita, ma avrebbe un costo».

     

    Sulle medicine a che punto siamo? Alcune hanno effetti collaterali.

    JOE BIDEN JOE BIDEN

    «C'è un modo di dire alla Food and Drugs Admimistration: "Tutti i medicinali hanno effetti collaterali, ma alcuni sono efficaci". C'è uno sforzo notevole per aumentare l'efficacia delle terapie.

     

    I monoclonali sono molto efficaci se somministrati negli stadi iniziali, ma vanno costantemente aggiornati: con Omicron solo un tipo resta valido, le case farmaceutiche sono state colte di sorpresa ma li stanno riformulando. E ci sono le pillole antivirali Merck e Pfizer... È questione di tempo: avremo medicine per ogni stadio del Covid ma non ci siamo ancora».

     

    Negli Stati Uniti c'è un numero record di ricoveri di bambini sotto i 5 anni?

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    «È vero, per fortuna nella maggior parte dei casi le cure hanno avuto effetti positivi. Per ora il modo migliore per proteggere i bambini è che gli adulti intorno a loro siano vaccinati. Anche i vaccinati possono trasmettere il virus ma le probabilità scendono».

     

    Chi ha fatto la terza dose dovrebbe godere di maggiori libertà rispetto agli altri?

    «Sta diventando comune quella che chiamiamo disinibizione comportamentale. I vaccinati si sentono più protetti di quanto non lo siano davvero e adottano comportamenti che non adotterebbero altrimenti.

     

    Ci sono momenti in cui il livello è basso nella comunità ed è ragionevole dire "mi sono conquistato la libertà, sono protetto, voglio vivere normalmente", ma non è il momento ora, con la grave epidemia che sta colpendo il sistema sanitario. In crisi come questa bisogna usare tutti gli strumenti: vaccini, mascherine al chiuso, limitare le interazioni. Non sarà così per sempre, ma è così adesso».

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