DI MAIO SALVINI MATTARELLA
DAGONEWS
L’Italia finirà come la Grecia, con Salvini e Di Maio come Tsipras e Varoufakis, la coppia che fece tremare l’Europa nel 2015? A chiederselo è Tony Barber, ex corrispondente dall’Italia e attuale Europe editor del Financial Times. I timori di una crisi del debito e del settore bancario in Italia stanno diventando sempre più frequenti tra le élite europee, e al forum Ambrosetti - fa notare il giornalista inglese - non si è parlato d’altro.
Il parallelo tra i due paesi mediterranei parte dalle somiglianze tra Syriza, il partito di sinistra radicale di Tsipras al governo di Atene dal 2015 e l’accoppiata M5s-Lega, con la sua retorica “euroscettica e impaziente”. Di Maio e Salvini sono i nuovi Tsipras e Varoufakis, anche se pure il presidente del consiglio greco ha dovuto fare i conti con le dinamiche istituzionali, e scendere a compromessi.
TSIPRAS VAROUFAKIS
Il futuro governo italiano non vedrà la luce per almeno qualche settimana, ma per il commentatore del quotidiano finanziario britannico lo scenario meno desiderabile (per mercati e governi stranieri) appare sempre più probabile. “Chi sostiene la necessità - e la speranza - di un governo di scopo che si occupi solo di fare la legge elettorale non conosce la storia italiana del dopoguerra”.
Dal 1948 infatti, ricorda Barber, nessun parlamento è durato meno di due anni e i mercati devono farsene una ragione, preparandosi alla possibilità di un governo M5s-Lega. Se nei prossimi 18-24 mesi non ci sono ragioni per andare nel panico, grazie soprattutto alla permanenza del quantitative easing, la pressione sull’Italia aumenterà progressivamente. La Lega e il Movimento cinque stelle, comunque, appaiono “meno radicali di quanto sembrasse Syriza nel 2015”.
luigi di maio salvini
Se si fanno i conti con la realtà, un Varoufakis come ministro delle finanze all’orizzonte non c’è (più probabile un tecnico o una figura “rassicurante” come Giorgetti) e il paese in condizioni economiche migliori rispetto alla Grecia commissariata dalla Troika. I rischi, però, rimangono alti: “il vecchio sistema politico italiano pro-europeo si è rotto”.
Qualora Cinque stelle e Lega andassero al governo potrebbero cancellare le riforme economiche recenti e “costruire deficit proprio nel momento peggiore, quando cioè il quantitative easing sta calando”. A quel punto, se fra i due non volassero gli stracci come accaduto a Yanis e Alexis e arrivassero insieme alla fine del 2019 o all’inizio del 2020, l’eurozona potrebbe recuperare e apprezzare un vecchio adagio - conclude Barber - “i mercati sono calmi, fino a che non lo sono più”.
BARBER TONY varoufakis in parlamento contro l accordo firmato da tsipras
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