Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"
Luigi LusiLUIGI LUSINel gennaio 2008 il tesoriere della Margherita Luigi Lusi ha percorso 47 mila chilometri, una media di 1.500 al giorno. Incredibile, eppure ne è valsa la pena visto che a fronte di questo tour de force ha ottenuto un rimborso spese di 69 mila euro. Per i suoi spostamenti, d'altronde, il senatore non ha mai fatto attenzione al denaro che spendeva. Il 29 marzo scorso ha deciso di raggiungere Londra a bordo di un aereo. Ma non ha scelto un volo di linea. Per arrivare a Biggin Hill è salito su un aereo taxi.
Il costo dell'operazione è stato di 15 mila euro. È una nuova relazione stilata dagli analisti della Kpgm e consegnata ai magistrati dai responsabili del partito a rivelare altri esborsi personali del parlamentare. Con un dettaglio che potrebbe portare a sviluppi clamorosi. Perché all'appello mancano ancora 13 milioni di euro.
Soldi inseriti alla voce «spese per viaggi e trasferte elettorali» che Lusi potrebbe aver versato ad altri politici. «Siamo determinati a recuperare per intero il maltolto per restituirlo ai cittadini», assicurano Francesco Rutelli ed Enzo Bianco in una nota ufficiale. E aggiungono: «Prosegue il rigoroso accertamento di tutta la verità in costante collaborazione con gli inquirenti».
NEI BILANCI 22 «FALSI»
Nell'istanza depositata dai legali della Margherita Titta Madia e Alessandro Diddi viene sottolineato che «Lusi "spalmava" le sue appropriazioni in ben 22 voci di contabilità, rendendo così estremamente difficile scoprire la sua condotta delittuosa». La tabella allegata al dossier dimostra come questi «falsi» siano cominciati sin dal 2007 e proseguiti fino a quando la Guardia di Finanza non ha segnalato ai pubblici ministeri la sparizione di fondi dai conti correnti della Margherita.
«Alla voce "spese di pubblicità e propaganda", che ammontano in contabilità a circa 12 milioni, Lusi ha addebitato circa 4 milioni e 828 mila euro di fatture false della sua società Ttt srl. E dunque quella voce deve essere rettificata, in diminuzione, a 7 milioni e 122 mila euro». Di esempi simili sono pieni i rendiconti. Nel 2001 sono stati addebitati alla Margherita 148 mila euro «per la stampa di materiali di propaganda». E invece gli esborsi sono pari a zero.
Stessa tecnica per le spese notarili del 2010: Lusi registrò «uscite» per oltre 295 mila euro, in realtà più della metà, vale a dire 148 mila euro, finirono sui conti della sua azienda. A leggere gli estratti conto emerge come il tesoriere abbia frodato su tutto, dalle spese del telefono a quelle per le pulizie, dai contributi per il quotidiano Europa agli stipendi del personale.
Persino le indicazioni per i costi dei bollettini postali sarebbero state raddoppiate. Nella relazione si sottolinea come «nella contabilità relativa all'esercizio 2011 sono state rilevate spese contabilizzate come "spese di rappresentanza" per complessivi 132 mila euro circa, di cui circa 95 mila sono stati sostenuti a fronte di giustificativi di spesa anonimi (scontrini, ricevute) che risultano, con autorizzazione del tesoriere, pagate per cassa senza indicazione di chi ha percepito il rimborso».
AUTO, AEREI E VACANZE
Lusi iscriveva tra le «spese» anche quelle di una Lancia Thesis benzina «di cui oggi non è nota la proprietà» e per la quale otteneva rimborsi «anomali» visto che gli importi sono sempre a cifra tonda e arrivano anche a 10 mila euro per 15 giorni; in alcuni casi il rimborso chilometrico viene corrisposto in via anticipata rispetto al periodo a cui si riferisce; nel solo mese di gennaio 2008 risultano rimborsati complessivamente 69 mila euro, a fronte di asseriti 47 mila chilometri». E poi c'è il denaro versato all'agenzia Dolby Travel per viaggi e vacanze.
Nel 2007 Lusi spende 453.500 euro, nel 2008 scende a circa 270 mila per poi aumentare nuovamente nel 2009 e pagare ben 383 mila euro. Nel 2010 la stessa agenzia incassa poco più di 171 mila euro, e 228 mila li prende nel 2011. È scritto nella relazione: «Dall'esame della situazione dell'esercizio 2011 risultano spese per viaggi e trasferte elettorali pari a 869 mila euro che si riferiscono a diverse centinaia di assegni di piccolo taglio (inferiori a 12 mila euro) emessi dal tesoriere sul conto corrente acceso presso la Bnl. In contabilità tali uscite sono state registrate sulla base delle risultanze degli estratti conto bancari, senza alcun documento a supporto».
A insospettire gli analisti finanziari della Kpgm è anche il rapporto che il tesoriere ha con la Banca nazionale del lavoro dove è aperto il conto intestato al partito. E infatti scrivono: «La gestione delle disponibilità liquide della Margherita nel 2011, depositate nei conti correnti bancari con un saldo medio di giacenza nell'anno di circa 22,5 milioni di euro, ha prodotto in termini di interessi un attivo netto di circa 174 mila euro, corrispondente a un rendimento medio netto di circa lo 0,77 per cento.
ldp20 francesco rutelli Enzo Bianco phAgrpressPer esperienza concreta, nel 2011, con le disponibilità dell'entità corrispondente a quella della Margherita, con impieghi in "pronti contro termine" o certificati di deposito bancari a breve termine (deposito vincolato per qualche mese), si poteva ottenere un rendimento pari ad almeno il 3,5 per cento lordo su base annua con l'ulteriore vantaggio della tassazione ridotta degli strumenti finanziari rispetto agli interessi maturati sui conti correnti (12,5 per cento anziché 27 per cento) con un rendimento netto maggiore del 3 per cento. Se la Margherita avesse optato per tali forme di impiego avrebbe potuto avere un rendimento netto di circa 660 mila euro, rispetto ai 174 mila nel 2011».