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    ADDIO A ANDREW BREITBART, 43 ANNI, SACERDOTE DEL POLITICAMENTE SCORRETTO, CHE NEL ’95 DETTE VITA CON MATT DRUDGE A DRUDGEREPORT, PADRE DI TUTTI I DAGOSPIA DEL MONDO - “AMO RACCONTARE STORIE CHE IL ‘COMPLEX’ NON VUOLE RACCONTARE. AMO LOTTARE, AMO TROVARE ALLEATI SULLA VIA E GODO NEL FARMI DEI NEMICI” - AIUTÒ LA HUFFINGTON A FONDARE L’OMONIMO “POST” (QUANDO ERA REPUBBLICANA) - ‘SOCIAL’ FINO ALLA FINE: L’ULTIMO TWEET UN’ORA PRIMA DI MORIRE…


     
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    Da "il Foglio"

    andrew breitbart on stageandrew breitbart on stage

    Andrew Breitbart ha scritto l'ultimo tweet alle 23,25, ora di Los Angeles. Un'ora più tardi i medici dell'ospedale di Ucla hanno dichiarato la sua morte. Il polemista conservatore se n'è andato nello stesso modo in cui aveva vissuto: veloce, fulminante, dritto come una freccia appena scoccata che si conficca nel muro di un male improvviso, senza sentori e avvisaglie. Era un lottatore della penna e della telecamera, "l'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto", ha detto il giornalista conservatore Jonah Goldberg davanti alle telecamere di Fox News, network dove Breitbart era di casa.

    TED KENNEDYTED KENNEDY

    In quanto sacerdote del politicamente scorretto, Breitbart forse non avrebbe gradito la gara di condoglianze bipartisan e un po' untuose che si è scatenata alla notizia della sua morte, lui che al trapasso del senatore Ted Kennedy lo aveva definito "una canaglia", "un cazzone", "un bastardo ipocrita" e "un ammasso di escrementi umani", tanto per sottolineare che lui non risparmiava nulla a nessuno.

    Mai. Quella era in un certo modo la voce della sua maschera, un sincero travestimento da paladino del conservatorismo che s'aggira per la rete e le televisioni con un costante prurito alle mani per quel "complex democratico" che aveva messo sotto formaldeide il pensiero degli americani. E però Breitbart era anche un uomo di 43 anni con quattro figli.

    Matt DrudgeMatt Drudge

    Era nato biologicamente da un cantante folk, irlandese per patrimonio genetico e temperamento, ma era stato adottato da una famiglia di ebrei liberal di Brentwood, un quartiere di Los Angeles dove l'americano medio non può non sentire un certo disagio per via dell'opulenza diffusa. L'epifania delle interrogazioni parlamentari al giudice Clarence Thomas, messo sotto accusa da una donna per comportamenti sessuali inappropriati, lo ha convinto ad abbandonare di colpo le convinzioni democratiche, ed è diventato un "conservatore alla Reagan con simpatie libertarie".

    L'incontro che lo ha trasformato in un pioniere del conservatorismo mediatico, un custode urlante dell'ortodossia, è avvenuto a Venice Beach nel 1995. Il suo interlocutore era Matt Drudge, altro campione di quell'avanguardia repubblicana e inventore del blog Drudge Report, "la cosa più cool che ci fosse in rete", come ha detto Breitbart. Nei dieci anni successivi si è presentato come "la puttana di Matt Drudge", nomignolo che dice di quanto non lesinasse sull'autoironia, s'è immerso nel mondo di blog e aggregatori conservatori, è diventato un "pundit", un sedicente esperto che si butta nella mischia con piglio militante.

    ARIANNA huffingtonARIANNA huffington

    Ha scritto sui giornali conservatori, ha pubblicato libri, ha aiutato Arianna Huffington a fondare l'Huffington Post quando lei era ancora una repubblicana, ha messo in piedi l'aggregatore Breitbart.com, poi il network Big government con diversi siti affiliati, ha girato documentari che facevano schiumare di rabbia i guardiani del "complex"; si è infilato a mano armata in tutte le contestazioni possibili, è sceso in campo con il Tea Party, ha intercettato le foto che il deputato democratico Anthony Weiner aveva fatto ai suoi stessi attributi e ci ha costruito quella gran cavalcata che ha portato alle dimissioni lacrimanti della star del partito.

    Breitbart si è mosso sempre nella zona semiopaca dell'informazione militante e sbrigliata, quella dove si può dire pubblicamente "fuck you" senza sensi di colpa; lo ha fatto senza la cattiva coscienza che alberga dentro a schiene troppo dritte per essere vere, non si è spacciato per un neutrale cercatore della verità ma è sceso nella pubblica piazza sapendo che il punto, laggiù, è non concedere centimetri all'avversario. Era un guerriero, Breitbart. L'ultima conclusione che ha scritto per il suo libro "Righteous Indignation" ha un che di testamentario: "Amo raccontare storie che il ‘complex' non vuole raccontare. Amo lottare, amo trovare alleati sulla via e godo - com'è noto - nel farmi dei nemici".

     

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