1. MATTIA FELTRI, DIR. HUFFPOST A RADIO CAPITAL: “NON PARLO DI MIO PADRE NEL MIO GIORNALE. NON L'HO MAI FATTO. L’ON. BOLDRINI MI HA MINACCIATO DI RENDERE PUBBLICA QUESTA VICENDA”
BOLDRINI FEMINISTE
“Laura Boldrini ha scritto cose sgradevoli su mio padre. In 20 anni di carriera non ho mai scritto di Vittorio Feltri e non ne parlo in pubblico, questa è la mia regola. Lei si è rifiutata di togliere quelle considerazioni su mio padre e contemporaneamente mi ha detto che se non avessi pubblicato quell’articolo avrebbe reso pubbliche le ragioni della mia scelta. Io l’ho vista come una minaccia” così Mattia Feltri, direttore dell’HuffPost a “The Breakfast Club” su Radio Capital “L’onorevole Boldrini è una parlamentare, può scrivere di quello che vuole, ovunque, per questo è scorretto parlare di censura. È nella mia facoltà di direttore decidere cosa pubblicare e cosa no, Laura Boldrini è ospite del mio giornale e non parlare su HuffPost di mio padre mi sembrava un atto di minimo buongusto”.
mattia vittorio feltri
“Fin qui possono essere normali dialettiche tra giornalismo e politica, ma la posizione del presidente dell'Ordine dei giornalisti Verna è invece stata di una gravità incalcolabile. Come presidente dell'Ordine dei giornalisti e non dei parlamentari ha urlato alla censura senza neanche fare un’istruttoria. Se c'è un direttore che pratica la censura allora bisogna trarne le conseguenze, e io sono pronto ad affrontarle. Se si pensa che io abbia censurato l’on. Boldrini allora vado a casa. Altrimenti, Verna fa affrontato per quello che è”
2. M.PARENTE: ''LAURA BOLDRINI POTEVA RISPONDERE A FELTRI SU 'LIBERO'. INVECE SCEGLIE IL QUOTIDIANO DEL FIGLIO. GIÀ CHE C'ERA HA GRIDATO ANCHE AL SESSISMO''
MASSIMILIANO PARENTE
Riceviamo e pubblichiamo da Massimiliano Parente:
Caro Dago,
le strategie del vittimismo sono fantastiche: Laura Boldrini poteva rispondere a Vittorio Feltri su Libero. Invece sceglie il quotidiano del figlio, insultando il padre e minacciando il figlio che, se non lo pubblicherà, griderà alla censura. Già che c’era ha gridato pure al sessismo. Ah, il sessismo! Il bello è che nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne le femministe si sono messe a lapidare una donna che ha osato inscenare l’innocuo siparietto di una spesa sexy. Non siamo in un paese islamico, ma guarda caso femministe come la Murgia e la Boldrini sono simpatizzanti dei paesi islamici (oltre che delle associazioni cattoliche), tra i più maschilisti in assoluto, tant’è che entrambe, in varie occasioni, si sono messe pure il velo.
boldrini1
Ma il femminismo sta diventando non solo un motivo per piantare una lagna ogni giorno, ma anche l’alibi di difesa della mediocrità. Io ne sono una testimonianza vivente: i circoli che contano in ambito culturale sono popolati da donne che devono la propria visibilità e i propri introiti unicamente alla causa femminista (la loro), con libri mediocrissimi (i loro).
Non solo tutti i libri della Murgia o della Valerio o della Lipperini sono ridicoli rispetto a una sola mia pagina di una delle mie opere (ma io sono fuori da ogni circolo, per scelte, mi accontento di essere studiato nelle università), ma non reggono il confronto con le vere scrittrici italiane, da Barbara Alberti a Gaia De Beaumont a Isabella Santacroce, non per altro mai nominate nelle baracconate fasciste di queste femministe senza arte né parte, a parte la parte del femminismo della loro mediocrità che castra l’eccellenza delle stesse donne che, a differenza loro, hanno prodotto qualcosa di significativo nella vita oltre alle lagne, alcune hanno anche preso il Nobel mentre la Valerio e Murgia discutevano di patria e matria e cazzate varie.
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Insomma, io non sono maschilista né femminista, sono meritocratico: se dovessi scegliere tra 10 curriculum, può darsi prenderei 5 uomini e 5 donne, ma anche nessuna donna o anche tutte donne. La battaglia per il genere è solo un’altra battaglia di retroguardia della mediocrità. Non stupisce quindi che, mentre la Boldrini accusa Mattia Feltri per averla censurata (ma invece che lamentarsi qui da te poteva mandarti direttamente il suo pezzo, ma vuoi mettere fare la vittima), la Murgia sia riuscita a mobilitare centinaia di murgette per scrivere al mio editore di non pubblicare più le mie opere. A dare fastidio, a queste donne senza qualità, è sempre l’eccellenza, tanto quella maschile, quanto quella femminile.
Baci,
Massimiliano Parente