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    "DIBBA" A PROCESSO – MARTEDI' NOTTE IL “CAMINETTO” SEGRETO DEI GRILLINI (DI MAIO, CRIMI, TAVERNA, BONAFEDE, PATUANELLI, FRACCARO, BUFFAGNI E SPADAFORA) HA INCONTRATO DI BATTISTA PER FERMARE LA SUA SCALATA AL M5S: “ALTRIMENTI PASSERAI ALLA STORIA COME COLUI CHE CI HA DISTRUTTI” – GLI OFFRONO UN POSTO NEL DIRETTORIO A SETTEMBRE. MA NEL MEZZO CI SARÀ IL VOTO SUL MES. CI SARÀ LA SCISSIONE?


     
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    di battista di maio di battista di maio

    1 – MENTRE GRILLO E' TENTATO DI RITORNARE ALLA GUIDA DEI 5STELLE, DIBBA SI PREPARA ALLA GUERRA - IL PATTO PER LA LEADERSHIP CHE DI MAIO HA TRADITO CON LA DEROGA AL VINCOLO DEI DUE MANDATI - SI AGGIUNGE CASALEGGIO CHE HA CAPITO DI AVERE I GIORNI CONTATI. INSIEME VOGLIONO RACCOGLIERE LE ADESIONI SU ROUSSEAU PER METTERE AL VOTO LA SCELTA DEL CAPO POLITICO

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/retroscena-mentre-nbsp-grillo-39-tentato-ritornare-guida-239724.htm

     

    2 – NEL "CAMINETTO" SEGRETO DEI GRILLINI VA IN SCENA IL PROCESSO A DI BATTISTA

    Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

     

    Otto contro uno. Il processo del Movimento 5 stelle ad Alessandro Di Battista si è consumato al ministero della Giustizia, martedì notte. Intorno all'ex deputato c'erano Vito Crimi, Paola Taverna, i ministri Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Stefano Patuanelli, Vincenzo Spadafora, il viceministro Stefano Buffagni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.

    grillo fico di maio di battista grillo fico di maio di battista

     

    Tutti a spiegargli che l'unico modo per non distruggere il Movimento è fermarsi ora. Subito. «Lo diciamo anche per te: seppure diventassi capo politico, non dureresti tre mesi», gli spiega la vicepresidente del Senato. Convinta che una competizione interna ai 5 stelle adesso sarebbe distruttiva per la maggioranza, per il governo, ma anche per il futuro della forza politica fondata da Beppe Grillo.

     

    grillo di battista grillo di battista

    Il messaggio è chiaro: «O remi insieme a noi, ci aiuti a organizzare gli Stati generali di autunno e a definire quello che il M5S deve essere, oppure passerai alla storia come colui che ci ha distrutti». La difesa è debole. «Non voglio mettere in difficoltà il governo, l'ho detto in ogni modo - ha tentato di spiegare l'ex deputato - penso che non ci siano alternative a questa maggioranza».

     

    «E cosa pensi che succeda quando vai in tv a dire che quello che facciamo è sbagliato?», è la domanda, sferzante, di uno dei ministri presenti. Silenzio. «È stato un confronto schietto», dice uno di coloro che lo hanno organizzato. Un modo per dire che, finalmente, nulla è stato taciuto. O fatto arrivare per vie traverse. Uno scontro inevitabile, dopo lo schiaffo arrivato all'ex deputato con il tweet di Beppe Grillo domenica pomeriggio.

    GIANNELLI - LA DANZA DEI 5 STELLE GIANNELLI - LA DANZA DEI 5 STELLE

     

    «Quello che penso - ha insistito Di Battista - è che dobbiamo lavorare su temi, su progetti nostri. Ho provato a proporne alcuni, come il servizio ambientale e il car sharing, per aiutare il governo, non per buttarlo giù». E ancora: «Ci aspetta una crisi sociale senza precedenti. Dobbiamo porci il problema. Io sono disponibile a fare un passo indietro. Non ho mai avuto l'ambizione di fare il capo politico, ma è importante che il Movimento non muoia».

     

    «E allora lavora con noi», è la proposta. Che sottende quella di far parte del direttorio che verrà. Lo scambio, però, è che i nomi della guida collegiale non arriveranno subito con un post di Beppe Grillo. A Di Battista i vertici M5S, a partire dal reggente Vito Crimi, garantiscono che gli Stati generali ci saranno: «Dopo le elezioni del 20 settembre. Prima non avrebbe alcun senso».

     

    Grillo Di Maio Di Battista Grillo Di Maio Di Battista

    Gli chiedono lealtà e - in cambio - non blindano subito un nuovo vertice. Anche perché, il comitato di garanzia dei 5 stelle ha consultato il regolamento e ha chiarito: per imporre un direttorio adesso, prima del voto sul pacchetto europeo e sul Mes, serve un cambio di statuto. Serve quindi un voto su Rousseau, che rischierebbe di rendere evidente la spaccatura all'interno dei 5S tra i governisti guidati da Grillo e i movimentisti di Di Battista e Casaleggio.

     

    luigi di maio vito crimi luigi di maio vito crimi

    È per evitarlo che Luigi Di Maio ha organizzato l'incontro e cercato una tregua. Secondo chi ha parlato con l'ex deputato, però, Di Battista ha detto: «Ci penso». Che non è un «sì». Le ex ministre Barbara Lezzi, Giulia Grillo, l'europarlamentare Ignazio Corrao, l'ex braccio destro di Grillo e Casaleggio Max Bugani, lo spingono ad andare avanti. A chiedere, come dice Corrao, «un congresso vero ».

     

    GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

    Di più: «Su come dovrebbe, svolgersi sarebbe opportuno fare scegliere e partecipare gli iscritti. Sono 150mila e hanno il diritto di dire quello che pensano». Così, a sera, Vito Crimi scrive un lungo post su Facebook in cui tenta di rassicurare: «Il Movimento 5 stelle ha oggi l'onere e l'onore di governare il Paese. Beppe Grillo ce lo ha ricordato e non posso che ringraziarlo di cuore. Concordo con lui quindi che non sia questo il momento di pensare a un Congresso».

     

    ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

    E aggiunge una nota che rende l'onore delle armi a colui che gli otto pensano sconfitto: «Mi sono confrontato anche con Alessandro Di Battista, una risorsa preziosa che ha dato tanto e ancora tanto può dare al nostro percorso comune». Un'offerta di pace, o di resa, che ora l'ex deputato dovrà decidere se accettare. Sul palco Alessandro Di Battista e Beppe Grillo in campagna elettorale nel 2012.

     

     

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