beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
1 - CASALEGGIO DICHIARA GUERRA: IL CAPO NON C' È. SI PUNTA A STRINGERE I TEMPI SULL' EX PREMIER
R.R. per "Avvenire"
Potrebbe essere questione di giorni la resa dei conti tra il Movimento 5 Stelle e l' Associazione Rousseau. Ieri la Corte d' appello del tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso del capo reggente 5s Vito Crimi contro la nomina di un curatore legale, dopo che era stata Carla Cuccu, la consigliera pentastellata espulsa (poi reintegrata), a rivolgersi per prima al tribunale contro questa decisione.
Carla Cuccu Luigi Di Maio
E l' associazione di Davide Casaleggio, forte della sentenza di ieri, ha subito ribadito l' assenza di un capo politico legittimo del Movimento e di una rappresentanza legale in grado, quindi, di legittimare i prossimi passi necessari all' avvio della nuova stagione guidata da Giuseppe Conte.
Toccherà ora al garante Beppe Grillo indire la consultazione degli iscritti per l' elezione dei 5 membri della governance collegiale che era stata decisa dagli Stati generali del Movimento, ma il percorso è già pieno di voragini pronte ad aprirsi.
VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE
Lo Statuto vigente dei 5s infatti prevede, come ricorda Rousseau in un post, che «ogni votazione debba essere fatta sulla piattaforma» dell' associazione, ma al momento, a causa dei contributi non pagati dal M5s, il servizio non è disponibile.
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Un' ulteriore, prolungata situazione di stallo, però, potrebbe essere fatale al Movimento e i deputati grillini spingono per accelerare i tempi. La parola d' ordine è chiudere al più presto l' ufficializzazione di Conte a capo del partito, programmando l' elezione del nuovo direttorio entro fine giugno, con o senza l' appoggio della piattaforma di Casaleggio.
DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA
«Dispiace vedere il Movimento allo sbando. Conte prenda in mano formalmente il gruppo», ha detto il deputato 5s Francesco Berti.
Da fonti interne si apprende che Conte non farà parte però del team dei 5 del direttivo, né si candiderà ufficialmente per la governance, ma punta comunque a guidare il Movimento a tutti gli effetti. Entro le prossime due settimane l' ex premier annuncerà la carta d' identità del 'Neo Movimento', con le nuove '5 stelle', uno Statuto riformato e la novità, sul piano politico, del chiaro posizionamento a sinistra.
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2
In attesa che si risolva il nodo della piattaforma, la sentenza di ieri del tribunale sardo ha riacceso la polemica fra M5s e Rousseau, secondo cui da febbraio il Movimento è ufficialmente senza leader reggente. La senatrice 5s Elisa Pirro ha confermato che Crimi resterà «rappresentante pro tempore» e che la sentenza «non ha riflesso sulla legittimazione del capo politico».
Anche se il curatore nominato dal tribunale, l' avvocato Silvio Demurtas, si ritiene ora «a tutti gli effetti» il rappresentante del M5s. Il respingimento del ricorso di Crimi ha alimentato polemiche anche da parte di altri parlamentari grillini espulsi dal reggente per aver votato contro la fiducia a Draghi.
LUIGI DI MAIO VITO CRIMI
«La mia espulsione nasceva da una richiesta del capo politico che, a quanto pare, non era capo. Torno ad essere portavoce del M5s?», ha detto il deputato ex grillino Alessio Villarosa. «Può una persona auto-prorogarsi per 18 mesi in un ruolo di comando?», ha commentato un' altra ex, Manuela Corda. Ad oggi, però, non soffia aria di reintegro per i dissidenti.
2 - L'IPOTESI DI UNA "NEWCO" M5S CONTRO IL MURO DI CASALEGGIO
Ilario Lombardo per "La Stampa"
vito crimi
A questo punto, al netto della guerra legale che si prepara contro Davide Casaleggio, il M5S potrebbe dover rinascere dalle proprie ceneri con una nuova Associazione. Ma per capire il senso di sconforto e di rabbia dei parlamentari e dei militanti grillini che attendono con ansia le mosse che hanno in testa Giuseppe Conte e Vito Crimi bisogna prima partire dalla notizia che tutti attendevano.
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE
La sentenza della Corte d' Appello di Cagliari che ha rigettato il ricorso di Crimi e mandato nel panico il M5S. In sintesi, il Tribunale chiamato a esprimersi sull' espulsione di una consigliera grillina locale aveva indicato un curatore speciale, considerando di fatto decaduta la reggenza di Crimi dopo che l' assemblea degli iscritti durante gli Stati Generali avevano affidato a un Comitato direttivo, mai nominato, la leadership del M5S.
Crimi si era opposto all' indicazione del curatore sostenendo che in uno stato di vacatio non potesse essere altri che lui il rappresentante legale. Un groviglio giuridico che interesserebbe avvocati e patiti dei codici se non fosse che la ricaduta politica è dirompente.
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
Non a caso dai vertici del M5S hanno cercato subito di precisare che il pronunciamento ha una validità limitata al caso in questione e «non dice - spiega il ministro Stefano Patuanelli - che il Movimento non ha un capo politico». Perché la sentenza è l' arma migliore che ha in mano Davide Casaleggio per continuare a rifiutarsi di consegnare a Crimi il database degli iscritti, necessari per convocare la votazione che servirà a cambiare lo Statuto e a incoronare Conte leader del M5S.
Carla Cuccu
Per il manager Crimi è un ex capo politico che non rappresenta alcunché e dunque, come ribadito in un lungo post, il M5S deve dotarsi, come stabilito, di un Comitato direttivo. C' è un piccolo problema, però: dovrebbe essere votato sulla piattaforma Rousseau. Ma Casaleggio non lo permette, non prima di aver ricevuto i 450 mila euro che non pochi parlamentari si rifiutano di dargli.
mario draghi giuseppe conte
La faida potrebbe avere conseguenze deflagranti. Perché già si parla di una class action di tutti gli espulsi che si opposero alla nascita del governo Draghi, mentre nel M5S il dito è puntato contro Crimi, reggente e membro del Comitato di garanzia. Un pantano che rallenta e intorbidisce il cammino di Conte verso la leadership.
L' ex presidente del Consiglio, confermano fonti 5 Stelle a lui vicine, vede di fronte a sé poche alternative. Come anticipato dalla Stampa, gli avvocati del M5S sono pronti a presentare ricorso al Garante della privacy e, contemporaneamente, a presentare un' ingiunzione per ottenere il più presto possibile i dati che Casaleggio si rifiuta di dare. A quel punto, ottenuti gli iscritti, il M5S si affiderà a una nuova piattaforma online per far votare la modifica dello statuto e la nomina di Conte capo politico.
Ma c' è anche un' altra ipotesi che in queste ore si sta valutando: creare una newco, una nuova Associazione del M5S, riducendo di fatto quella attuale vincolata a Rousseau a una bad company.
rocco casalino con giuseppe conte
Un' opzione possibile perché il logo appartiene a Grillo e lo ha solo «dato in prestito» al capo politico e a Casaleggio. Il neo-M5S, come lo aveva già battezzato Conte, si metterebbe al riparo dalle cause e chiamerebbe a una nuova iscrizione i militanti. A quel punto voterebbero il nuovo leader. Il tempo è l' unica incognita. Bisogna muoversi, Conte non può più temporeggiare, ha detto l' ex ministro Vincenzo Spadafora all' Huffington Post: «Il rischio di scissione è ormai dietro l' angolo».