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    MA ABLYAZOV PER LONDRA È ANCORA UN “RIFUGIATO”? CAMERON TACE - CONDANNATO PER LA MEGA-VILLA


     
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    1. IL "RIFUGIATO" ABLYAZOV PER LONDRA È UN LATITANTE
    Franco Bechis per "Libero"

    villa di ablyazov scalinatavilla di ablyazov scalinata

    È stato un giornalista inglese a rivolgere la domanda nella conferenza stampa congiunta David Cameron-Enrico Letta mercoledì 17 luglio a Londra. «Mr Cameron, l'In - ghilterra sta offrendo ancora asilo politico al banchiere kazako Mukhtar Ablyazov, la cui moglie e figlia sono state espulse da Roma con una decisione che sta dando scandalo in Italia?». È la sola domanda a cui il premier britannico misteriosamente non ha fornito risposta.

    Atteggiamento identico a quello del suo governo, che ha ricevuto domanda ufficiale da più di 30 giorni dal governo italiano: nessuna risposta. Eppure la domanda è centrale: quell'asilo politico ad Ablyazov esiste ancora? O la Gran Bretagna non è più della stessa opinione del luglio 2011, quando quel provvedimento fu adottato sulla base di un rapporto di Amnesty International che segnalava la carcerazione da lui subita con possibili torture nel 2002 per 10 mesi in Kazakhstan?

    ablyazovablyazov

    Nessuno risponde. Eppure in Gran Bretagna l'ex ministro del governo kazako ed ex banchiere della Bta bank oggi è certamente persona non gradita. Ed è un eufemismo. Perché il presunto dissidente dalla Gran Bretagna è fuggito il 15 febbraio 2012, poche ore prima che un giudice dell'Alta corte britannica, Nigel Teare, firmasse un ordine di cattura con richiesta di incarcerazione per 22 mesi con l'accusa di falsa testimonianza e oltraggio alla Corte. Avvisato misteriosamente dell'imminente arresto, e già privato di qualsiasi documento di riconoscimento ed espatrio ritirati alcuni mesi prima dall'Alta corte britannica, Ablyazov è salito da clandestino su un bus che attraverso l'Eurotunnel lo avrebbe portato da allora in Francia.

    esterno villaesterno villa

    Da quel momento per la giustizia inglese è ufficialmente un latitante, anche se non sono chiari i possibili automatismi di revoca dello status di rifugiato politico. Da quel mese di febbraio certo la situazione di Ablyazov in Gran Bretagna è continuamente peggiorata. Erano sei i processi che lo riguardavano, su richiesta è direttamente azionista e che in qualche caso sono invece detenute da evidenti prestanome nullatenenti o quasi. Ricchezze che sono state nascoste ai magistrati inglesi, poi in grado di ricostruirle, e che erano sfuggite quindi ai primi provvedimenti di sequestro conservativo delle cause.

    Tutto quello che è stato trovato da lì in poi- compresa la reggia della via dei Vescovi, e i possedimenti in campagna, sono stati ora sequestrati con Ablyazov già latitante e messi all'asta con l'aiuto di Kpmg e di prestigiose agenzie immobiliari. Resta il dubbio sulla reale persecuzione politica da parte del presidente kazako Nursultan Nazarbayev. A leggere la pagina facebook di Ablyazov il suo stato di oppositore politico latitante chissà dove sembra effettivo.

    sala da ballosala da ballo

    Eppure in molti governi occidentali del mondo il dubbio cova. Per gli Stati Uniti è stato certamente vittima del regime fra il 2002 e il 2003, quando fu perdonato e riabilitato dopo 10 mesi di detenzione. Ma sugli anni successivi da banchiere restano molti punti interrogativi. La stessa Hillary Clinton nel novembre del 2009 scrisse alla sua rete diplomatica apprezzando il mandato di arresto emesso ad Astana nei confronti di alcuni banchieri e dirigenti kazaki- fra cui lo stesso Ablyazov- in una lodevole "guerra senza quartiere alla corruzione".

    Con un dubbio: "non è che quelli pizzicati sono semplicemente oppositori politici?". Anche lei non ebbe alcuna risposta. Ad Ablyazov si accompagna sempre il mistero.


    2. ABLYAZOV INCASTRATO PER LA MEGA-VILLA LONDINESE
    Fausto Bechis per "Libero"

    È stata una casa - anzi, una piccola reggia - a mettere nei guai perfino con la giustizia inglese dopo i mandati di cattura internazionali di Russia e Kazakhstan, Mukhtar Ablyazov, il presunto dissidente all'origine della bufera politica in Italia. È grazie a quella casa - la Carlton House nella prestigiosissima Bishop's Avenue di Londra (conosciuta anche come la via dei miliardari) - che Ablyazov oggi per la Gran Bretagna non è più un rifugiato politico, ma un latitante inseguito da mandato di cattura emesso da un giudice inglese nel novembre 2012 per fargli scontare 22 mesi di carcere.

    villa di ablyazov piscinavilla di ablyazov piscina

    Il giorno stesso della firma di quel mandato di cattura Ablyazov è scomparso dalla Gran Bretagna, e secondo il Times sarebbe entrato clandestinamente in Francia. Da lì con certezza è poi arrivato sempre clandestinamente in Italia dove ha soggiornato con moglie e figlia nella villa di via di Casal Palocco 3 a Roma fino al 25 maggio.

    Per la seconda volta in pochi mesi però una soffiata lo ha avvisato dei guai che stavano per arrivare, e il latitante inseguito dalle polizie di mezzo mondo si è dato nuovamente alla fuga. Ad averlo incastrato con la giustizia inglese è stata proprio la Carlton House, acquistata per circa 20 milioni di sterline.

    MUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVAMUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVA

    Una villa da sogno, con 7 stanze da letto, un bagno turco con 12 posti, una piscina coperta che occupa buona parte del piano terra, un'im - mensa sala da ballo e ampio parco intorno. Era il domicilio principale a Londra di Ablyazov e della sua famiglia (c'erano anche altri due appartamenti). Ma ufficialmente l'ex banchiere kazako non avrebbe potuto acquistarlo. Tutti i suoi beni erano infatti stati congelati da un provvedimento della giustizia inglese in applicazione di richieste della giustizia russa e di quella kazaka.

    Al «dissidente» erano state concesse solo le spese di ordinaria amministrazione, fra cui non poteva certo rientrare quella dell'acquisto della reggia. Per aggirare l'ordine di congelamento dei beni confermato anche da un tribunale di appello, Ablyazov ha utilizzato una società di comodo, intestata a una modesta famiglia inglese (marito e moglie avevano un mutuo a testa per pagare la casa da 250mila sterline in cui vivevano) che fungeva da prestanome.

    A quella società sono affluiti i proventi milionari della vendita di una torre nel centro di Mosca che apparteneva ad Ablyazov quando era a capo della Bta Bank (poi fallita e nazionalizzata dal governo kazako). Per i magistrati inglesi quell'operazione era truffaldina. Così è stato emesso il mandato di cattura e si è proceduto al sequestro giudiziario anche di Carlton House. La piccola reggia da metà maggio è all'asta con una base di 15,75 milioni di sterline.

     

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