Madame Guillotine per www.ilgiornaleditalia.it - Estratto
IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA
Primi dissapori tra Palazzo Chigi e Banca d'Italia. Nell'inner circle di Giorgia Meloni non hanno affatto preso bene le parole pronunciate nei giorni scorsi dal neo governatore di Bankitalia Panetta: "tanto valeva tenerci quello c'era prima..." la battuta più ricorrente.
Ma cosa è successo, cosa ha provocato tanta irritazione al vertice del governo del paese?
In verità, a palazzo Chigi si aspettavano un deciso cambio di rotta rispetto alle precedenti gestioni di Palazzo Koch, giudicate troppo prudenti ed "europeiste". Invece, quando Fabio Panetta al Forex di Genova ha detto senza troppi peli sulla lingua che l'Italia dovrà "imprimere un'accelerazione al consolidamento dei conti pubblici" attraverso "una gestione prudente della finanza pubblica" con "adeguati livelli di avanzo primario" a Chigi hanno avuto un sobbalzo, al governo è parsa come una vera e propria "scudisciata".
fazzolari meloni
"Sembrava di sentir parlare Gentiloni".
Tanto più che con il ritorno del patto di stabilità i margini di manovra saranno strettissimi per non dire inesistenti. E questo lo sanno tutti. Ma proprio per questo le parole del governatore hanno aggiunto sale sulla ferita. "Stiamo già facendo tutto il possibile e abbiamo già dimostrato di saper far quadrare i conti" aggiungono dal giro meloniano.
FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE
Cos'altro dobbiamo fare? Ma allora perché, si chiedono, anche il governatore della Banca d'Italia (scelto dai sovranisti) sembra già essersi schierato dall'altra parte, cioè con Bruxelles? Sotto sotto dalle parti di palazzo Chigi aleggia il timore che qualche "talpa" stia già scavando per arrivare ad un nuovo governo dopo le elezioni europee...
CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA