Maria Rosaria Spadaccino per “il Corriere della Sera - Roma”
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La guerra del mercatino della Befana a piazza Navona non è terminata: ieri durante il consiglio municipale gli operatori hanno chiesto a gran voce le dimissioni della presidente Sabrina Alfonsi. «È una ragione in più per me ed il vicepresidente Emiliani per rimanere in difesa del decoro», risponde Alfonsi.
A parte le polemiche l’unica certezza è che il mercatino della Befana a piazza Navona non ci sarà. L’ultima parola però arriverà il 19 dicembre dal Tar che deciderà sul ricorso degli ambulanti contro le nuove regole decise dal Campidoglio per «riportare legalità», togliendo le bancarelle che vendono porchetta o altre merci non in linea con la festa e diminuendo il numero dei banchi.
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E se il Codacons chiede di trasformare la piazza da area commerciale a piazza dei bambini, il senatore Carlo Giovanardi (Ncd) scende in campo accanto ai commercianti: «Lo sciopero dei 115 ambulanti è motivato dal fatto che a metà novembre il Comune li ha avvertiti che con decorrenza immediata ci sarebbe stata la decimazione di 43 di loro in base al barbaro sistema del sorteggio».
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Ieri gli operatori che avevano ancora diritto a uno spazio, per protesta, non hanno ritirato le licenze, quindi sono scaduti i termini anche per gli ultimi aventi diritto.
«Per le bancarelle di piazza Navona ieri sono scaduti i termini - spiega l’assessore Marta Leonori .
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Nei prossimi giorni con il municipio ragioneremo su come non far perdere a Roma la festa della Befana organizzando una festa per i bambini». Polemica è la spiegazione degli operatori: «Le licenze non sono state ritirate - dice Alfiero Tredicine dell’Apre Confesercenti di Roma - perché le strutture non sono adattabili alle nuove dimensioni imposte. Inoltre gli operatori chiedono di togliere il luna park dai posteggi storici dei presepi e dei giocattoli. È stata l’amministrazione a cacciare le bancarelle». Gli operatori annunciano cortei ed altre iniziative, «in primis davanti al ministero dei beni culturali».