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    VIOLENZA CAPITALE – “MA COME TI SEI VESTITO?” MINORENNE AGGREDITO DAL BRANCO AI PARIOLI: FRATTURE AL VOLTO – LA VITTIMA ABITAVA IN ZONA MENTRE GLI AUTORI DELLA VIOLENZA GRATUITA ARRIVAVO DA UN ALTRO QUARTIERE DI ROMA


     
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    Da www.ilmessaggero.it

     

    Nella centralissima piazza delle Muse ai Parioli, si è consumata una violenta aggressione ai danni di un minore, da parte di un coetaneo, spalleggiato da un gruppo di amici, che questa mattina i Carabinieri hanno arrestato, dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Roma.

     

    La vittima abita in zona mentre l’autore della violenza gratuita e i suoi amici vengono da un altro quartiere di Roma. Il futile motivo per attaccar lite è stato l’abbigliamento del coetaneo, prima prendendolo in giro e poi aggredendolo violentemente, “protetto” da un gruppo di amici.

     

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    I Carabinieri della Compagnia Parioli sono riusciti ad individuare l’aggressore al termine di un’accurata attività investigativa che ha consentito di ricostruire quanto accaduto quella sera: prima le offese per i vestiti indossati e poi il giovane arrestato ha colpito la vittima, anche lui minorenne, procurandogli lesioni gravi al punto da renderne necessario il ricovero in ospedale e un intervento chirurgico per ridurre le diverse fratture riportate con una prognosi che supera i 50 giorni.

     

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    Il bullo lo ha colpito prima con un pugno sul volto e poco dopo, staccatosi dal gruppo di circa quindici persone – che lo spalleggiava intimando alla vittima di chiedere scusa – lo ha colpito ancora sul volto con una testata e due pugni cagionandogli così traumi vari con fratture al volto, con immediato ricovero ed intervento chirurgico. I Carabinieri sono riusciti anche ad accertare che l’aggressore agì “sotto protezione” di alcuni amici che accerchiarono la vittima, di fatto sottoponendola già psicologicamente alla forza intimidatrice del gruppo, permettendo l’esecuzione dell’azione delittuosa. L’arrestato è stato tradotto presso una comunità, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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