• Dagospia

    MA I PRECARI-DISPERATI CHE HANNO BLOCCATO IL FESTIVAL COME SONO ENTRATI ALL’ARISTON? SE SONO SENZA STIPENDIO DA 16 MESI DOVE HANNO TROVATO I SOLDI PER TRENO E ALBERGO E BIGLIETTO PER IL FESTIVAL?


     
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    1 - LETTERA A DAGOSPIA
    Scusa Dago, quanto costa il biglietto per l'Ariston...? E il viaggio in treno, l'albergo ecc.... ? Ma non erano precari senza stipendio da 16 mesi...? Bah...
    Pietro@ereticodarogo

    I PRECARI BLOCCANO IL FESTIVAL DI SANREMOI PRECARI BLOCCANO IL FESTIVAL DI SANREMO

    Per la cronaca, i lavoratori del consorzio unico di bacino rappresentano l'eredità delle innumerevoli assunzioni clientelari compiute dai partiti nelle vecchie società miste dei consorzi. Quelli dell'articolazione napoletana in pratica non hanno mai lavorato sin dal 2009, perché solo 3 erano i Comuni della provincia di Napoli convenzionati per lo svolgimento del servizio di igiene urbana (mentre a Caserta sono stati anche più di 60, per un periodo): di fatto il loro stipendio era una sorta di ammortizzatore sociale pagato a fondo perduto dalla Provincia.

    In base alla nuova legge regionale, a partire dal primo luglio, dovrebbero finire in carico ai nascenti Ato, con conseguente ripercussione sulla Tares pagata dai cittadini: perché la tariffa deve assicurare la copertura totale dei costi del servizio. E per questa ragione l'Anci è in rivolta. Al momento, comunque, la legge regionale contiene un enorme bug: per la sua attuazione servirebbero 32 milioni di euro per coprire i costi fino a luglio, ma il governo non sembra disposto a concederli.

    2 - ASSUNTI E DIMENTICATI, FERMANO SANREMO
    Fabrizio Geremicca per il "Corriere del Mezzogiorno Corriere della Sera"

    I PRECARI BLOCCANO IL FESTIVAL DI SANREMOI PRECARI BLOCCANO IL FESTIVAL DI SANREMO

    Due di loro hanno interrotto l'inizio del Festival di Sanremo arrampicandosi sulle scene del teatro Ariston e minacciando di farsi cadere. Poi hanno lanciato una lettera chiedendo a Fazio di leggerla. Il presentatore l'ha fatto. Così i dipendenti dell'ex Consorzio unico di Bacino Napoli-Caserta sono riusciti ad accendere i riflettori sulla loro lunga vertenza. Nella lettera hanno scritto di 800 lavoratori che da sedici mesi non percepiscono stipendio. Hanno perciò chiesto aiuto al governo.

    Chiedono di avviare nuovi corsi per la riqualificazione professionale che già avrebbero dovuto ricominciare sei mesi fa. Ma chi sono questi lavoratori? Furono assunti oltre dieci anni fa per occuparsi della raccolta differenziata in tutte e cinque le province campane. Differenziata che a Napoli e Caserta non è mai davvero decollata. Spesso al centro di polemiche perché accusati di percepire lo stipendio senza svolgere alcuna attività, ma anche accusati di far parte di bacini elettorali per i politici di turno che hanno costruito le loro fortune sulla gestione delle assunzioni.

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    Di che cosa si sono veramente occupati in questi anni gli 800 e passa lavoratori dei Consorzi? Soprattutto della vigilanza e della custodia di alcune discariche e dei depositi di automezzi. Fece scalpore qualche hanno fa un servizio di «Report» realizzato all'interno di un deposito in provincia di Napoli.

    I cronisti intervistarono alcuni di loro che ammettevano candidamente di annoiarsi e trascorrere le ore di servizio, dopo aver firmato il registro delle presenze, giocando a carte. «Non è colpa nostra - si difendevano davanti alle telecamere di Rai3 - ma non abbiamo né i mezzi né disposizioni precise su quello che dobbiamo fare».

    Dopo di che le telecamere ripresero molti automezzi per la raccolta dei rifiuti guasti o vandalizzati. Gli stipendi medi si aggiravano sui mille euro, la loro età media è piuttosto alta. In piazza sono scesi più volte negli ultimi anni quando i soldi tardavano ad arrivare dai Comuni aderenti ai Consorzi.

    Soprattutto a Napoli, hanno dato vita a turbolente manifestazioni davanti alle sedi di Provincia e Regione. Uno dei leader dei dipendenti degli ex Consorzi è Salvatore Lezzi, ex consigliere circoscrizionale a Napoli ed esponente dell'ultradestra, da anni è in prima fila in cortei e accompagna le delegazioni negli incontri che di volta in volta si sono susseguiti in prefettura o alla Regione.

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    In serata sulla protesta è intervenuto il presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano: «Sono rimasto colpito dalle forte azione dei due lavoratori campani a Sanremo. Io e i miei collaboratori - ha detto - cercheremo di contattare il festival nelle prossime ore e nella giornata di domani per avere un contatto con i due lavoratori, che da quello che si è capito sono parte della complicata situazione legata ai consorzi di bacino».

    Romano ha poi preso un impegno pubblico: «Invito nei miei uffici, i due signori giunti fino al palco dell'Ariston per esprimere la loro protesta disperata. Cercheremo un incontro nel giro di pochi giorni per capire insieme, come l'istituzione che presiedo possa trovare delle soluzioni». Più che una promessa, un auspicio.

     

     

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