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    MA INSOMMA, COME SARÀ ‘STA TRANSIZIONE ECOLOGICA? – L’IDEA DEL “SUPER-MINISTERO” USATO COME LEVA PER CONVINCERE I GRILLINI A DARE L’’APPOGGIO A DRAGHI NON È PROPRIO NUOVISSIMA. IN FRANCIA E SPAGNA ESISTE GIÀ, E IN ITALIA NE PARLA DAL 2018 ENRICO GIOVANNINI. CHE INFATTI OGGI È DATO IN POLE POSITION PER GUIDARE IL DICASTERO, CHE ACCORPEREBBE AL MINISTERO DELL’AMBIETNE ALCUNE COMPETENZE DEL MISE…


     
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    Paolo Baroni per “la Stampa”

     

    enrico giovannini enrico giovannini

    L' idea non è nuova: già nel 2018 il portavoce dell' Alleanza per lo sviluppo sostenibile, l' ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini, in un saggio pubblicato da Laterza intitolato «L' Utopia Sostenibile», proponeva di creare un ministero per la Transizione ecologica.

     

    E non a caso oggi Giovannini è dato in pole position per guidare questo nuovo dicastero, il classico coniglio tirato fuori dal cilindro da Draghi giusto in tempo per tenere bene agganciati i 5 Stelle e che a tutti gli effetti rappresenta la vera novità del nuovo governo che si sta formando.

     

    MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA - FOTOMONTAGGIO DI BEPPE GRILLO MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA - FOTOMONTAGGIO DI BEPPE GRILLO

    Non solo questa operazione segna un netto salto di qualità delle politiche di governo ma metterà a disposizione del nuovo ministro una potenza di fuoco notevole, sia in termini di competenze che di risorse. Ai 68-70 miliardi stanziati col Recovery plan, posto che Bruxelles raccomanda di investire non meno del 37% delle risorse nelle politiche green, vanno infatti aggiunti altri 19 miliardi di sussidi «ambientalmente dannosi» che ora si conta di cancellare e reimpiegare meglio.

    donatella bianchi donatella bianchi

     

    Il modello francese

    Nel suo saggio, oggi quanto mai attuale, Giovannini proponeva di «ripensare la distribuzione delle competenze dei diversi ministeri alla luce del "modello" dello sviluppo sostenibile» richiamando esplicitamente la scelta fatta dalla Francia, dove «il ministero dell' Ambiente è stato trasformato in ministero della Transizione Ecologica e Inclusiva, con competenze anche nei campi dell' energia, della prevenzione dei rischi, della tecnologia e della sicurezza tecnologica, dei trasporti e della navigazione, della gestione delle risorse rare».

    supermario draghi by un giorno da pecora 4 supermario draghi by un giorno da pecora 4

     

    Un altro modello a cui ispirarsi è quello spagnolo, dove il «vecchio» ministero dell' Ambiente è diventato ministero della Transizione ecologica e della Sfida demografica, con competenze che vanno dalla lotta al cambiamento climatico alla prevenzione delle contaminazioni, dalla protezione del patrimonio naturale allo spopolamento dei territori.

     

    Gli accorpamenti

    Nel nostro caso si tratterebbe di accorpare al ministero dell' Ambiente le competenze nel campo dell' energia che oggi fanno riferimento al ministero dello Sviluppo, e volendo aggiungervi le competenze sui trasporti in capo al Mit e le politiche forestali che oggi sono sotto il Mipaf. Ma non si esclude nemmeno la possibilità di fondere Ambiente e Sviluppo e creare per davvero un nuovo superministero.

    enrico giovannini giuseppe conte enrico giovannini giuseppe conte

     

    La formula finale, come tutte le altre alchimie di governo, ce l' ha in testa però solo Draghi e per ora se la tiene ben stretta. Di certo non si parte da zero perché già oggi all' Ambiente c' è un Dipartimento per la transizione ecologica, mentre da inizio anno il Comitato per la programmazione economica si è evoluto nel nuovo Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, col preciso scopo di assicurare un migliore orientamento degli investimenti pubblici agli obiettivi dell' Agenda 2030.

     

    Mario Draghi Mario Draghi

    Il primo obiettivo del nuovo dicastero sarà allineare il nostro Recovery plan al Green new deal europeo che di qui al 2030 punta a ridurre del 55% le emissioni di gas serra con programmi che spazieranno dall' agricoltura sostenibile all' economia circolare, dalle energie rinnovabili a idrogeno e mobilità sostenibile, dall' efficienza energetica degli edifici alla tutela di territorio e risorse idriche.

     

    «Un ministero della transizione ecologica alla francese - ha spiegato la vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera Rossella Muroni - aiuterà a coniugare il rispetto dell' ambiente con lo sviluppo sostenibile, a tenere insieme programmazione, investimenti pubblici, politiche di sviluppo, lavoro di qualità e tutela degli ecosistemi ed ad affrontare con una visione complessiva e competenze trasversali tutte le questioni ambientali aperte, a cominciare dalla crisi climatica». In pratica la «rivoluzione verde» interesserà tutti i settori produttivi, la manifattura, la meccanica e l' acciaio.

     

    GRILLO CRIMI DRAGHI GRILLO CRIMI DRAGHI

    «Per noi - sostiene la responsabile ambiente del Pd Chiara Braga - l' emblema è il rilancio dell' ex Ilva di Taranto dove accanto al rilancio della produzione e del lavoro è necessario

    gestire le ricadute ambientali e sulla salute dei cittadini».

     

    Mario Draghi Mario Draghi

    Applausi e critiche

    Dopo l' annuncio arrivato mercoledì al termine dell' incontro del premier incaricato con Wwf, Legambiente e Italia nostra, tutto il mondo ambientalista ha festeggiato. Qualcuno ha però avanzato anche dubbi sull' efficacia dell' operazione, come il presidente dei costruttori dell' Ance Gabriele Buia «molto preoccupato» per la creazione di un superministero. «È un sforzo titanico - ha spiegato - e conoscendo i tempi con cui si muovono i nostri ministeri avrei paura ad unificare così tante competenze.

    Immaginatevi la bolgia».

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