Estratto da www.corriere.it
chiara ferragni fedez
Da settimane, da quando è iniziato l'affaire Balocco, che ora si è esteso anche a biscotti, bambole, uova di Pasqua e bond legati sempre alle aziende di Chiara Ferragni, i commenti su Instagram erano chiusi ai follower dell'imprenditrice digitale.
Fino a martedì 23 gennaio, quando nel pomeriggio, complice un nuovo post per mostrare il taglio di capelli attuale paragonato a quello di un anno fa, l'influencer ha riaperto i commenti ai contenuti dell'account. Commenti che però, sono ancora limitati, come si legge sotto al post: un'apertura graduale quindi, forse per sondare il tenore dei follower dopo le ultime notizie.
Scorrendo le frasi postate a corredo degli scatti, risalta il fatto che siano pochi (nel momento in cui scriviamo meno di 100, quando in post vecchi ce ne sono migliaia, ndr) e solo commenti positivi. «Eccoti» scrive Valentina Ferragni, una delle sorelle, mentre la madre Marina di Guardo ha commentato con «Bellissimo amore mio».
Anche gli amici, come Veronica Ferraro o Manuele Mameli, hanno lasciato cuori e emoji con la faccia innamorata a sostegno dell'amica. A quasi 24 ore dal primo post «aperto», sembra strano non vedere nessun commento polemico. Questo grazie ai filtri inseriti sui commenti che si possono visualizzare sull'account. […]
CHIARA FERRAGNI, TUTTI I CASI SOSPETTI DI BENEFICENZA CHE COINVOLGONO L’IMPRENDITRICE: DOPO PANDORI, UOVA DI PASQUA E BAMBOLE TRUDI SPUNTA IL CASO DEI BISCOTTI OREO
Estratto dell'articolo di Sandro De Riccardis per "La Repubblica"
chiara ferragni
C’è uno schema, un «unico disegno criminoso», come ipotizza la procura di Milano, nelle campagne benefiche che hanno portato Chiara Ferragni a essere iscritta nel registro degli indagati per truffa aggravata? Come un vaso di Pandora, la multa da un milione, comminata dall’Antitrust alla influencer da 28,5 milioni di follower per il caso del pandoro “Pink Christmas” di Balocco, ha portato ad approfondire anche altre iniziative che per gli investigatori sarebbero connotate da profili ingannevoli.
Prima il pandoro con l’azienda dolciaria piemontese.
Poi le uova di Pasqua con Dolci Preziosi. Infine la bambola Trudi, in realtà una “Mascotte Chiara Ferragni” prodotta con l’azienda friulana ora di proprietà di Giochi Preziosi. E all’orizzonte si affaccia anche il contratto “capsule collection” a edizione limitata dei biscotti Oreo, collegata a una raccolti fondi anti Covid. Questo quarto caso per ora non è entrato nell’inchiesta, ma il Codacons ha preannunciato un nuovo esposto. [...]
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