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    MA QUANTE SONO 'STE TROMBOSI? - SU 45 MILIONI DI PERSONE VACCINATE CON ASTRAZENECA SI CONTANO AL MOMENTO 405 CASI DI POTENZIALI TROMBOSI - A PRECISARLO È IL RESPONSABILE DELLA FARMACOVIGILANZA DELL’EMA, CHE HA PRECISATO CHE SI TRATTA DI EVENTI “MOLTO RARI” - IN ITALIA, A MAGGIO, L’AIFA AVEVA CENSITO 32 CASI (IL 65% RIGUARDAVA DONNE)


     
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    ASTRAZENECA ASTRAZENECA

    Da www.corriere.it

     

    Al momento si contano «405 casi di potenziali trombosi con le dosi AstraZeneca su 45 milioni di persone vaccinate» a cui è stato somministrato il vaccino, quindi si tratta di eventi «molto rari». Lo ha detto Georgy Genov, responsabile della farmacovigilanza dell’Ema, nel corso di un briefing con la stampa.

     

    GeorgI Genov GeorgI Genov

    34 casi di trombosi Sfortunatamente, alcuni di questi eventi sono ancora fatali», ha aggiunto. Tuttavia, «dalle ultime verifiche abbiamo anche notato un’ulteriore riduzione della mortalità e questo è probabilmente dovuto a una varietà di fattori» come «la diagnosi precoce nel trattamento».

     

    Ad aprile una analoga rilevazione aveva riscontrato 6,5 casi per milione di persone vaccinate; in Italia, a maggio, l’Aifa aveva censito 32 casi di trombosi, il 65% aveva riguardato donne. Sempre uno studio del’Ema, pubblicato a fine aprile, aveva rilevato una incidenza di 1,9 casi di trombosi ogni 100.000 vaccinati under 30.

     

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    Nella conferenza stampa odierna l’Ema ha chiarito che spetta ai singoli Stati una decisione sul mix di vaccini. Entrambi i vaccini a vettore adenovirale» AstraZeneca e Johnson & Johnson «sono approvati e hanno un rapporto rischio beneficio positivo da 18 anni in su ed è una decisione degli Stati scegliere se lo vogliono usare solo in alcune popolazioni» se optare per il mix con un vaccino a mRna per il richiamo «o no, sulla base dei vaccini che hanno disponibili, del contesto pandemico e della circolazione virale, e di ogni altro aspetto» ha puntualizzato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema. «Siamo ancora in pandemia - ha aggiunto - ed è importante usare tutte le opzioni disponibili».

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