Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it
EMMANUEL MACRON AL SISI
Il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente egiziano Abdel al-Sisi e il re giordano Abdullah II chiedono a Israele un cessate il fuoco immediato e a Hamas la liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza, avvertendo poi Israele delle «pericolose conseguenze» di un’offensiva a Rafah.
«La guerra a Gaza e le catastrofiche sofferenze umane che sta causando devono cessare immediatamente», si legge nell’intervento firmato dai tre capi di Stato pubblicato su quattro giornali in Francia (Le Monde), Stati Uniti (Washington Post), Giordania (Al-Rai) e Egitto (Al-Ahram).
MACRON SCHOLZ
I negoziatori di Stati Uniti, Egitto, Qatar, Israele e Hamas si sono incontrati domenica al Cairo per l’ennesimo tentativo di raggiungere una tregua che preveda il rilascio degli ostaggi. Ci sarebbero progressi significativi […] ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato lunedì che è stata già fissata una data per l’offensiva su Rafah, […] nonostante l’opposizione degli Stati Uniti e di altri alleati occidentali, tra i quali la Francia.
Nell’articolo, Macron, Sisi e Abdullah chiedono inoltre un «massiccio aumento della fornitura e della distribuzione di aiuti umanitari» a Gaza perché «la carestia per i palestinesi non è più solo un rischio, sta già avvenendo».
rafah palestinesi in fuga
I tre leader poi tornano a sostenere la soluzione dei due Stati per risolvere una volta per tutte il conflitto israelo-palestinese […]. «Nessuna pace in Medio Oriente può derivare dal terrorismo, dalla violenza o dalla guerra. Essa deriverà dalla soluzione dei due Stati», si legge nel testo, che esorta poi Israele a porre fine alle «attività di colonizzazione» e alla «confisca delle terre» e a «prevenire la violenza dei coloni».
[…] La scelta […] sembra da un lato una sorta di ammissione di impotenza dei canali diplomatici tradizionali, e dall’altro risponde alla volontà di rivolgersi alle proprie opinioni pubbliche. Scegliendo una posizione comune con Egitto e Giordania, i due Paesi arabi che per primi hanno stipulato la pace con Israele, Macron sembra volere prendere chiaramente parte per le ragioni del mondo arabo-musulmano vicino agli Occidentali e opposto al fronte del rifiuto (formato da Iran, Siria e i loro alleati Hezbollah e Houthi), e distanziarsi allo stesso tempo ormai in modo chiaro e netto dal governo di Israele.
MACRON E SCHOLZ
[…] Il fatto che Macron abbia firmato un testo con Giordania e Egitto e non con gli altri Paesi dell’Unione europea è eloquente, e mostra le divisioni profonde che esistono all’interno dell’Ue, in particolare tra Francia e Germania.
La situazione a Gaza sembra un’occasione ulteriore di disaccordo tra Parigi e Berlino, e un altro motivo di difficoltà del «motore franco-tedesco» dell’Europa, ormai in crisi da mesi.
Proprio […] questo martedì la Germania deve difendersi presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aja dalle accuse di «favorire il genocidio a Gaza fornendo armi a Israele». […] Il Nicaragua ha portato il caso contro la Germania alla Corte dell’Aia.
[…] In senso opposto alla direzione della Germania, si fa largo in molti Paesi europei l’idea di riconoscere lo Stato palestinese. Giovedì 4 aprile il premier spagnolo Pedro Sanchez ha assicurato che agirà «il prima possibile, quando ci saranno le condizioni e in modo tale che questa decisione abbia l’impatto più positivo possibile», mentre il suo ministro degli Esteri, José Manuel Albares, ha reso noto anche il termine del 1° luglio entro il quale il riconoscimento verrà proclamato.
MACRON AL SISI
Dieci dei ventisette Stati membri dell’Unione europea già riconoscono lo Stato palestinese, in maggioranza gli ex Paesi dell’orbita sovietica. Dalla caduta del muro si è aggiunta solo la Svezia, nel 2014. Oltre alla Spagna, anche Irlanda, Slovenia e Malta hanno annunciato la loro volontà di riconoscere la Palestina […], e la Francia potrebbe seguire dopo che Macron ha dichiarato a fine febbraio «il riconoscimento di uno Stato palestinese non è un tabù».
rafah palestinesi in fuga
VALICO DI RAFAH