- BRIGITTE MACRON NELLA BUFERA PER UN PAIO DI SCARPE LOUIS VUITTON
brigitte ed emmanuel macron in egitto
Tailleur grigio a righe e scarpe da ginnastica Louis Vuitton: così Brigitte Macron è apparsa durante la visita ufficiale col marito in Egitto, questa settimana. Immagini che hanno fatto il giro del mondo mentre il britannico Daily Mail lanciava una polemica interrogandosi sul buon gusto di Brigitte, che ha accompagnato con scarpe color kaki il suo completo grigio. In realtà le scarpe, con riflessi dorati, hanno fatto la loro apparizione ai piedi di Brigitte, 65 anni, a più riprese in Egitto, soprattutto durante la visita al celebre tempio di Abu Simbel.
brigitte ed emmanuel macron in egitto
Se il giornale inglese ha criticato l'accoppiamento dei colori, in Francia la polemica è invece scattata sul prezzo delle calzature della premiere dame. Trattandosi, in tempi di gilet gialli e di critiche alle «elite», di un paio di scarpe della serie 'Run Away' di Louis Vuitton, i cui modelli oscillano fra i 580 e gli 800 euro. «È lo stipendio di una cassiera o di un pensionato costretto a stare la notte sulle rotatorie di Francia» si è letto su uno dei tanti blog, mentre le foto della scarpe di Brigitte hanno invaso la rete. Per tentare di spendere il nuovo focolaio di polemiche, Brigitte Macron ha dovuto mettere in moto i suoi addetti stampa.
brigitte ed emmanuel macron in egitto
Per spiegare che quel paio di scarpe lei non lo ha mai comprato e, quindi, non sono costate nemmeno un centesimo al contribuente francese: «Sono calzature prestate. I capi d'abbigliamento non appartengono a Brigitte Macron - hanno spiegato i suoi collaboratori alla radio France Info - è un sistema che è stato messo in piedi proprio affinché nulla sia a carico dello Stato e per mettere in luce i creatori di moda francesi». In ogni caso, anche se non si trattasse di un capo di abbigliamento in prestito, l'Eliseo fa notare anche che alla premiere dame non spettano, in nessun caso, rimborsi per spese di rappresentanza relative ai suoi acquisti di abbigliamento.
- BENALLA METTE NEI GUAI MACRON, DI NUOVO
BENALLA E MACRON
Mauro Zanon per www.ilfoglio.it
“Ci sono così tante rivelazioni in questa nuova inchiesta di Mediapart che non si sa nemmeno da dove cominciare”, ha scritto Raphaël Bloch, giornalista del quotidiano Les Echos. E effettivamente nell’inchiesta pubblicata dal giornale online di Edwy Plenel, frutto di diversi mesi di lavoro, c'è una decina di testimonianze indipendenti, documenti inediti e soprattutto le registrazioni di alcune conversazioni tra Alexandre Benalla, ex collaboratore del presidente Macron, e l’ex gendarme stipendiato dalla République en marche (Lrem) Vincent Crase, entrambi accusati di aver picchiato violentemente alcuni manifestanti il 1° maggio 2018.
macron benalla
Ecco “le registrazioni che cambiano tutto”, scrive Mediapart. Iniziata nel mese di agosto, l’inchiesta permette di affermare tre cose: Benalla e Crase si sono incontrati di persona lo scorso 26 luglio, in violazione manifesta del controllo giudiziario che vietava loro ogni tipo di contatto; contrariamente a quanto ha dichiarato sotto giuramento davanti alla commissione d’inchiesta del Senato, Benalla, quando lavorava ancora per conto dell’Eliseo, è stato coinvolto personalmente, anche nei montaggi finanziari, in un contratto per la fornitura di servizi di sicurezza con un oligarca russo vicino a Vladimir Putin, sospettato, tra le altre cose, di avere dei legami con la mafia locale; rivendicando il sostegno personale del capo dello stato sms alla mano, l’ex collaboratore di Macron ha mantenuto legami importanti con l’Eliseo per diversi mesi dopo essere stato messo sotto inchiesta per “violenze volontarie”.
BENALLA E MACRON
Ma andiamo con ordine. Benalla e Crase, entrambi sotto inchiesta, non potrebbero incontrarsi in ragione del controllo giudiziario. Eppure soltanto quattro giorni dopo la loro “mise en examen”, ecco “Alexandre Benalla che corre da una parte all’altra di Parigi, esibisce fieramente le sue conversazioni con Emmanuel Macron e i suoi passaporti diplomatici, frequenta diversi ambienti, sia del mondo degli affari sia dell’universo politico; e attira l’attenzione discreta dei servizi segreti”, racconta Mediapart. L’incontro proibito è stato registrato, e Mediapart ha potuto identificare il nastro, nel quale si sente Benalla sghignazzare e vantarsi con toni da bullo della protezione del “patron”, e cioè del presidente della Repubblica.
MACRON BENALLA
“E' una cosa da pazzi, il ‘patron’, ieri sera, mi ha inviato un messaggio e mi ha detto: ‘Te li mangi in un sol boccone. Sei più forte di loro, è per questo motivo che ti avevo voluto accanto a me. Sono con Isma (Ismaël Emelien, consigliere speciale di Macron ndr), etc, aspettiamo Le Monde, etc.’”, racconta Benalla. Domanda di Crase: “Dunque il ‘patron’ ci sostiene?”. Risposta di Benalla: “Fa molto di più che sostenerci (…) E' come impazzito (…) E ha detto così, mi ha detto: ‘Te li mangi in un sol boccone. Sei più forte di loro’. E' incredibile”.
Contattato da Mediapart, l’Eliseo ha smentito l’esistenza di questo sms sbandierato dall’ex bodyguard.
brigitte macron
Durante lo stesso incontro, Benalla si vanta con l’ex gendarme Crase di aver provocato la costituzione di due commissioni d’inchiesta parlamentare a soli 26 anni. “E' una bella esperienza (…) A 26 anni, non ci sono molte persone che vivono…che provocano due commissioni d’inchiesta parlamentare, che bloccano il funzionamento del Parlamento”, dice Benalla. Crase, invece, appare meno scherzoso: “Ma ti fa ridere questa cosa?”.
I due si mostrano in seguito un po’ più preoccupati in merito alle perquisizioni che verranno fatte nella sede di Lrem, al punto che Crase prende in considerazione l’idea di andare a “fare pulizia” negli uffici dove gli inquirenti avrebbero potuto trovare dettagli compromettenti. “Ci proverei anche ad andare questa notte, ma il problema è che ci sono i poliziotti davanti”, dice l’ex gendarme a Benalla. Crase, nella registrazione chiede nuovamente all’ex factotum della presidenza dell’Eliseo se ha il sostegno di Macron. Lui risponde serenamente di avere il sostegno “del presidente, di Madame (Brigitte Macron ndr) e di Ismaël (Emelien ndr), che mi consiglia sui media e compagnia varia”.
Edwy Plenel Fondatore di Mediapart
Sollecitato da Mediapart, il consigliere speciale dell’Eliseo ha preferito non esprimersi.
Infine, il giornale online di Edwy Plenel sostiene che Benalla “è personalmente implicato nel contratto” russo tra Iskander Makhmudov, oligarca che orbita nella galassia di Putin, e Mars, la società di Vincent Crase, per proteggere i beni immobiliari dell’uomo d’affari in Francia e della sua famiglia a Monaco. Benalla, davanti alla commissione d’inchiesta del Senato, aveva negato tutto.
emmanuel macron ismael emelien e alexis kohler
A fine dicembre, Mediapart aveva già rivelato che Crase, quando era ancora dipendente di Lrem, aveva ricevuto un bonifico di 294 mila euro nel quadro di questo affaire russo su cui la giustizia francese potrebbe presto rivolgere le sue attenzioni.