GERALD DARMANIN EMMANUEL MACRON
1. DARMANIN,'DA MELONI PROMESSE SCONSIDERATE,REALTÀ PIÙ DURA'
(ANSA) - "Quando fai promesse sconsiderate, quando sei membro dell'estrema destra - e la signora Meloni non è francamente una progressista di sinistra - ti rendi conto che la realtà è più dura". Così il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin, in una intervista a France Inter torna sulle polemiche con l'Italia dopo le sue affermazioni contro la premier Giorgia Meloni e la sua gestione della questione migratoria. "Il mio attacco non è contro gli italiani ma contro personalità politiche. Abbiamo il diritto di dire che Le Pen, Meloni, non hanno il buon modello", ha aggiunto.
MELONI LE PEN 56
Nell'intervista a France Inter, Darmanin aggiunge che anche Meloni aveva in passato "molto insultato il presidente della Repubblica", Emmanuel Macron. Riconoscendo che quella migratoria è una questione di "difficile" risoluzione, il ministro ha aggiunto che in questo campo "le soluzioni dell'estrema destra non funzionano".
gerald darmanin
Il cosiddetto 'primo poliziotto di Francia' ritiene che rispetto all'anno scorso, Oltralpe, le espulsioni siano cresciute del 18%, mentre la destra lo accusa di scarsi risultati in materia di gestione dei flussi. Secondo il ministero dell'Interno di Parigi, nel primo trimestre 2023 sono un totale di 5.464 le procedure di allontanamento dal territorio nazionale della Francia, in aumento 18,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Crescono invece del 14% le persone respinte al confine. Darmanin esprime infine l'auspicio che il suo progetto di legge sull'immigrazione, per il quale manca al momento una maggioranza in parlamento, possa venire adottato "entro fine anno".
Stephane Sejourne
2. SEJOURNÉ, 'CRITICO MELONI DA 5 ANNI E CONTINUERÒ A FARLO'
(ANSA) - "Nell'emiciclo di Strasburgo c'è chi mi ha rimproverato per le critiche nei confronti della politica migratoria di Giorgia Meloni. Ma io critico la Meloni da cinque anni e continuerò a farlo.
In quanto parlamentare europeo, sono nella posizione di poterlo fare, se smettessi di criticare, sarebbe inutile, farei un altro mestiere": lo ha detto il capogruppo di Renew Europe, Stéphane Sejourné, rispondendo a una domanda nel corso di un incontro a Parigi con i giornalisti dell'associazione Europresse.
giorgia meloni viktor orban
Precisando di essere in una posizione diversa da quella del ministro francese dell'Interno Gérald Darmanin - che nei giorni scorsi ha sferrato un duro attacco contro la politica migratoria di Meloni, probabilmente ad uso interno per bloccare l'avanzata di Marine Le Pen - Sejourné ha insistito sulla legittimità dei suoi rilievi politici ed è tornato a bollare l'attuale politica migratoria italiana come "ingiusta, inumana e inefficace".
Critiche, ha continuato il fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, che ritiene facciano parte del suo ruolo di parlamentare europeo. "Di critiche ne ho mosse parecchie, non solo all'Italia di Meloni, ma anche a Vox, Orban, la Polonia, oppure alla Grecia, dove siamo irremovibili contro la situazione della libertà di stampa". Come Renew, ha continuato Sejourné, "continueremo ad esprimere il nostro parere sui grandi temi del dibattito europeo, a cominciare dall'immigrazione".
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