1 - MADURO NON MOLLA E TORNA ALL'ATTACCO "ARRESTATE LOPEZ"
E.Gua. per “la Stampa”
MADURO SFILA CON L ESERCITO
Il golpe che non c' è stato ha fatto sprofondare il Venezuela in una nuova ondata di proteste con almeno quattro morti e centinaia di feriti e arrestati. Tra le vittime un ragazzo di 14 anni, Yofre Hernandez Velasquez, che era andato col padre ad appoggiare gli insorti davanti alla base militare de La Carlota ed è stato colpito da un proiettile che gli ha perforato l' addome.
La prima controffensiva di Maduro è arrivata nel pomeriggio, quando un tribunale di Caracas ha ordinato l' arresto dell' oppositore Leopoldo Lopez, ora rifugiato in una residenza dell' ambasciata spagnola, dopo aver violato gli arresti domiciliari.
maduro manda i blindati sulla folla
La crisi infinita infiamma la piazza e innervosisce anche i rapporti tra Washington e Mosca, con il ministro degli esteri russo Lavrov che ha risposto stizzito alle dichiarazioni del suo pari americano Pompeo.
«Non interferite negli affari del Venezuela o ci saranno gravi conseguenze». Mentre Trump continua a ribadire che tutte le opzioni sono sul tavolo, nei corridoi della Casa Bianca il fallimento della ribellione di martedì inizia a far pensare che la questione venezuelana è molto più difficile di quanto ci si poteva aspettare. Nicolas Maduro, intanto, si è fatto vedere in parata militare assieme a migliaia di ufficiali a Fuerte Tiuna, il comando operativo delle Forze Armate nei pressi di Caracas.
juan guaido' invoca la rivolta finale contro maduro 1
Ad ognuno la sua folla; Juan Guaidó sa di contare con l'appoggio di una popolazione stremata, ma l'erede di Chavez è tranquillo perché finora i militari stanno con lui. Una posizione di forza relativa per entrambi, ma che non basta a nessuno dei due per vincere. Un «pareggio tecnico» che gela gli slanci d'ottimismo su soluzioni magiche per uscire dalla crisi, internamente o sul fronte esterno.
marcia contro maduro a caracas
Lavrov e Pompeo si riuniranno la settimana prossima al meeting del Circolo artico a Rovaniemi e parleranno soprattutto del Venezuela. Tra le righe della cronaca, fatta di scontri, morti, retorica e proclami ci sono, in fondo, più domande che risposte. Come è possibile che Guaidó dica da tre mesi che i militari stanno con lui se a ogni tentativo di spallata al regime le defezioni sono minime? Perché Maduro non lo fa arrestare, come ha fatto con tanti altri, considerando che Guaidó circolava in giro protetto da una scorta di non più di 20 uomini armati? Esiste un dialogo sotterraneo che non si vuole scoprire per non dare segnali di debolezza?
Nell' incertezza generale molti negozi e uffici rimangono chiusi, ma non è chiaro se è per lo sciopero generale proclamato dall' opposizione o se è più semplicemente perché in molti, con stipendi da fame e alimenti introvabili, non se la sentono nemmeno più di andare a lavorare.
nicolas maduro
2 - IL REGIME TENUTO IN VITA DA SOLDATI E 007 CUBANI
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Washington dice che sono militari, schierati per tenere in piedi il regime chavista; L'Avana risponde che sono medici e personale civile, impegnati ad aiutare la popolazione. Nessuno però dubita che Cuba abbia un ruolo centrale in Venezuela, e il presidente Trump ha minacciato di imporre un embargo totale contro l'isola, se non smetterà le sue operazioni in difesa di Maduro.
Il rapporto tra i due Paesi risale almeno al 1994, quando Chavez venne invitato da Fidel Castro a visitare L'Avana e intervenire a una conferenza. Da allora in poi la relazione tra i due leader si era evoluta e rafforzata, sul piano personale e politico. Quando nel 1999 Chavez era diventato presidente, Castro lo aveva aiutato a consolidare il suo potere e sopravvivere ai tentativi di farlo cadere, in particolare durante il tentato colpo di Stato del 2002.
MADURO SFILA CON L ESERCITO
Il regime di L'Avana aveva insegnato a quello di Caracas come assicurarsi la fedeltà delle forze armate, affidando a loro la gestione della maggior parte dell'economia, in modo che avessero un interesse personale e diretto a sostenere il governo. Anche sul piano della sicurezza interna i consigli di Castro erano stati fondamentali, e gli analisti ritengono che i «colectivos», cioè i gruppi di civili armati che puntellano il regime con le loro violenze, siano stati costruiti sul modello dei Cdr, ossia i comitati di quartiere che hanno l'incarico di difendere la rivoluzione sull' isola.
La collaborazione era stata suggellata anche sul piano economico, perché in cambio dell'aiuto militare e strategico, Chavez aveva inviato ingenti forniture petrolifere che erano state decisive per la sopravvivenza del governo cubano, durante il «periodo speciale» seguito al crollo dell' Urss. Secondo le stime di analisti come Jorge Pinon della University of Texas, dal 2003 al 2015 Caracas ha consegnato a L'Avana greggio per un totale di oltre 30 miliardi di dollari.
MADURO PUTIN
Il picco è stato raggiunto con 113mila barili al giorno, durante il momento più favorevole all'industria estrattiva. Ora è sceso tra 40mila e 45mila barili al giorno, ma resta un sostegno fondamentale per il regime castrista, che per colmare la differenza si rivolge adesso ad altri mercati come quello russo e algerino.
Quando Chavez era stato colpito dal cancro, invece di farsi curare negli Stati Uniti o in Brasile, aveva scelto Cuba, per la fiducia che aveva nel sistema sanitario del Paese, ma anche per le garanzie di privacy che gli assicurava. Dopo la sua morte, il rapporto si è consolidato con il successore Maduro, che negli anni Ottanta aveva studiato nell' istituto del Partito comunista cubano incaricato di formare i futuri leader interni e internazionali. Anzi, la stretta relazione di Nicolas con L'Avana viene considerata una delle caratteristiche principali che hanno favorito la sua ascesa al potere.
venezuela proteste contro maduro 9
Il consigliere per la sicurezza nazionale americana, John Bolton, ha detto che al momento in Venezuela ci sono circa 25mila militari e uomini degli apparati dell'intelligence cubani, che tengono in piedi il regime con le loro attività sul terreno e con i loro consigli. Quindi il presidente Trump ha minacciato «l' embargo totale» contro l' isola, se non metterà fine a questa collaborazione, considerata decisiva per la sopravvivenza del chavismo.
Carlos Fernandez Cossio, direttore generale dell' ufficio incaricato di gestire i rapporti con gli Stati Uniti, ha smentito, dicendo che non ci sono soldati. Cossio ha difeso il diritto di Cuba di avere missioni internazionali, perché «anche gli Usa hanno oltre 800 mila uomini schierati all' estero in oltre 600 basi», ma ha aggiunto che gli inviati in Venezuela «sono tutti civili e il 94% svolge attività medica».
FIDEL CASTRO IN VISITA DA CHAVEZ DOPO L'OPERAZIONE
L'ex consigliere del presidente Obama Ben Rhodes, che aveva negoziato la riapertura delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, ha criticato la linea scelta da Trump, ma ha confermato quanto meno la presenza di agenti dell' intelligence di L' Avana a Caracas. Secondo Washington, loro sono la chiave per la sopravvivenza di Maduro .
FIDEL E RAUL CASTRO VISITANO CHAVEZ IN OSPEDALE A CUBA