MAFIA E RICICLAGGIO, ARRESTATO IMPRENDITORE IN BRASILE
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(ANSA) - Un'inchiesta della Dda di Palermo e dal secondo tribunale federale del Rio Grande Do Norte, in Brasile ha scoperto un'organizzazione che riciclava denaro della mafia in iniziative imprenditoriali nel Paese sudamericano. I finanzieri del comando provinciale di Palermo e la polizia federale brasiliana hanno arrestato un imprenditore originario di Bagheria, a Palermo, Giuseppe Bruno, da tempo trasferito a Natal, in Brasile, sequestrando circa 50 milioni di euro, e beni mobili e immobili riconducibili a 17 soggetti, tutti indagati, e a 12 società operanti nel settore immobiliare, edile e ristorativo. Perquisizioni sono state fatte in diverse regioni, in Brasile e in Svizzera.
giuseppe calvaruso
La Dda di Palermo ha delegato l'esecuzione di 21 perquisizioni in Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto in abitazioni, sedi societarie e studi professionali. Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose.
L'operazione avrebbe sgominato un sofisticato sistema di riciclaggio al cui vertice ci sarebbe stato il mafioso Giuseppe Calvaruso, reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli sino al suo arresto nel 2021. Il denaro utilizzato nelle attività imprenditoriali , secondo le ricostruzioni investigative, sarebbe giunto a destinazione attraverso "sofisticati meccanismi di riciclaggio, basati, tra l'altro, sull'impiego di plurimi conti di transito accesi presso istituti finanziari, prevalentemente all'estero" dice la guardia di finanza.
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A fornire all'imprenditore e al mafioso il supporto necessario al perfezionamento delle operazioni societarie, in Italia e all'estero (Brasile, Svizzera, Hong Kong e Singapore), sarebbero stati "affermati professionisti; tra questi, due operativi in Emilia Romagna, regione dove Calvaruso, dopo un precedente periodo di detenzione, per alcuni anni aveva vissuto". Nel 2019, il reggente di Pagliarelli si sarebbe trasferito a Natal, raggiungendo l'imprenditore di Bagheria giunto in Brasile nel 2016, in modo da poter seguire in loco lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali, continuando nel contempo a gestire le attività criminali palermitane.
LA MAFIA USAVA LE ARANCE PER I TRAFFICI TRA ITALIA E BRASILE
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(ANSA) - La mafia italiana utilizzava arance e società di comodo per facilitare il movimento e l'occultamento di fondi illeciti provenienti da attività criminali internazionali dal Brasile. E' emerso dalle indagini dell'operazione Arancia, come è stata denominata l'azione condotta dalla polizia e dalla Procura federale brasiliana col supporto internazionale della Procura e della Guardia di Finanza di Palermo, che ha portato all'arresto dell'imprenditore originario di Bagheria Giuseppe Bruno.
giuseppe calvaruso
Le indagini, iniziate nel 2022, hanno come obiettivo un'organizzazione criminale sospettata di riciclare denaro per la mafia italiana nel Rio Grande do Norte, dove si stima che i mafiosi operino da quasi un decennio, si legge in un comunicato della polizia federale brasiliana. Gli inquirenti stimano che lo schema abbia investito non meno di 300 milioni di real (circa 55 milioni di euro) in Brasile, utilizzando questi fondi per acquistare proprietà e infiltrarsi nei mercati immobiliari e finanziari del Paese. Secondo le autorità italiane, tuttavia, il valore complessivo degli asset investiti potrebbe superare i 500 milioni di euro, ai valori attuali.
L'operazione ha portato all'esecuzione di un mandato di arresto e di cinque mandati di perquisizione e sequestro in tre Stati brasiliani: Rio Grande do Norte, Rio Grande do Sul e Piauí. Contemporaneamente, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha coordinato 21 perquisizioni in varie regioni d'Italia e in Svizzera. Sono stati mobilitati oltre 100 agenti italiani, alcuni dei quali si trovano in Brasile per assistere l'esecuzione dei mandati a Natal.
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I reati contestati sono associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, con l'aggravante del sostegno a note famiglie mafiose. Inoltre, nell'ambito delle misure volte a smantellare lo schema e a recuperare i beni finanziari, il Tribunale federale brasiliano ha autorizzato il sequestro di beni immobili e il blocco dei conti bancari associati agli indagati e alle società di comodo coinvolte.
Queste azioni mirano a garantire la riparazione dei danni causati dalle attività illecite e a prevenire la continuazione delle operazioni criminali. Degna di nota in questo contesto - si sottolinea nel comunicato- è la collaborazione internazionale attraverso la creazione di una Squadra investigativa comune (SIC) nel 2022, che coinvolge la Polizia federale, la Procura federale e le autorità giudiziarie e di polizia italiane, con il supporto di Eurojust, l'agenzia dell'Unione europea che facilita le indagini e i procedimenti giudiziari che coinvolgono più Paesi, assistendo nello scambio di informazioni e nella formazione di squadre investigative comuni.
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